E’ una battaglia che va combattendosi anche a colpi di lettere e comunicati stampa quella che sta infuocando la politica veliterna, che a meno di un anno dal rinnovo del consiglio comunale sta salendo aspramente di tono (dell’altra notte le fiamme che hanno avvolto le bandiere piddine alla Festa Democratica). Come se tutto ciò bastasse, alle schermaglie prettamente politiche si affiancano anche quelle personali, agevolate da certi scivoloni, o presunti tali, che a certe latitudini non sono neppure tanto rari.
Motivo del contendere, questa volta, una bestemmia che si sarebbe levata (il condizionale è d’obbligo) nientemeno che dalla bocca del Primo cittadino veliterno, in occasione di un recente incontro presso la sede dell’Associazione Veliterna Commercianti. L’accaduto ha provocato lo sdegno dell’Udc, che nei giorni scorsi ha indirizzato al Sindaco una nota (pubblicata da diversi settimanali locali) nella quale ha stigmatizzato quanto avvenuto, invitando Servadio a chiedere scusa e ad evitare ogni ulteriore partecipazione a manifestazioni religiose. Alla richiesta uddiccina il Primo cittadino ha però risposto ‘picche’, ed anziché ammettere l’uscita blasfema ha negato di averla mai proferita, accusando di caduta di stile un’Udc, a suo dire, priva di argomenti.
Di seguito, a beneficio dei nostri lettori, la lettera del Gruppo Udc Velletri e la controrisposta del Sindaco veliterno appena pervenuta dal Comune di Velletri.
IL COMUNICATO DELL’UDC
“Caro, e poco educato, Servadio, visti i fatti accaduti e registrati nell’ ultima riunione organizzata dall’Associazione Commercianti Veliterna, in cui ancora una volta ti sei reso protagonista passivo, ingeneroso ed inurbano, vogliamo farti a nome del nostro partito una singolare richiesta, che ha una valenza politica ma anche e soprattutto etica. Come purtroppo non sai la bestemmia è uno dei mezzi più meschini coi quali gli esseri umani danno sfogo ai loro istinti peggiori, alla rabbia, alle proprie insoddisfazioni e ai propri limiti, culturali e non. Uno sfogo che van ben oltre l’aspetto mistico e trascendentale: è inurbano a prescindere. Può accadere, ma non è mai giustificato dalle situazioni e può essere solo compreso con difficoltà, soprattutto da chi in quel Dio, in questo caso trattasi della Santa Vergine Maria, ci crede e vi ripone le sue speranze e preghiere, in una fede che deve comunque essere rispettata, anche da chi non vi si è mai convertito o non vi si riconosce più. Sta di fatto, comunque, che quando si indossa una fascia tricolore e si è invitati a rappresentare un’intera comunità ad una manifestazione organizzata da un’importante categoria produttiva, qual è e resta quella dei commercianti della nostra città, è buona regola rispettare il proprio ruolo e quello delle persone che hanno posto l’invito. Col tuo comportamento, oltre ad offendere un’intera categoria, hai oltraggiato tutti i cittadini veliterni, e per tutti intendiamo tutti per davvero, credenti o meno. Interrompere molteplici volte la lettura di un documento del presidente dell’ associazione che ti aveva cortesemente invitato ad arricchire il dibattito e accompagnarlo con epiteti, con tanto di ciliegina sulla torta della bestemmia finale alla Madonna, è veramente una cosa indegna. A nulla è valso neanche il tentativo in extremis del buon Orlando Pocci, il quale prevedendo l’irreparabile ha tentato invano di intervenire, prendendosi egli stesso, come già avvenne al consigliere Danilo Rossi, con invito a mettersi seduto e a non rompere i ‘cosiddetti’. Noi, come rappresentanza politica dell’ Udc, ti chiediamo ufficialmente di non partecipare più alla solenne Processione della Madonna delle Grazie, e neppure a quella della tua zona, quella del Rosario, dietro le quali evidentemente partecipi solo per una questione istituzionale, in un triplice ruolo di cittadino, istituzione e ‘sboccato’ blasfemo che inesorabilmente tendono a confondersi l’un l’altro. Questo è l’ apice col quale viene finalmente scoperta la vera natura del tuo essere: un ‘piagni e fotti’ che adesso non ha più presa neanche verso i cittadini più creduloni. Abbiamo più volte cercato di spiegarti la differenza sostanziale che esiste tra intelligenza e furbizia, tra umiltà e modestia, tra ambizione ed arroganza, che ti fa passare in un sol colpo da autorevole (che si abbina notoriamente alla figura di un qualsiasi Sindaco) ad autoritario, che invece è ben altra cosa, e che ti porta in una posizione che è molto molto più a destra di quella che tu dici, solo a parole, di condividere. Molte volte abbiamo sollevato problemi o li abbiamo anticipati ed inevitabilmente si sono confermati. Ciò dimostra una scarsa considerazione nei nostri confronti o un’incapacità manifesta nell’affrontare i problemi; sta di fatto che parafrasando il Gottman, un famoso sociologo americano, se la vita è un palcoscenico tu nella scena, quando ti comporti in questo modo, rappresenti la parte peggiore”.
Gruppo UDC Velletri
LA REPLICA DEL SINDACO
DI VELLETRI FAUSTO SERVADIO
Lo stucchevole comunicato del Gruppo Udc di Velletri segna una netta caduta di stile e conferma, ancora una volta, la scarsa qualità della proposta politica del gruppo che è rimasto a corto di idee. Naturalmente l’accusa che mi è rivolta, opportunamente “suggerita” da qualcuno dei presenti che scambia una sede sindacale con una sede politica, è priva di fondamento. Senza avventurarmi in moralismi da supermercato, considero la mia fede un fatto privato che deve rimanere lontano dalla discussione politica. Nel merito del comunicato e della riunione presso dall’Associazione Commercianti, chi segue i miei interventi sa bene che reagisco con fermezza quando vengono lanciate accuse infondate e quando si vede solo una parte del problema. Esattamente quello che è accaduto durante la riunione. Sempre per coerenza sono solito cogliere gli spunti e i suggerimenti e metterli in pratica quando possibile e l’Associazione Commercianti lo sa bene! Stiamo lavorando concretamente per migliorare la qualità dell’accoglienza in città e sono convinto che questo percorso favorirà anche il commercio. Quanto al Gruppo Udc non ho molto altro da aggiungere, chi ha letto il comunicato ne ha colto pienamente il senso, e anche la mano che l’ha scritto.
Fausto Servadio
(Sindaco di Velletri)
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