di Maria Lanciotti
E ci voleva. Si rivede il colore del pavimento al nodo di scambio di Velletri. Un intervento di sommaria pulizia di cui si deve ringraziare un privato cittadino che ha dato una mano all’Amministrazione per rendere meno terrificante l’impatto con la zona del sottopasso ferroviario. L’incubo resta, ma si affaccia la sottile speranza di un risveglio che riconduca tutti alle proprie responsabilità, cittadinanza e chi la governa.
Il cartello della videosorveglianza, che senza la telecamera non dissuade nessuno, sta lì aspettando paziente che venga ripristinato (ma ha mai funzionato?) e già sarebbe un ulteriore passetto avanti verso la riconquista di un così importante spazio pubblico lasciato alla mercé delle truppe di guastatori che infestano il territorio, col gusto matto di aggiungere devastazione a devastazione.
Perché è così che succede: dove impera l’incuria di più attecchisce il gusto per la distruzione, quasi una sfida a chi riesce a fare peggio. Speriamo, con lo stimolo di questo primo atto di recupero, che la situazione s’inverta, e ognuno passi a fare del proprio meglio per il decoro di questa città.
GLI ANTEFATTI:
– IL NODO DI SCAMBIO ELDORADO PER ZANZARE TIGRI
– SE IL SOTTOPASSO FERROVIARIO DIVENTA UNA…PISCINA
COM'ERA
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