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A GENZANO L’EX CONDANNATO A MORTE RANDY STEIDL

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Tantissimi cittadini di Genzano hanno riempito l´aula Consiliare per ascoltare la storia di Randy Steidl, ex condannato a morte, che  con la Comunità di Sant´Egidio ha raccontato la sua vicenda nella cittadina genzanese,  da martedì “Città per la vita – Città contro la pena di morte”. Stesso successo nella mattinata, quando accompagnato dall´assessore all´Istruzione Patrizia Mancini, Randy Steidl ha incontrato un gruppo di alunni del liceo “G. Vailati”. “Grazie a Genzano, per avermi invitato in questa bellissima città”: con queste parole Randy Steidl ha aperto il suo intervento, durante il quale ha ripercorso i 17 anni in carcere, di cui 12 nel braccio della morte. Libero dal 2004, grazie alle indagini portate avanti da un poliziotto che ha riaperto il caso. “L´America ha la vecchia mentalità del West, della vendetta. Le carceri sono piene di ragazzi neri, solo il 20% è bianco. La maggior parte del pubblico crede a quello che dicono i politici “, ha detto ancora. “Negli Stati con la pena di morte, i tassi di aggressione sono più alti”. Dopo la liberazione, Randy ha potuto iniziare a lavorare con le associazioni che si occupano della moratoria della pena di morte. “Giriamo per le scuole, mettiamo la nostra faccia contro la pena di morte”. Presenti all´incontro, moderato da Francesco Casarelli, coordinatore delle attività giovanili della Comunità di Sant´Egidio, l´assessore alle Politiche sociali e giovanili Emiliano Bernoni che ha aperto il dibattito con un saluto, Sergio Mesolella, responsabile delle attività di Sant´Egidio a Genzano, Massimo Lo Cicero, responsabile per Amnesty International nei Castelli Romani e il sindaco di Genzano, Flavio Gabbarini, che ha chiuso il convegno. Numerosi gli interventi e le domande dal pubblico.”Nel nostro Comune ci sono tantissime persone impegnate, giovani coinvolti nelle associazioni, come per esempio i 1.500 donatori di sangue con l´Avis”: così il saluto del sindaco Gabbarini. “E´ un  aspetto positivo che va comunicato ai giovani che oggi non hanno la speranza di   vedere cambiare le cose. Se il sindaco e la giunta diventano esempio di buona  politica, si recupera il valore della solidarietà. Faccio un appello ai miei  concittadini: nel dna di Genzano c´è accoglienza, e chi lascia il proprio paese per arrivare da noi è un cittadino di serie A, con diritti e doveri”, ha concluso il sindaco. Dopo l´incontro una fiaccolata ha raggiunto Palazzo Sforza Cesarini che, in occasione della Giornata mondiale contro la pena di morte è stato illuminato.

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