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PODISMO, LUCA PELLICONI, DAL FISCHIETTO ALL’ULTRA TRAIL ‘SPEZZA GAMBE’

Luca Pelliconi durante la sua terribile ascesa

Luca Pelliconi durante la sua terribile ascesa

Sabato 5 maggio si è ripercorsa la Denominata Maratona lungo l´antica Via degli Abati, l´antica via che dipese dal monastero bobiense a ritroso per 125 km, partendo da Pontremoli, in provincia di Massa-Carrara, fino a Bobbio, in provincia di Piacenza, passando dopo la Toscana per le vallate parmensi del Taro, del Ceno ed infine le vallate piacentine del Nure e della Trebbia. Era il 614 quando l´abate e santo irlandese Colombano fondò la celebre abbazia di Bobbio,

Fu a quei tempi che la “Via degli Abati” venne utilizzata dai monaci per il raggiungimento di Roma e per il trasporto e la distribuzione dei prodotti e dei possedimenti, da qui il romanico ponte sul fiume Trebbia, importante corso d´acqua e silente testimone dell´epica battaglia che vide il condottiero Annibale vittorioso sulle truppe dell´Impero romano. Il percorso definito anche come francigena montana, collega Pavia a Lucca, in un tragitto quasi rettilineo, ma superando numerosi ostacoli naturali come monti e valli, in un percorso dovuto al blocco bizantino contro i possedimenti longobardi.L´antica «Via degli Abati» collega le medievali Bobbio e Pontremoli, proseguendo per Roma, facendosi largo tra i millenari boschi, le gole e i torrenti degli Appennini tra le province di Piacenza, Parma e Massa-Carrara. Innumerevoli i borghi, le chiese, le rocche ed i luoghi rimasti immutati nel tempo, dove solo gli elementi naturali e l´abbandono dell´uomo hanno contribuito all´attuale fascino.
Il percorso della “Via degli Abati” è lungo 125 km, e ogni angolo cela una sorpresa per gli occhi, l´anima e il cuore di chi lo percorre.

Luca Pelliconi in azione

“Non definirei questa solo un impresa sportiva, anche se 125km sono una distanza veramente considerevole per le gambe e per il cuore… ma a me piace definirlo un viaggio… immersi in paesaggi meravigliosi e allo stesso tempo un viaggio dentro noi stessi… quando si arriva a scoprire i propri limiti ci accorgiamo di quanto la vita sia complessa… di quanto essa sia fragile e la fragilità dei suoi rapporti… quando si è immersi in paesaggi così suggestivi ci si dimentica chi siamo fuori  e ci accorgiamo di quanto sia infinita la nostra interiorità e di quanto sia forte e determinante la mente umana… perchè alcune imprese non si compiono solo con il corpo ma ci vuole testa, dove la mente aiuta ad abbattere i propri limiti… sopratutto quelli  umani.31 ore e 15 minuti… trascorsi perfino nella buia notte senza neanche fermarsi per dormire, con i piedi lacerati dallo sforzo dalle pendenze montane che non lasciano scampo… in alcuni tratti l’unica compagna di viaggio oltre alla pioggia caduta incessantemente, è sembrata essere solo  la propria ombra, riflessa dalla piccola torcia sopra il capo, una piccola luce di speranza volta alla ricerca di ricoprire il vuoto di energie che tanto ti lascia dentro… lasciando il posto alle infinite emozioni che mi hanno riempito il cuore…”.

Tantissimi complimenti a  Luca Pelliconi che ci racconta questo all’arrivo della sua eroica impresa…

Lo ricordavamo col fischietto e con la bandierina; lo riscopriamo come un Iron Man pronto a macinare chilometri e salite ‘spezza gambe’!

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