POLITICA

Genzano, Romagnoli e Gabbarini sull’IMU: ‘invasione di campo dello Stato”

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La dottoressa Maria Lombardi, l'assessore Bruno Romagnoli e il sindaco Flavio Gabbarini

di DANIEL LESTINI

 

Il periodo storico è di quelli che non ammettono particolari voli pindarici. Piedi ben saldi per terra, pragmatismo e tanta voglia di rimboccarsi le maniche: in attesa di tempi migliori appare la ricetta più a buon mercato per uscire dalla crisi senza rimanerne impigliati. Devono averla pensata così al Comune di Genzano, dove da quasi un anno l’Amministrazione Gabbarini si ritrova a dover fare i conti coi cocci lasciatigli in eredità dai predecessori, complici anche dei governi centrali sempre più avari in termini di trasferimenti.

Nulla che possa però scoraggiare o imprigionare Gabbarini e i suoi, il cui entusiasmo postelettorale è ben lungi dallo scemare. Lo si è capito da quanto è stato annunciato nel corso della conferenza stampa indetta nella tarda mattinata di martedì 9 maggio nella sala consiliare genzanese, dove accanto al Primo cittadino è convenuto l’Assessore al Bilancio Bruno Romagnoli, scortato dalla dirigente preposta, la dottoressa Maria Lombardi.

Una conferenza convocata con l’intento di far da preludio al consiglio comunale di metà maggio, nel corso del quale, ha annunciato lo stesso Romagnoli, “si porterà in discussione il nuovo bilancio, frutto di  un lavoro intenso ed innovativo”. La disastrata situazione economica nazionale ha influito, e non poco, e non è sembrato un voler mettere le mani avanti l’averlo ripetutamente rimarcato, anche perché all’orizzonte di un presente a tinte fosche Romagnoli ha individuato una luce che sa di speranza: “l’attenzione meticolosa che abbiamo prestato al bilancio, facendovi coincidere risanamento,  sviluppo ed una completa revisione della politica delle entrate, farà si che tra 2-3 esercizi finanziari il nostro Comune potrà entrare a ben diritto nella ristretta e prestigiosa lista dei più virtuosi di Italia”. Il tutto senza disdegnare le politiche di sviluppo: nel frattempo ci sarà però da sudare e stringere la cinghia, visto che “i Comuni italiani – ha chiosato Romagnoli – sono particolarmente coinvolti dalle politiche di rientro dell’enorme debito italiano, visto che proprio su di essi lo Stato centrale interviene massicciamente, trovando carne viva dalla quale attingere”.

Alla porta  di tutti i Comuni, Genzano incluso, sta per bussare una vecchio parente, che solo nelle sembianze, non certo nel carattere, assomiglia a quella vecchia zia di nome ICI. Un parente che ha tutte le intenzioni di entrare dalla porta, senza invito, per creare più scompigli di quanti non ne andrà a sanare. Il suo nome è IMU, Imposta Unica Municipale, un nome che lo stesso Romagnoli ha bollato come “fuorviante. Fa male sapere che tutte le esenzioni della vecchia Ici sono state spazzate via e non è un caso che rinunceremo alla quota a noi spettante per aiutare tutti quegli anziani ricoverati in strutture sanitarie, che si vedrebbero costretti a pagare l’IMU per la loro abitazione di proprietà, equiparata peraltro ad una seconda casa. I cittadini – ha ribadito il concetto Romagnoli – sono portati a credere che con questa imposta si sia dato ossigeno ai Comuni, ma in realtà l’IMU è un’imposta solo apparentemente gestita dai Comuni, ma che nella sostanza non comporta alcun introito aggiuntivo al bilancio degli stessi, visto che lascerà inalterato il trasferimento erariale, con la quantità di fondi in arrivo dall’alto che andranno a ridursi. Quanto alle percentuali, se per la prima casa ci atterremo alle aliquote base, saremo costretti ad aumentare la portata delle seconde case e dei fabbricati”. Lo stesso Gabbarini ha rincarato la dose, etichettando l’Imu come “un’invasione di campo dello stato centrale, che non dà margini di manovra se non sugli aumenti, senza garantire esenzioni o facilitazioni”.

