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Lariano, sul Porta a Porta i lavoratori minacciano lo sciopero

raccolta differenziata

Riceviamo e pubblichiamo una nota della Cgil e della Uil in merito alla situazione dei lavoratori che si occupano della Raccolta Differenziata a Lariano. 

“Già dal 28 novembre 2011 il Comune di Lariano dava il via al servizio di raccolta differenziata (porta a porta) che non è la trasmissione  di Rai Uno condotta  da Vespa, ma un servizio di raccolta dei rifiuti effettuato sul principio e sull’impegno e dovere civico dei cittadini per far si che l’Ambiente ne tragga benefici per ciò che potrebbero essere l’eliminazione di mini discariche, e la riduzione dell’inquinamento, oltre che un risparmio di costi di smaltimento in quanto, quasi tutti i materiali possono essere riciclati.

E’  proprio il caso di dire “tra il dire e fare…”. La vecchia Amministrazione Comunale prima dello scioglimento aveva redatto un capitolato d’appalto che prevedeva tra le altre attività, anche la realizzazione del reticolo organizzativo – Isola ecologica e  quant’altro, tutte attività  a supporto della raccolta  porta a porta senza le quali il servizio non può essere effettuato se non con scarsi risultati. A 6 mesi di distanza  non si hanno più notizie circa la realizzazione dell’isola ecologica; non solo, sembrerebbe sia messa in discussione persino l’individuazione del sito, anche se neppure se ne parla. Questo problema, ci sembra di capire, il Commissario Prefettizio ha già deciso di lasciarlo alla prossima Amministrazione, che dovrebbe insediarsi il prossimo mese di Maggio, con il rischio di un ritardo che potrebbe protrarsi fino alla fine dell’anno 2012.

Questo ritardo, oltre a produrre una disorganizzazione generale sul servizio (poiché in assenza di un sito di stoccaggio dei materiali, tutto si deve realizzare con un trasferimento dei materiali sui compattatori per conferirlo giorno per giorno ai siti autorizzati) produce un ritardo nella raccolta dei rifiuti con dei turni di raccolta che variano di mese in mese, con le conseguenze che i lavoratori assegnati ai turni di lavoro non possono dedicarsi anche alle altre attività, per esempio il taglio delle erbacce, la pulizia delle catidoie e lo spazzamento meccanizzato e manuale in quanto  l’organizzazione, così come è, necessita di tutti gli addetti che vengono distolti da altri servizi.   Inoltre questa situazione determina un aggravio di carichi di lavoro poiché i lavoratori sono costretti in alcuni giorni a fare il doppio turno di raccolta, in aggiunta alle condizioni igienico sanitarie a dir poco da terzo mondo in quanto il centro di raccolta, situato nei pressi del cimitero comunale,  non è in grado di assicurare le condizioni minime di igiene poiché sprovvisto di servizi igienici, uffici, spogliatoi e quant’altro, ed è ormai da tempo utilizzato come rimessa per tutte le attrezzature. Inoltre, notizia di questi giorni, è arrivata anche la comunicazione delle aziende che effettuano  il servizio di non pagare gli stipendi ai lavoratori perché il Comune non paga le stesse. Se cosi è, cosa assolutamente inaccettabile perché il servizio della TARSU viene sostenuto con le bollette che i cittadini versano al Comune, non vorremmo che ci sia una distrazione di fondi da un servizio essenziale a chissà quale altro impegno che il Commissario, nella sua fase di gestione Commissariale,  avrà deciso. Una cosa è certa, i dati forniti dalle aziende certificano una raccolta differenziata pari al 60%, un buon risultato che andrebbe valorizzato, ad esempio  con un impegno a cercare di migliorare le condizioni della raccolta e anche le condizioni di chi vi lavora. E’ grazie agli operatori, in primo luogo, che si è potuto raggiungere tale risultato, ma dai fatti sembrerebbe che tutto ciò viene vanificato dagli atteggiamenti irresponsabili di chi è chiamato ad assumere ruoli decisionali e gestionali.

I lavoratori, al fine di richiamare l’attenzione dei cittadini,  i quali  si fanno carico, tra l’altro, di un onere della tariffa non certamente leggera, denunciano tali fatti ed esigono il pagamento delle retribuzioni dovute rispetto al lavoro eseguito e chiedono la solidarietà dei cittadini a sostegno delle ragioni esposte e comunicano  di aver indetto lo stato di agitazione con assemblee che si terranno a partire dal 17 di aprile fino al 19 non escludendo giornate di sciopero, scusandosi con la cittadinanza per eventuali disagi che si potrebbero determinare”.

Cgil – Uil

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