POLITICA

VELLETRI, FABIO D’ANDREA (PDL) PUNZECCHIA I VERTICI REGIONALI DEL PD

fabietto d'andr

Fabio D'Andrea, all'interno del proprio bar, con l'eurodeputato del Pdl Marco Scurria

E’ un Fabio D’Andrea che ha deciso di rompere gli indugi quello che sceglie ‘Castelli Notizie’ e la sua crescente platea per affidarvi le sue riflessioni sull’attualità politica veliterna. Il giovane consigliere del Pdl, uno che le dichiarazioni ufficiali le sa centellinare, e quando esce allo scoperto evita di farlo banalmente, irrompe sul ‘caso Leoni’ e ci va giù con decisione, senza mostrare particolare empatia per l’avversario politico.

 Già in sede consiliare aveva sferzato l’amministrazione comunale, chiamando in causa il Primo cittadino Fausto Servadio: “c’è un tentativo inaccettabile di voler mettere la testa sotto la sabbia – aveva esordito -, ma stanno emergendo cose che forse neppure i consiglieri di maggioranza sapevano. Leoni ha parlato di incarichi antecedenti, relativi a semplici sanatorie: ma sembrebbero esserci ampliamenti, costruzioni di nuovi fabbricati, ristrutturazioni e direzioni dei lavori nei documenti forniti dal Dirigente di settore”.

A distanza di qualche giorno, rinvigorito persino dalle successive dichiarazioni del Primo cittadino, che ha rimarcato la delusione per la poca sincerità dimostrata da Leoni dinanzi ad una esplicita richiesta di chiarimenti, invece di recedere  D’Andrea ci è andato giù nuovamente.

“Dal 2004 – ha premesso in una nota affidata alla nostra testata – opero attivamente dalla parte del popolo e della mia città, prima nelle fila di An, ora in quelle del Popolo della Libertà. Non credo nell’anti politica, che pure sembra proliferare, credo piuttosto nella politica vera, quella che ha come unico scopo gli interessi ed il benessere dei cittadini. Non amo neppure la politica qualunquistica, mentre adoro le sfide, l’impegno costante, l’essere lungimirante e propositivo. Non un caso che non appena ho un minuto di tempo per me amo sognare, in quanto convinto che tutte le cose meravigliose della vita proprio da li abbiano origine, ovvero da un semplice sogno che si vuol trasformare in realtà. Detto ciò, posto che i rappresentanti dei Governi dal 1948 ad oggi non si sono autoeletti ma hanno ricevuto la fiducia dei cittadini, a che serve combattere la casta se prima non si ragiona su coloro che hanno l’opportunità di crearla? Ci sono tantissimi Amministratori di destra e di sinistra che rappresentano l’eccellenza della politica. Premiamo loro, ma  bocciamo tutti gli altri”. 

Messe da parte le dichiarazioni sul ruolo della politica, ‘Fabietto’, come lo chiamano gli amici più cari, rincara la dose sul Pd veliterno: “mi chiedo come abbia fatto ad andare verso una deriva del genere. Come si può espellere gente come Fabio Taddei e Vicenzo Bagaglini, provocando persino l’allontanamento di Franco De Santis, e poi lasciarsi dentro un Giuliano Cugini denunciato per le note vicende relative all’assicurazione auto, patente e revisione, ed un ex Assessore come Roberto Leoni, che pare, come implicitamente ammesso dallo stesso Sindaco, aver violato diverse volte l’articolo 78 del Tuel? In risposta alle mie dichiarazioni, proprio da me solleticato, il Sindaco in consiglio ha proferito un ‘Leoni ha mentito!” che non può passare inosservato, anche in virtù della differenza di posizione rispetto a quanto detto solo il giorno prima, nel corso della conferenza stampa cui hanno partecipato anche i consiglieri regionali piddini, D’Annibale, Astorre e Ponzo. Mi piacerebbe proprio sapere cosa ne pensano davvero gli onorevoli del Pd di tutto ciò: credono sia giusto? Sono stati davvero ben informati? E perché avallerebbero la cacciata di gente che si è sempre battuta per la città, per tenersi chi sembrerebbe aver violato delle norme non di poco conto. Leoni deve chiedere scusa alla città di Velletri e questi dirigenti di spessore debbono uscire allo scoperto, senza fare scena muta, e dire da che parte stanno: se la loro posizione è davvero vicina ai propositi di trasparenza e legalità di cui il loro partito si è sempre riempito la bocca.

“Bisogna ammettere di aver sbagliato – continua in un’escalation di stizza Fabio D’Andrea – senza difendere l’indifendibile. D’altronde chi non ha nulla da nascondere o da imputarsi non scappa, ma combatte e si difende sino all’ultimo. In questo caso, però, o Leoni si dimetteva o sarebbe stato il Sindaco a togliergli le deleghe spinto dal Prefetto di Roma. Nessuno vuole fare una crociata umana all’individuo, ma qui si è peccato di scarsa sincerità, per usare un eufemismo rispetto alle stesse parole del Sindaco. Un Pd che premia chi è furbetto e caccia gli scoperchia pentole fa riflettere e – conclude il consigliere comunale del Pdl – ne sortiscono riflessioni che sono tutt’altro che positive”.

 

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