POLITICA

Un medico per Velletri: Di Belardino candidato a Sindaco per il 2013

di bel

Dopo il voto dell’appena decorsa primavera, che ha portato al rinnovamento dei consigli comunali di Lanuvio, Castel Gandolfo, Lariano, Monte Porzio e Nemi, altre le realtà dei Castelli che nel 2013 saranno chiamate a rinnovare i propri rappresentanti consiliari. Tra di queste Velletri, il Comune più esteso e popoloso dei Colli Albani, dove si tornerà alle urne a 5 anni esatti dalla scoppiettante tornata elettorale del 2008, quella che consegnò la città in mano al centrosinistra di Fausto Servadio, capace di spodestare i rivali dal trono dopo 3 Amministrazioni guidate dal noto farmacista Bruno Cesaroni.

Festa grande, il 28 aprile del 2008, nella Città che fu di Cesare Ottaviano Augusto: neppure la concomitante sconfitta su scala nazionale riuscì a scalfire la gioia del popolo del centrosinistra, i cui elettori inscenarono caroselli di auto pur di festeggiare la tanto agognata vittoria, che poneva fine ad una gestione incancrenitasi sino al prematuro epilogo e all’interregno della gestione commissariale. 

Al centrodestra, uscito dilaniato dalla lotta intestina dei mesi addietro, non restò che leccarsi le ferite, meditando una pronta vendetta, parzialmente arrivata con le Regionali del 2010, che hanno di fatto confermato il particolare feeling della popolazione veliterna con gli attuali partiti d’opposizione cittadina, che nel tempo hanno provato a ricomporre i cocci, ricucire alcuni strappi e superare parte delle diatribe che avevano portato la coalizione a perseguire il motto dell’un contro l’altro armati.

Ad un anno dal ritorno alle urne restano tanti gli interrogativi che aleggiano in città, tra chi è chiamato alla rivincita e chi, al contrario, lavora per la riconferma. Da una parte un centrosinistra che forte d’un lavoro teso al risanamento proverà a far valere il proprio operato agli occhi della cittadinanza, pur dovendo fare i conti con le conseguenze delle diatribe interne al partito di maggioranza, il Pd, costretto a fare a meno di ben tre consiglieri comunali (Franco De Santis, Fabio Taddei e Vincenzo Bagaglini) e a pagare lo scotto d’un raffreddamento col mondo dell’associazionismo, non ultimo quello degli ambientalisti, apparso scontento di alcune scelte dell’Amministrazione comunale. Amministrazione che potrà però contare sul rinnovato feeling con SEL, parsa più accomodante dopo l’assessorato consegnato nelle mani del valente e determinato Sergio Andreozzi.  Quel che resta della coalizione punterà tutte le proprie carte sulla necessità di trasmettere ai cittadini i capisaldi di un risanamento che è partito soprattutto dai tagli alle spese superflue, in una sorta di ‘spending review’ anticipata, che ha visto Servadio e i suoi dare una sfoltita alle spese partendo dai tanti affitti passivi che hanno zavorrato le casse comunali, passando, per dirne una, dalla riappropriazione della gestione dei parcheggi. Non sono mancate le grane, a partire dagli addii dei tre succitati consiglieri democratici, preceduti anche dall’allontanamento della Lista Civica, che contribuì alla vittoria del 2008, e dal mancato feeling col Psi di Romagnoli e Carotenuto, pronti persino a dar manforte all’opposta sponda. Calcolatrice alla mano il centrosinistra dovrà sperare di aver guadagnato consensi, provando così a rintuzzare la controffensiva di un centrodestra la cui opposizione è stata blanda, quasi come se il tempo di un’intera consiliatura dovesse costituire un viatico essenziale per serrare i ranghi, espiare i propri mali e prepararsi a passare all’incasso per una sonora rivincita. Tra le rose, quindi, anche qualche spina nell’operato di una maggioranza quotidianamente sottoposta al fuoco di tiro dei tre fuoriusciti, le cui denunce di presunta malamministrazione continuano a provocare strascichi, gli stessi che hanno dapprima favorito le dimissioni di Roberto Leoni, una delle punte di diamante della Giunta Servadio, scoperchiando poi altre pentole (vedasi la questione del Capannone Volsca) che continuano a bollire pericolosamente. In tutto questo bailamme da non escludere neppure, secondo voci che sono andate via via scemando, una possibile candidatura di Fausto Servadio come parlamentare, che darebbe il via ad un clamoroso ricambio anche nella coalizione di centrosinistra, oltrechè una rappresentanza di spicco in sede nazionale per una città rimasta spesso ai margini della politica sovracomunale.

In mezzo a tutto questo, dicevamo, il centrodestra è parso a tratti sonnacchioso, quasi stesse aspettando al varco i propri rivali, confidando in un’implosione della maggioranza. Anche l’auspicato atto di umiltà che rinnovasse la sua classe dirigente è tardato ad arrivare, sebbene più di qualche personaggio si vada ora defilando. La novità maggiore, tuttavia, diretta conseguenza di quanto avvenuto su scala nazionale, è stato il tentativo di creazione un Terzo Polo che è poi confluito nel ‘Progetto Città di Velletri’. Al suo interno sono convenuti l’UDC, il Movimento Popolare Veliterno, il Partito Repubblicano, la Lista Civica, Futuro e Libertà e parte di un Pdl desideroso di un rinnovamento più celere. Proprio dal ‘Progetto Città di Velletri’ è allora partito quello scossone che, dopo mesi e mesi di trattative e di incontri finalizzati a discutere di progetti e programmi di rilancio cittadino, ha partorito una scelta che promette di rappresentare una novità capace di sparigliare il mazzo della politica locale. Una sorta di tsunami al termine del quale nulla sarà più come prima.

