POLITICA

VELLETRI, LA GUERRA TRA IL PD E I DISSIDENTI SI ESTENDE AL PSI

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Come in una di quelle storie d’amore in cui la scena finale, che dovrebbe mettere fine ad ogni dissidio, si trasforma invece nell’inizio di ripicche e rancori ad oltranza, così sembra evolvere il rapporto da ‘C’eravamo tanto amati’ tra il Partito Democratico di Velletri e i due ex consiglieri comunali dello stesso, Fabio Taddei e Vincenzo Bagaglini. Un livore reciproco che si sta palesando a colpi di comunicati stampa in cui nessuna delle parti in causa sembra voler lesinare accuse taglienti.

E’ così per i due, ancora scossi e delusi per la piega che hanno preso gli eventi, ed è così anche per il grosso del partito, che pure in questa faccenda si sta giocando tanto e che qualche scossone lo ha avuto, se non altro per le dimissioni sofferte dell’ex assessore Leoni. Una diatriba fatta di colpi, più o meno bassi, in cui entrambe le parti in causa rischiano di uscirne con le ossa rotte, tanto che sono in molti, ormai, a consigliare al Pd di porre fine alla contesa, forse per timore che dalla bisaccia dei due dissidenti, come da loro stessi minacciato, possano uscire denunce ancor più scabrose. Furono loro stessi, in fondo, ad annunciare l’inizio di una vasta operazione di verità e trasparenza, iniziata proprio col procacciamento e con la denuncia del presunto conflitto d’interessi di Roberto Leoni, poi costretto al passo indietro.

Se la miglior difesa è davvero l’attacco il Pd, dal suo canto, sta sfruttando appieno ogni arma per proseguire una concomitante campagna di delegittimazione di coloro che sono stati parte integrante del proprio successo elettorale. Dopo aver perso per strada la Lista Civica, il Polo Laico e l’ex capogruppo della Margherita Franco De Santis, l’entourage piddino intende mostrare di poter far tranquillamente a meno dei due consiglieri, dei quali, specie Taddei (cui erano state affidate le deleghe alla toponomastica e ai gemellaggi) è risultato sicuramente tra quelli  più attivi e propositivi (sia di maggioranza che d’opposizione).

 

Di loro si è parlato anche ai margini della conferenza stampa del Partito Socialista, col segretario Ottorino Carotenuto che non ha nascosto l’esistenza di un dialogo coi due, che avrebbero strizzato l’occhiolino ai socialisti, sottolineando come il tutto si sia arenato davanti all’ipotesi di un eventuale coalizione che comprendesse anche partiti di centrodestra, in un Terzo Polo allargato anche al Psi. “Noi siamo fortemente critici nei confronti dell’attuale centrosinistra che governa la città – ha rimarcato Carotenuto – ma non possiamo certamente guardare oltre questo schieramento ed è bene – ha concluso – che Taddei e Bagaglini capiscano in fretta cosa intendano fare”.

 

Un po’ come quell’amato disorientato e confuso, che il giorno dopo la fine della storia trova difficoltà a rimodulare un’identità che sia autonoma dal vecchio amore, così i due parrebbero smaniosi di non ritrovarsi da soli e, pur pienamente convinti della bontà del proprio operato, si troverebbero sul filo di lana di chi corteggia ed è parimenti corteggiato.

 

Le dichiarazioni di Carotenuto hanno scatenato l’immediata reazione del Pd veliterno, che ha calcato la mano cavalcando l’onda di quanto detto dal segretario socialista, che nella conferenza stampa di cui vi riferiamo in un precedente articolo non è stato affatto tenero nei confronti del Pd e dell’Amministrazione, accusandoli di scarsa trasparenza amministrativa. Ignorando ciò il Pd si è concentrato unicamente sul passaggio dell’ammiccamento dei due al Psi, sottolineando come Taddei e Baglini “dimostrano di essere collaterali a qualsiasi azione che possa garantire loro visibilità e qualche futura poltrona, unici argomenti tanto cari che stanno animando il loro sconsiderato agire politico. Altroché discussione e confronto come vanno decantando in continuazione, nel Pd non hanno fatto che gettare scompiglio dominando la scena politica con richieste per il loro esclusivo tornaconto politico che era fatto della nomina a assessore di Taddei e altre richieste di sotto governo per Bagaglini”.

 

