POLITICA

Emergenza Sanità, SEL sollecita i rinnovi del personale

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Con l’arrivo dell’estate, con tutti i disagi che la bella stagione porta dal punto di vista dell’assistenza socio-sanitaria, non sembrano arrivare notizie confortanti sul fronte della sanità locale. I tagli stanno comportando effetti benefici sull’enorme debito, ma il prezzo da pagare si sta rivelando salato, quasi inaccettabile. Per qualcuno il vaso è ormai colmo e la pensano così anche quelli di Sinistra Ecologia e Libertà, sezione welfare  e lavoro, che hanno riservato ad una nota stampa tutte le proprie preoccupazioni in merito.

“Il piano di rientro sanitario, gestito dal Commissario Renata Polverini, sul territorio dei Castelli Romani, con una popolazione di oltre 400.000 assistiti, continua a produrre ulteriori disagi. Dopo l’ennesima sentenza del TAR Lazio che definisce immotivata la scelta di spostare dal San Raffaele di Velletri alla sede di Montecompatri un significativo numero di posti accreditati a danno del Distretto H5, giunge l’ennesimo piano di accorpamento di alcuni reparti dei principali nosocomi dei Castelli. E’ il caso della pediatria di Anzio-Nettuno che, anche se temporaneamente scongiurata la chiusura estiva, evidenzia come, per carenza di personale infermieristico, l’azienda RM H non è in prospettiva in grado di sopperire alla mancanza di personale visto che la Regione nonostante puntuali sollecitazioni non intende rispondere alle richieste della Direzione della ASL RM H. Situazioni analoghe, al limite del rischio chiusura, della pediatria e ostetricia di Velletri e Marino e di punte di eccellenza come la radiologia interventistica. Questi sono gli effetti dei tagli lineari voluti dalla Polverini che nei prossimi mesi potrebbero portare anche i PO di Albano, Frascati, Marino, Genzano e Velletri a subire ulteriori processi di accorpamento o chiusura di reparti, il tutto non per una riduzione di domanda, ma per la carenza cronica di personale su una pianta organica largamente sottoutilizzata e un autentico esercito di personale con contratti di lavoro a termine (tempo determinato e a progetto) più adeguatamente indicato con il termine precario. Ancora una volta questo conferma che la massiccia precarizzazione del rapporto di lavoro nel pubblico impiego e in particolare nel settore sanitario rende precario tutto il sistema ben al di sotto degli standard minimi stabiliti dalla legge. Come si vede quindi al di là delle previsioni stesse del Piano Sanitario, lentamente, ma inesorabilmente ritardando i rinnovi dei contratti e non predisponendo un adeguato turn-over del personale nella ASL RM H, la Regione Lazio ha avviato nei fatti la progressiva consunzione delle strutture sanitarie fino a che all’ultimo dipendente non resterà che chiudere la porta. Per queste ragioni il Coordinamento Sanità di SEL Regionale e Castelli dell’Area Metropolitana di Roma chiede fin da ora che gli oltre 300 contratti a temine per personale medico e infermieristico in scadenza nei prossimi mesi siano oggetto di una accurata pianificazione dei rinnovi a garanzia della qualità dei servizi gestiti dalla ASL RM H”.