LA PARADONTITE nella rubrica ‘L’IGIENE DENTALE’

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LA PARODONTITE: CAUSE, CONSEGUENZE E RIMEDI

Gengive color rosa chiaro, assenza di placca e di tartaro, denti ben stabili, nessun sanguinamento gengivale: questi sono alcuni dei canoni per una bocca sana. La piorrea, invece, è una malattia parodontale una volta incurabile, che riguarda la caduta dei denti. Ma chi ne soffre, oggi, non deve più isperare, infatti i progressi fatti nel campo della diagnosi e della cura della parodontite cronica (questo il nome scientifico), permettono il successo anche nei casi più difficili. Si tratta di una battaglia sostenuta dalla prevenzione, da rivolgere contro la placca batterica che tende a depositarsi lungo il colletto dei denti, la zona di passaggio tra corona e radice, protetta e “sigillata” dalla gengiva. Piorrea è un termine medico che deriva dal greco e significa “fuoriuscita di essudato purulento cioè di pus”. All’origine delle gravi forme della malattia c’è quasi sempre una gengivite trascurata,  causata della placca batterica mal rimossa. Magari ci vorranno mesi, anni, si dovrannoaccumulare gli effetti nel tempo, ma prima o poi, continuando a trascurare l’igiene orale e non sottoponendosi alle necessarie cure specialistiche, alle visite di controllo ed alle sedute di igiene i batteri della placca avranno il sopravvento.

La malattia si manifesta con un’alterazione della consistenza della gengiva e della sua architettura, sanguinamento più o meno abbondante, mobilità dentale più o meno marcata, sensibilità freddo/caldo, cattivo odore. Questi ultimi segni corrispondono allo stadio già olto avanzato della malattia ma quando le gengive si distaccano dalla radice del dente e la placca batterica si annida in profondità, non è più eliminabile neppure con diligenti manovre quotidiane di spazzolamento. Il più aggiornato approccio alla terapia eziologica della parodontite è denominato “Full Mouth Disinfection” in italiano Disinfezione Totale della Bocca ed ha portato adapprezzabili risultati rispetto alla classica terapia  arodontale, non solo per la patologia stessa ma anche per la sempre maggiore problematica dell’alitosi. Questa procedura è basata sulla riduzione in toto, nell’arco di un tempo estremamente breve, della carica batterica presente in tutto il cavo orale con due aspetti terapici: il primo meccanico, con strumenti manuali e/o piezo elettrici, il secondo farmacologico, consistente nel condizionare la ri-colonizzazione batterica con una flora batterica meno patogena. Anche la predisposizione genetica concorre nello sviluppo di questa grave malattia, che nei suoi stadi avanzati è causa della caduta dei denti per distruzione dell’osso che li sostiene, ma da sola non provoca la malattia senza il ruolo determinante della placca batterica. Nei casi più gravi sono necessari dei piccoli interventi chirurgici sulle gengive, associati a terapie antibiotiche mirate ad eliminare le tasche parodontali residue.

I batteri della placca producono tossine che vengono ad intaccare il sigillo (in termini scientifici si chiama epitelio giunzionale) e una volta penetrati in profondità, adagiati sul fondo di tasche gengivali e al sicuro dall’azione dello spazzolino e del filo interdentale, esercitano tutto il loro potenziale
dannoso sui tessuti circostanti. Inoltre non va sottovalutata assolutament  un problema parodontale perché la piorrea, è anche causa di malattie ardiovascolari come l’ictus e infarto del miocardio, studi dimostrano l’efficacia del trattamento intensivo della malattia parodontale sulla funzionalità vascolare. La piorrea insomma è curabile, anche nelle forme più avanzate, quasi nel 100% dei casi, purché s’intervenga prima che diventi “espulsiva” e che si porti via per sempre il nostro sorriso.

Dott.Paolo Di Martino, Igienista Dentale

Via di Torre Morena, 83 Roma Tel. 333-1120433

igienedent@paolodimartino.com

 

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