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‘Si scrive acqua, ma si legge democrazia’:…è la guerra per l’oro blu!

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GENZANO – “Si scrive acqua, ma si legge democrazia”: è lo slogan che accompagna la battaglia messa in atto dai comuni dei Castelli Romani, contro il nuovo regolamento stilato da Acea Ato2, sul quale i sindaci saranno chiamati ad esprimersi martedì 17 aprile a Palazzo Valentini, nella sede della Provincia di Roma. La difesa della volontà popolare, sancita dal referendum dello scorso anno, dovrà passare per cavilli e minuzie legali. La guerra per “l’oro blu” vedrà schierati su fronti opposti, cittadini e Acea, fautrice di un documento che di fatto annullerebbe l’esito del voto.Da che parte si schiererà la linea politica castellana? Con le multinazionali o a fianco dei cittadini?

Per parlare del nuovo regolamento e cercare di fare fronte comune tra le amministrazioni castellane, si è tenuto giovedì a Genzano, presso l’aula consiliare del comune il secondo incontro pubblico tra amministrazioni, cittadini e il coordinamento dei comitati Acqua Pubblica Castelli Romani.

Una serie di norme, come il potere di tagliare l’acqua unilateralmente per morosità, l’aumento delle tariffe, l’impossibilità di poter chiedere agevolazioni tariffarie tutto l’anno, la permanenza della remunerazione del capitale hanno fatto si che questo regolamento fosse soprannominato come il regolamento degli orrori.

L’acqua è un bene vitale e non può essere sottoposto alle leggi di mercato – ha dichiarato il sindaco Flavio Gabbarini –. È importante aprire di nuovo questo confronto oggi perché insieme possiamo far sentire la nostra voce e dare sostanza alla partecipazione democratica. Ci siamo assunti l’onere di organizzare questa seconda riunione, prendendo il testimone dal comune di Ariccia, poiché nella prossima conferenza dei Sindaci, organizzata per martedì 17 aprile, noi amministratori saremo chiamati a deliberare su punti importanti e particolarmente complessi, senza aver avuto il tempo necessario per prendere atto della documentazione. Nei piccoli comuni, non ci sono professionalità adeguate in grado di aiutarci a fare chiarezza sui numerosi punti ostici di questo regolamento – ha denunciato il primo cittadino – Probabilmente non volevano darci il tempo necessario per comprendere al meglio i punti sui quali siamo chiamati ad esprimerci. Stiamo perdendo rappresentanza e con essa la possibilità di decidere del futuro del nostro territorio – ha concluso Gabbarini – Ribadisco la più totale contrarietà alla mercificazione di questo importante prodotto e servizo”.

Alla conferenza sono intervenuti anche Marta Elisa Bevilacqua, in rappresentanza del comitato “Acqua Bene comune di Genzano”, Andrea Palladino, giornalista di punta, che con le sue numerose inchieste si è impegnato in prima linea per la difesa del diritto all’acqua potabile e molti rappresentanti politici dei comuni castellani tra cui Ciampino, Albano, Ariccia, Lanuvio, Velletri e Marino. Su proposta del sindaco Gabbarini è stata firmata un’istanza per chiedere il rinvio della conferenza Ato2 di almeno 15 giorni. Alla guerra, dichiarata dalla Provincia e Acea, i sindaci del territorio si apprestano a rispondere, ricorrendo, se necessario, a far mancare il numero legale.

Federica TETTI

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