POLITICA

Lanuvio, schermaglie in Consiglio su Imu e addizionale Irpef

consiglio lanuvio

A quasi due mesi dalle elezioni comunali si torna a parlare di numeri a Lanuvio, dove ai conteggi delle schede elettorali si sostituiscono però le cifre del bilancio. Di questo si è lungamente disquisito nel corso della seduta consiliare del 25 giugno, nel corso della quale sono stati sviscerati i numeri che andranno a comporre il bilancio lanuvino.

Anche nell’aula consiliare di via Roma non ci si è distinti in originalità e al pacchetto presentato dalla maggioranza di governo ha fatto seguito la rituale opposizione della minoranza. Come accaduto in quasi tutti gli altri Comuni dei Castelli (non ultimo Genzano, che proprio un paio di giorni dopo ha discusso di bilancio in consiglio, con identiche schermaglie) anche a Lanuvio l’opposizione ha dato addosso alla Giunta lamentando l’innalzamento delle aliquote dell’addizionale Irpef e dell’Imu.

Nulla di nuovo sotto al sole, quindi, se non la conferma di una contrapposizione fisiologica dei ruoli, probabilmente poco incline a considerare i continui tagli indiscriminati cui i Comuni sono sottoposti, quasi costretti ad agire con manovre a discapito delle tasche dei propri cittadini.

Le schermaglie consiliari sono proseguite a colpi di manifesti e di note stampa, col Partito Democratico che è andato giù duro, partendo dall’orario di convocazione della seduta consiliare: “considerato che si è convocato il consiglio alle 15, sembra già tramontata la volontà, espressa ovunque, di informare puntualmente e di permettere la partecipazione dei cittadini alla ‘cosa pubblica’”. Scendendo nel concreto dei numeri i piddini, facenti parte del gruppo consiliare ‘Insieme per Lanuvio’ – hanno contestato gli aumenti “vertiginosi delle tasse comunali, con l’addizionale Irpef che è passata da uno 0,4 allo 0,8, e con l’IMU fissata al 4,9 sulla Prima casa e al 9,6 sulla seconda. Se il buon giorno si vede dal mattino il lavoro per la ricerca di nuove entrate o la residua possibilità di razionalizzare le spese è stato veramente modesto”.

Non si è fatta attendere molto la replica del Sindaco Luigi Galieti, che ha parlato addirittura di “malafede da parte dell’opposizione. I cittadini – ha rimarcato Galieti – è opportuno che vengano a conoscenza del fatto che l’addizionale IRPEF passa allo 0,8% soltanto per i redditi superiori ai 75mila euro annui, che a Lanuvio risultano essere soltanto qualche decina, tra cui anche il sottoscritto, tanto per essere trasparenti. L’aliquota rimane invece allo 0,4 per i redditi più bassi con esenzione totale fino a 6.000 ed aliquote intermedie per i redditi compresi tra 15 e 55 mila euro di reddito. Ai consiglieri Leoni, Centini e Trombetta ciò è stato spiegato dettagliatamente durante il consiglio comunale e mi chiedo allora il perché abbiano ritenuto di diffondere una nota così poco dettagliata e fuorviante. O sono in malafede o non sono stati in grado di capire un semplice meccanismo di aliquote progressive, previste tra l’altro dallo Stato Nazionale. Comunque – prosegue il Primo cittadino lanuvino – dando seguito alla promessa di trasparenza che abbiamo garantito ai cittadini spiegheremo euro per euro come intendiamo spendere i soldi che purtroppo siamo obbligati a chiedergli per far fronte ad un taglio di 600mila euro dei fondi che lo Stato trasferisce al Comune ed anche alle mancate entrate che la passata Amministrazione ci ha lasciato in eredità. Una cosa sola è già certa, al contrario di quanto accadeva in passato quando Leoni, Centini e Trombetta erano in maggioranza, i soldi dei cittadini non saranno più usati né per pagare le spese telefoniche degli Assessori né, tantomeno, per l’auto e la benzina del sindaco, perché uno dei miei primi provvedimenti è stato proprio quello di tagliare immediatamente questi privilegi con un risparmio di qualche migliaio di euro da destinare ai servizi per la collettività”.

dl

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