Il candidato al quale il centrodestra proverà ad affidare l’onere e l’onore di guidare la città negli anni venturi sarà nientedimeno che il dottor Natale Di Belardino, stimato cardiologo dell’Ospedale ‘Paolo Colombo’. Una candidatura forte, di quelle in grado di rappresentare uno spartiacque con le politiche del passato, un passato col quale il centrodestra pare ben deciso a fare i conti, arrivando persino a maturare la necessità di illustri passi indietro, incoraggiando un sospirato ricambio generazionale. 

Sarà proprio Di Belardino, quindi, l’asso nella manica di uno schieramento che conta di riamalgamarsi dietro la figura del medico veliterno (in questo senso ampie aperture vi sono state anche da parte del Pdl, che pare aver apprezzato il lavoro di cesello dei colleghi di coalizione), capace di attrarre consensi in vasti strali della comunità, anche in ambienti notoriamente vicini ad altri partiti. 

Classe 1959, Di Belardino avrebbe accettato l’investitura con quell’entusiasmo e quella voglia di fare di chi è pronto a mettersi ancor di più a servizio della città che gli ha dato i natali e per la quale ha operato, in tutti i sensi, in anni di stimata ed onorabile carriera. Non una decisione presa su due piedi la sua, ma una presa d’atto, in tutta coscienza, della necessità di scendere in campo in prima persona per il bene della propria comunità, portando in dote l’esperienza, l’educazione e la caparbietà maturata nell’esercizio della propria professione. Una candidatura che, negli auspici di chi se ne è reso fautore, rappresenterebbe una risposta sostanziale alle richieste di quella società civile che appare desiderosa di novità reali, e non solo di facciata, investendo su qualcuno che fuoriesca dalle beghe dei partiti, mai immischiato in fatti e atti che potrebbero comprometterne forza ed affidabilità. Un identikit che parrebbe calzare alla perfezione sulle spalle del cardiologo veliterno, che scenderebbe in campo anche, e soprattutto, per rafforzare la cosa che più gli interessa: la difesa del diritto alla salute, messo a repentaglio da politiche di contenimento della spesa che fanno a cazzotti con le necessità di un settore che più che di tagli indiscriminati abbisogna di un riordino portato avanti con buon senso e razionalità (da qui gli incontri che Di Belardino ha già intavolato coi vertici regionali, che avrebbero apprezzato le proposte giunte da uno dei capisaldi del nosocomio veliterno). 

I suoi estimatori ne decantano l’attitudine all’ascolto e alla socializzazione costruttiva, capacità che avrebbero già contribuito a radunare intorno al progetto anime che provengono da percorsi politici differenti, sino a paventare un possibile effetto calamita anche verso parte del centrosinistra. Un passo avanti sostanziale, dicono i fautori della candidatura, verso quel cambiamento che la comunità va chiedendo ad una classe politica per troppo anni ingessata e appiattita su posizioni conservatrici.  Carattere aperto, gioviale e disponibile, Di Belardino sarà chiamato a replicare su vasta scala quanto già fatto col camice bianco, indossando il quale ha contribuito a salvare centinaia di vite umane. 

La strada è tutt’altro che in discesa ma per la città di Velletri la cura Di Belardino appare già un toccasana, a prescindere da una sua vittoria o da una riconferma dell’attuale Sindaco Fausto Servadio. Per battere un candidato di tal fattura occorrerà una risposta forte della controparte e innalzando la qualità dello scontro a beneficiarne saranno senz’altro i cittadini, che potranno pertanto aspirare ad una classe dirigente ambiziosa, capace e volitiva, pronta a tirar fuori Velletri dalle anguste secche di Cenerentola dei Castelli romani.

 

da.le.

 

 

IL CURRICULUM PROFESSIONALE DI NATALE DI BELARDINO

 

Nato a Velletri (Roma) il 04/08/1959. 

Laurea  in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di  Roma “La Sapienza”. 

Specializzazione con lode in Cardiologia presso l’Università  Cattolica “Sacro Cuore” di Roma. Specializzazione in  Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva presso l’Università Cattolica “ Sacro Cuore“ di Roma. 

Diploma biennale in Cardiologia della Scuola Medica Ospedaliera di Roma presso l’Ospedale San Camillo De Lellis di Roma. 

Master internazionali in università americane (YALE e HOUSTON) in Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione.  Diplomi di Proficiency in English e Shenker a livello 75 (TOEFEL equivalente). 

Servizio militare espletato come Ufficiale medico di complemento  presso la caserma del Genio Pio Spaccamela in Udine. 

Dirigente Medico di I livello presso la Divisione di Pronto Soccorso  dell’Ospedale “P. Colombo” di Velletri dal 1988 al 1991.  

Dirigente Medico di I livello presso la Divisione di Medicina dell O.C. Paolo Colombo di Velletri dal 1991 al 1994.  

Dirigente Medico presso la Divisione di Cardiologia dell O.C. Paolo Colombo di Velletri dal 1994.   

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