Dichiarazioni al vetriolo, alle quali si sommano quelle del capogruppo del PD Gianfranco Cestrilli, che sulla vicenda delle dimissioni di Leoni, pur andando in controtendenza rispetto al proprio Sindaco, ha preferito dichiarare il proprio apprezzamento all’ex Assessore. L’incipit prende nuovamente spunto dall’opera di demolizione nei confronti dei due ex compagni di partito: “i distinguo – premette Cestrilli – ci possono essere e in un Partito come quello Democratico  rappresentano una ricchezza, un valore aggiunto. Quando invece il  distinguo si manifesta su tutto, con pretesti di ogni genere, allora siamo in presenza di un’altra cosa che nulla a che vedere con la  corretta dialettica democratica, che in ogni caso  deve avvenire nelle sedi deputate”. Avrebbe potuto far finta di nulla Cestrilli, che con Taddei lottò in favore di Carteny e contro l’attuale Sindaco, eppure ha preferito continuare a battere il ferro finchè è caldo: “gli argomenti che esponete – ha continuato, rivolgendosi idealmente ai due – si basano sul una banale presunzione:  vi elevate a detentori dell’onestà, della legalità e della trasparenza e coloro che invece, semplicemente, non condividono il vostro modo di fare vengono considerati disonesti, avvezzi alla illegalità e naturalmente opachi. Vi piace apparire come vittime di un complotto ordito dal male, cioè da coloro che sostengono quest’Amministrazione, ai danni del bene, scontatamente rappresentato da voi. Ritornate ripetutamente  sulla  esclusione dal gruppo PD ed anche in questo caso cercate di apparire come vittime di un sopruso”. E via con presunti apparentamenti con l’opposizione e, persino, con la citazione a quanto avvenuto nella 2^ Commissione Consiliare, che da quasi un anno, contro ogni regola di buon senso, non viene più convocata.

Nell’arringa difensiva su Roberto Leoni, Cestrilli si è poi eretto a paladino massimo dell’ex assessore, ribadendo che “Leoni svolge l’attività di Geometra professionista da sempre e pratiche al centro della polemica sono pratiche di sanatoria iniziate in epoche lontane dalla sua nomina; non vi è traccia di   abuso,  di corruzione, o di aver procurato vantaggio a se stesso e danno ad altri. Qualcuno si chiede il perché di queste dimissioni se non aveva colpe.  Beh, Roberto si è dimesso per sgombrare il campo da un argomento che da tempo era divenuto oggetto di strumentalizzazione politica, pertanto insieme al Sindaco ed al suo partito, ha deciso il passo indietro. Si è sacrificato dimostrando a tutti e soprattutto ai due consiglieri tanto attaccati al Pd come si sta in un partito anche in presenza di decisioni sgradevoli”.

 

In precedenza, però, il duo tanto in voga di questi tempi, aveva emesso a propria volta un comunicato in cui mettere in risalto le parole del Sindaco Servadio, che in consiglio comunale, riferendosi a Leoni, lo ha accusato di aver mentito.

Quella – hanno dichiarato – è una sola delle ragioni per le quali ci hanno messi fuori dal gruppo del  PD in Consiglio Comunale (dal quale, ad onor del vero, si sono tirati fuori autonomamente, ndr) ed avrebbero voluto cacciarci dal Partito Democratico di Velletri anche esercitando pressioni fortissime sulla Commissione Provinciale di Garanzia . Ormai la situazione è chiara a tutti i cittadini: dobbiamo  essere allontanati dal PD di Velletri perché non ci stiamo alle scorrettezze ed alle prepotenze di alcuni e per questo siamo scomodi a tanti pifferai incantatori “veliterni”, che vorrebbero radicalizzare lo scontro facendo credere ai cittadini che la questione sia su scala personale e non sul merito politico. Per fortuna – hanno aggiunto – il Pd nazionale ha ancora molta gente seria. Noi cerchiamo di lavorare per la giustezza degli atti e la responsabilità dei singoli individui. La politica la fanno gli uomini, e come tutti gli uomini a volte possono sbagliare e pertanto la responsabilità è individuale, qualsiasi sia il colore politico che si rappresenta.  La nostra politica è improntata sulla legalità. Non spetta a noi stabilire se un soggetto è condannabile o meno, non siamo giudici e non è il nostro ruolo ma quello che invece ci spetta, anzi è nostro dovere, è segnalare anomalie nel rispetto della legalità e della trasparenza. Siamo uomini di mondo non nasciamo oggi e sappiamo benissimo che c’è una differenza tra chi evade per necessità per comprarsi il pane e chi evade per arricchirsi, oppure chi occupa una casa popolare senza diritto ma bisognoso e chi invece ne occupa una pur non avendone bisogno e togliendola a qualche povero disgraziato che non può permettersene una. Sentiamo parlare nei nostri confronti di macchina del fango, di calunnie, di accuse infamanti e di carognate indegne e poi l’assessore ai lavori pubblici si dimette! E perché se i disonesti siamo noi? Fino a prova contraria si è tutti innocenti e nel caso specifico e lo è anche l’ex assessore ai Lavori Pubblici. A meno che – continuano – non esistesse qualche ‘comunicazione riservata’ del Prefetto di Roma che evidenziava la necessità della rimozione dell’ex Assessore, cosa della quale si vocifera da tempo e che vorremmo a questo punto conoscere. Altro che macchina del fango, calunnie, accuse infamanti e carognate; carognata vera – concludono – è soltanto quella che alcuni personaggi stanno perpetrando e perseverando nei nostri confronti, rei di non farsi comandare a bacchetta”.

 

Questa lunga telenovela, che farebbe arrossire anche gli sceneggiatori di Beautiful, si sta per arricchire di nuovi botta e risposta, perchè proprio in questi minuti ‘Castelli Notizie’ è venuta in possesso di una lettera del segretario del Psi Carotenuto e della smentita degli stessi Taddei e Bagaglini, che negherebbero qualsiasi approccio coi socialisti. Un motivo in più per non perdere gli aggiornamenti di giornata su www.castellinotizie.it

 

 

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