CRONACA

LUNEDì 21 MAGGIO L’ULTIMO SALUTO AL ‘GIGANTE BUONO’

cristiano-pesi1

Commozione, dolore, angoscia, stupore, rabbia e senso di vuoto. Tante e plurime le emozioni provocate dall’improvvisa e precoce scomparsa di Cristiano Romani, che ha lasciato attoniti ed increduli le migliaia di persone che in questi anni avevano imparato, senza sforzo alcuno, a conoscerlo ed amarlo. In tanti sono accorsi sui più popolari social network per lasciare un ricordo, per quell’ultimo saluto telematico al gigante buono, sperando che un alito di vento lo portasse più su, sospingendolo sin oltre quelle nuvole dove Cristiano, chissà?, si starà magari beando della sua nuova condizione e magari starà mettendo in riga folte schiere di angeli, sottoponendoli a dure ma soddisfacenti sedute d’allenamento. Speranze che cozzano ancora col senso di vuoto provocato dal suo addio, acuito da quei segnali che aumentano il dolore per non aver potuto far nulla per lui, che pure di belle parole ne aveva per tutti, tra sorrisi spontanei e continui gesti di incoraggiamento.

Sarà l’esame autoptico, da poco effettuato, a dover stabilire le reali cause del decesso, di quel malore che lo ha condotto a quel coma dal quale non si è più risvegliato, nonostante la corsa disperata dei suoi amici e colleghi verso un punto di primo soccorso sanitario. Fatale, sembrerebbe stato, uno di quei tarli che si insinuano nella mente e corrodono l’animo. Ma di fronte a chi non fa che chiederci con insistenza le reali cause di quest’improvvisa scomparsa, entrando in particolari che non possiamo e non vogliamo neppure sfiorare, poniamo il sorriso disincantato di Cristiano, che lascia un figlio che era in procinto di chiamarlo papà e che pure dovrà farsi forza e strada senza di lui. Di lui che era così orgoglioso di quel bimbo, tanto da porre la sua foto al centro della sala pesi della sua palestra, per voltarsi e non perderlo mai di vista. Siamo certi che dal racconto di chi lo ha conosciuto potrà comunque andare orgoglioso di quel suo papà che alzava quintali e che pure non ce l’ha fatta a svincolarsi dall’abbraccio infido della morte; orgoglioso di un papà che ha sempre saputo indicare a tutti la strada del sacrificio e del lavoro duro, all’insegna della dedizione e del rispetto reciproco; orgoglioso di un Gigante dal’animo d’oro e i piedi di argilla, che ad un certo punto del suo cammino, ad appena 42 anni, non ce l’ha fatta più, fiaccato da quei momenti in cui la vita offusca di nuvole grigie l’orizzonte e quasi non resta altro spiraglio se non quello di un volo verso il Cielo blu cobalto. 

Alle 8 di lunedì 21 maggio, presso l’obitorio comunale del Verano, a Roma, verrà allestita la camera ardente. Alle 16 del pomeriggio, presso la collegiata parrocchiale della Santissima Trinità di Genzano (la chiesa adiacente la piazza centrale), parenti ed amici gli tributeranno l’ultimo saluto. Un addio che saprà di arrivederci….! L’incantevole sorriso di Cristiano, capace di sprigionarsi spontaneo e sincero anche dinanzi all’ultimo arrivato, sarà una stella che accompagnerà i suoi cari in quelle notti d’estate in cui anche il cielo stellato sembrerà una prateria distesa sulla via del ricongiungimento.  Come ogni favola che si rispetti, anche questa avrà il suo lieto fine. 

daniel lestini

 

LEGGI ANCHE:

GENZANO, CORDOGLIO PER LA SCOMPARSA DI CRISTIANO ROMANI

 

commenta