Un quadro difficile, quindi, che penalizza ancor più una realtà come quella genzanese, fortemente improntata alla tutela dei diritti sociali: “abbiamo una rete sociale estesa e qualificata – ha rimarcato Romagnoli –  e non intendiamo minimamente ridurla o dequalificarla.  Idem per tutti quei servizi che con orgoglio eroghiamo, dal diritto allo studio all’assistenza specialistica, passando per i bus scolastici e le mense, per arrivare all’assistenza domiciliare e alla tutela degli anziani”.

“Nel bilancio che si andrà ad approvare – ha annunciato Bruno Romagnoli – non potremo ignorare che in Italia l’ascensore sociale non va più in alto, ma tende ormai a scendere, includendo tra i ceti bisognosi persone che prima ne erano escluse, per via di una crisi occupazionale che non lascia scampo, specie in una cittadina, come la nostra, dove la struttura  economica è fondata su quelle piccole aziende familiari che più di tutte stanno subendo gli strascichi della crisi. Non un caso che si ritrovi quotidianamente di fronte a persone che hanno perso lavoro, che ricevono lo sfratto o non riescono a pagare il mutuo. E’ allora un imperativo quello di aumentare i fondi a disposizione dei servizi sociali per far fronte a disagi crescenti, tanto da indurci a ritenere opportuno persino un raddoppio degli stanziamenti sociali”.

Un lavoro certosino, pertanto, quello che ha interessato i vertici amministrativi, che oltre ad uno Stato centrale particolarmente avaro hanno dovuto fare i conti con un pesante “disallineamento tra le entrate e la qualità della spesa. A ciò – ha sottolineato l’assessore al bilancio – si aggiunge l’enorme appesantimento sul bilancio comunale provocato, nel 2010, dalla singolare accensione di mutui per 206mila euro, utilizzati per asfaltare strade e non per investimenti su opere significative e durature, tradendo così il principio di spesa produttiva”.   Peculiarità dell’Amministrazione “l’aver evitato di utilizzare  l’avanzo di amministrazione di 900mila euro  per coprire i buchi della spesa corrente degli anni precedenti: sarebbe stato un fuoco di paglia che ci avrebbe portati sull’orlo del dissesto”. La drammaticità del momento storico è tutta riassunta da un dato piuttosto eloquente: quello della differenza dei trasferimenti dagli enti sovracomunali, che se nel 2011 erano stati di 7 milioni e 188mila euro, nel 2012, come appena comunicatoci, saranno di 5milioni e 700mila”. Attenzione particolare sarà dedicata alla lotta all’evasione, tenuto conto che “solo allargando la base imponibile, con più cittadini iscritti a ruolo,  si potranno bloccare le tariffe”.

Punto nodale dell’attività di governo cittadino è stata la ristrutturazione della macchina amministrativa, con l’attivazione immediata della rivisitazione della spesa, alle cronache recenti nota come ‘spending review’. “Dal primo giorno del nostro insediamento – ha premesso Romagnoli – abbiamo evitato di mutuare la logica dei tagli lineari, mutuando il metodo introdotto dal Ministro Schioppa nel Governo Prodi. Fondamentale la riforma della macchina amministrativa, con la riorganizzazione di diversi settori cruciali che oltre al miglioramento dei servizi prestati ha comportato risparmi annui per 400mila euro. Avremmo voluto investirli nella qualità formativa dei dipendenti stessi – ha aggiunto Romagnoli – ma le norme impongono tetti piuttosto rigidi anche alle assunzioni, che non possono superare il 20% dei dipendenti andati in pensione nel triennio precedente. Non un caso che siamo con un organico sottodimensionato di 30 unità (148 invece delle 178 necessarie), con una deficienza cronica che non possiamo invertire”.

Un’attenzione non indifferente, lo ha specificato il Primo cittadino, “è stata posta al recupero di vecchi progetti e finanziamenti ed in questo contesto va inserito l’appalto, appena ultimato, per i lavori di illuminazione della tangenziale, come anche quelli in arrivo per il rifacimento di via dei Mille, via Ferrazza, via Pizzicannella e via XXV Aprile”.

 

NON PERDERE IL LUNGO INTERVENTO DEL SINDACO GABBARINI, CHE HA ANNUNCIATO NOVITA’  SUL CIMITERO, L’ENOTECA COMUNALE, IL NUOVO COMANDANTE DI POLIZIA LOCALE E TANT’ALTRO.  NELLE PROSSIME ORE, ANCORA SU ‘CASTELLI NOTIZIE’.

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