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NEMI, ‘PASSEGGIANDO PER L’ECOMUSEO’ CON PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA

ecomuseo

  

Ecco Nemi celato entro una conca….”. Così Lord Byron scriveva nei primi anni dell’ottocento, ma celati ancora sono nel nostro territorio tanti sentieri e tante meraviglie. Proprio oggi ci siamo imbattuti in una di queste bellezze, un posto unico, magico, incantato, disperso tra il nulla di un’incuria sempre maggiore e l’incapacità delle vecchie amministrazioni comunali di valorizzare a pieno un patrimonio naturale, artistico e storico che ci appartiene ma che in pochi hanno la fortuna di conoscere ed apprezzare. L’idea promossa dalla lista “Partecipazione Democratica” è nata con lo scopo di percorrere e toccare con mano i territori che, secondo un progetto da noi delineato, costituiscono quello che sarà l’ECO MUSEO della Valle del Lago.

Il gruppo di escursionisti, armato di comodi indumenti e scarpe da trekking, si è riunito in mattinata in Piazza Umberto I; il punto di partenza; da qui, scendendo lungo il belvedere Dante Alighieri, si è intrapreso il sentiero a sinistra, subito dopo il famoso “Arcu da Pete”. Immediatamente è risaltato lo stato di totale abbandono di quelli che anche storicamente sono stati sentieri sacri ai romani. Chissà cosa penserebbe la Dea Diana se sapesse che il suo limpido e cristallino specchio è contornato da una cornice consunta e logora che non rende certo lustro né al paese né tantomeno al lago stesso? Con difficoltà ci si è potuti muovere lungo il sentiero, inerpicandosi tra rovi e vecchie staccionate instabili e insicuri, fino ad arrivare di fronte al romitorio di san Michele Arcangelo. Una lapide commemorativa del V secolo, insieme ai resti di sepolture cristiane a fossa, nella zona delle antiche mole presso la fonte Egeria, testimoniano che tale sito nemorense ha visto gli albori del cristianesimo. Piccolo gioiello di semplice fede e arte tra alberi silenti che ne conservano gelosi la sua storia millenaria. Sulla strada del ritorno, dopo varie considerazioni teoriche e la stessa constatazione in loco, ci si è resi conto di come un progetto di recupero possa essere fattibile senza altissimi costi da parte del Comune.

La riqualificazione immediate di specifiche zone porterebbero al nostro paese un incremento turistico non indifferente, creando nuovo indotto per il commercio ed eventuali posti di lavoro per i giovani di Nemi. E’ davvero un peccato non poter apprezzare né disporre a pieno di tutte queste ricche risorse; poche sono le frecce rimaste nella faretra della nostra Dea Artemide e chissà cosa potrebbe scrivere un novello Lord Byron del nostro piccolo paese? Sicuramente i suoi occhi e la sua penna avrebbero molti spunti per decantare, in negativo, la decadenza di uno dei posti più belli del mondo.

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