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Sanità, Gabbarini: “se necessario siam pronti a scendere in piazza!”

san giuseppe albano

Sindaci, rappresentanti sindacali, vertici della Asl RmH e tanti medici presenti questo pomeriggio presso l’Ospedale “San Giuseppe” di Albano, dove si è tenuto un incontro per discutere della situazione in cui versa la sanità dei Castelli Romani, a seguito della scadenza dei contratti di quattro medici, due di questi in servizio nei pronto soccorso di Velletri e Albano, altri due nei reparti materno-infantili di Anzio. Tutti gli intervenuti si sono detti estremamente preoccupati per la situazione in cui versano i servizi della RmH anche perché, come dichiarato dal Sindaco di Genzano Flavio Gabbarini, “la scadenza di questi quattro contratti è soltanto la punta dell’iceberg di una situazione già al collasso”.

 

“Con il mancato rinnovo di questi contratti – ha proseguito il primo cittadino – viene messa a repentaglio la sicurezza dei cittadini nei pronto soccorso di Albano e Velletri, dove i medici lavorano a ritmi serratissimi, in carenza di organico e con poche strumentazioni. In più si rischia l’accorpamento dei reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria degli ospedali di Marino e Genzano. I medici sono allo stremo e i cittadini non vedono garantito il loro diritto alla salute e al ricevere le necessarie cure”.

 

Sul territorio della Roma H, secondo quanto emerso dall’incontro, sono circa 160 i medici con contratto a tempo determinato, su 30 medici di pronto soccorso solo 10 sono a tempo indeterminato e complessivamente nel territorio della Asl RmH ci sono circa 400 precari. Questa la situazione, giudicata insostenibile da tutti i presenti, con i Sindaci che, all’unisono, chiedono attraverso la firma di un documento condiviso la proroga con conseguente assunzione dei quattro specialisti cessati dal servizio il 31 marzo; chiedono di aprire un tavolo di concertazione sul futuro della sanità dei Castelli Romani, un territorio vasto che conta ormai mezzo milione di persone. Forte l’intervento del Sindaco di Genzano Gabbarini che ha promesso battaglia fino a quando la situazione non sarà definitivamente risolta. “Scenderemo in piazza se ce ne sarà bisogno, organizzeremo manifestazioni per portare questa situazione all’attenzione della Regione Lazio e del Governo”.

 

 

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