POLITICA

Lariano, la ‘Sinistra’ veliterna bacchetta Astolfi ed incita Caliciotti

amministrative

Velletri e Lariano, si sa, hanno sempre avuto un feeling particolare, dipeso probabilmente dalla loro storica unione, protrattasi sino al momento dell’autonomia larianese, giunta nel 1967.  Neppure i campanilismi un tempo radicati tra Velletri e Genzano o tra Velletri e Cisterna, hanno mai albergato nell’animo di veliterni e larianesi (gran parte di quest’ultimi, in assenza di un ospedale a Lariano, sono peraltro nativi di Velletri). Non un caso, quindi, che parte della campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale di Lariano si giochi anche nelle stanze dei partiti politici veliterni. Accade quindi che il grosso del Pdl che fa capo a Righini e Ladaga appoggi convintamente il candidato Claudio Crocetta, mentre l’Udc di Trivelloni convogli le sue simpatie su Emiliano Astolfi, forte del sostegno dell’Udc larianese che fa campo a Franco Cerini. Se ‘La Destra’ di Felci converge su Stefano Calvani c’è anche chi avendo un feeling con Alfonso Mauro, che di sinistra non è mai stato, tradisce i propri ideali e strizza l’occhiolino alla lista di Maurizio Caliciotti. In questo bailamme non restano fuori neppure i partiti della Federazione di Sinistra, capeggiati da Massimo Morassut (Sinistra Ecologia e Libertà) e Stefano Pennacchi (Rifondazione Comunista). In una lunga nota svelano infatti il proprio sostegno alla lista ‘Prima Lariano’, provando a depotenziarne il principale antagonista (almeno nell’orbita del centrosinistra): quell’Emiliano Astolfi reduce da un’esperienza consiliare come capogruppo del Pd-Unione Civica, deciso a cercare un rinnovamento con diversi compagni di viaggio stufi del ‘modus operandi’ del centrosinistra larianese e ben vogliosi di catalizzare un gruppo ancor più variegato.

Massimo Morassut

Stefano Pennacchi

“Chi mai lo avrebbe detto? – esordisce il duo Morassut – Pennacchi -. Lariano piccolo laboratorio politico per sperimentare nuove strategie e nuove alleanze, in attesa del preannunciato terremoto del quadro politico nazionale sotto il tiro incrociato del Governo Monti e delle inchieste della magistratura: i vecchi volponi della politica clientelare capiscono che è ora di sparigliare e scendono in campo alla ricerca di ciò che odora di nuovo. Del resto, non sapremmo come diversamente interpretare il sostegno, prima dell’Assessore PdL Di Paolo e poi del UdC Ciocchetti alla Lista Civica di Emiliano Astolfi. Esponenti della Giunta Polverini PdL e UdC, che scendono in campo a sostegno di un altrettanto autorevole esponente della (ex?) sinistra PD larianese. Una grande conFusione, di storie personali, di ruoli e prospettive politiche che come ha insegnato Tomasi di Lampedusa ne ‘Il Gattopardo‘ mira a cambiare tutto per non cambiare nulla. Rivoltare le carte, proporre inedite alleanze, trasformare le apparenze, ma nella sostanza, lavorare per un mutamento senza contenuti. Oggi a Lariano la destra che ha ‘sgovernato’ per 10 anni gioca la partita su tutti i fronti con l’obiettivo comune di scompaginare proprio l’elettorato di centro-sinistra nel momento in cui questo ha la possibilità di tornare ad esprimere un governo diverso della Città. E c’è da dire che ci sta riuscendo esprimendo candidati ufficiali, appoggi inediti e pseudo liste civiche. In questo contesto ci dispiace constatare che l’amico Astolfi, seppur non giovane politicamente, si stia rendendo strumento inconsapevole, di una così palese manipolazione. Proporsi come una novità con l’imprimatur del tandem Trivelloni/Ciocchetti non è un positivo biglietto da visita e preconizza, al contrario di uno spirito civico, un’operazione politica tutt’altro che trasparente che trova la sua regia, fuori da Lariano, sicuramente nelle solite segrete stanze dove le correnti dei singoli partiti giocano le loro carte per perpetuare se stesse al di fuori degli stessi partiti dove hanno costruito le loro fortune. Alla fine, quello che è chiaro, è che le contrapposizioni anche personali nel centro sinistra rischiano di favorire le varie anime del centro-destra che, seppur divise, puntano sulla confusione. Alla luce quindi degli ultimi sviluppi, le apparenze e le artificiose contrapposizioni tra vecchio e nuovo, il dato di fatto è che il candito Sindaco Maurizio Caliciotti con la Lista civica ‘Prima Lariano’, è il candidato unico sostenuto dal fronte ampio dei partiti di centro-sinistra da sempre autenticamente alternativi sul piano programmatico rispetto a PdL e UdC, che oggi alla Regione Lazio sono interpreti dei peggiori vizi della politica: clientele, demagogia e privilegi. Le battute ironiche sulla composizione delle liste avversarie da parte di chi ha una concezione ‘personale’ della politica, rimangono tali e confermano che sul piano dei contenuti non ci siamo. Ciocchetti & co e l’UdC, come il Gattopardo, giocano  la carta del trasformismo, nonostante precise responsabilità politiche a livello regionale e locale come a Velletri, dove anche l’UdC ha largamente contribuito a determinarne il dissesto finanziario. Il sostegno ad una lista civica da parte delle gerarchie politiche regionali espressione della Giunta Polverini non è quindi un segno di novità, ma un modo, questo si vecchio, di fare politica promuovendo un pericoloso trasversalismo. I contrasti e le differenze che pure ci sono nel campo del centrosinistra non possono che trovare solo al suo interno la soluzione. Per questo la sinistra rappresentata da Sinistra Ecologia e Libertà e da Rifondazione Comunista vuole e può svolgere il suo ruolo scegliendo e premiando una personalità certamente diversa, come quella di Claudio Caponera nella lista Prima Lariano, espressione ampia anche del centro-sinistra. Una diversità, che nasce da una storia da sempre nel segno dell’impegno  per la comunità. La partita vera, quindi, non è la semplicistica contrapposizione tra generazioni o tra vecchio e nuovo, temi che pure esistono e hanno la loro rilevanza, ma tra valori di riferimento. Alternative credibili – concludono Morassut e Pennacchi – non ci sono e certamente non è l’UdC di Luciano Ciocchetti o il PdL di Di Paolo a dare garanzie in questa direzione”.

Dopo questa carrellata di bordate probabile che anche altri esponenti veliterni facciano capolino a Lariano esplicitando un altro punto di vista, il proprio. D’altronde è stato ben evidenziato nei comizi di queste settimane come tra i ‘desiderata’ dei vari candidati non siano mai mancate le stilettate lanciate agli avversari; vere e proprie granate lanciate sugli ex compagni di partito, prima ancora che su gli avversari di schieramenti opposti. In queste Amministrative, che san tanto di ‘l’un contro l’altro armati’ sembra quasi che la vera partita si giochi nei derby interni alle coalizioni, sebbene gli appoggi esterni abbiano certamente sparigliato il mazzo, rendendo meno identificabili schieramenti e posizioni, ponendo in secondo piano persino i dogmi ideologici tanto cari a politici (ed elettori…) d’antan!

Daniel Lestini

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