CRONACA

5 focolai nella notte: in fiamme decine di ettari del Monte Artemisio

incendio

Quanto sta accadendo in una foto di Vincenzo Mazza

(da.les.)  Un focolaio all’imbrunire, poco dopo le 21. Poi subito un altro, ed un altro ancora. A quel punto, nella totale oscurità della notte, non è stato più difficile capire che le fiamme che stanno avvolgendo parte del Monte Artemisio, nel cuore della montagna veliterna, lambendo persino i confini con Lariano, siano con ogni probabilità di radice dolosa, frutto della mente perversa di qualche balordo. Ancora una volta, per l’ennesima volta, il monte tanto caro a tutti i castellani è sotto attacco scientifico da parte dei soliti piromani da strapazzo, ben intenzionati a portare a termine le proprie brame distruttive. Tutto fa pensare al rituale utilizzo di esche a combustione lenta, con gli autori del misfatto che avranno avuto tutto il tempo per fuggire via e godersi il desolante ‘spettacolo’. Da non escludere neppure il macabro utilizzo di gatti, usati come stoppini per appiccare incendi, cosa avvenuta da più parti nello Stivale, con alcuni piccoli felini che sono stati cosparsi di liquido infiammabile prima che gli fosse dato fuoco, causando la loro corsa impazzita per il sottobosco,  appiccando focolai in diversi punti tra la vegetazione più bassa e secca.

Al momento già decine di ettari di bosco sono andati letteralmente in fumo (e non osiamo immaginare la sorte di tanti animali imprigionati tra le fiamme), in una notte che pur se non particolarmente ventilata sta mostrando il fianco a chi ha aspettato con pazienza l’arrivo della penombra per entrare vigliaccamente in azione, compiendo l’ennesimo atto ferale nei confronti della natura, facendosi persino beffe dei Canadair, impossibilitati a volare nelle ore notturne. 

Centinaia le chiamate ai Vigili del Fuoco, entrati in azione insieme agli uomini della Protezione 

Civile e del Corpo Forestale dello Stato. Anche i Carabinieri si stanno dando da fare per valutare la pericolosità per le diverse abitazioni che si trovano in prossimità con le aree dove le fiamme sono tuttora in corso. Tante le persone scese in strada e drammatici sono i racconti di alcuni cittadini, che dal social network Facebook raccontano di una situazione che si sta facendo via via più seria, sino a mettere in pericolo persino le loro case. 

Dolore e sconcerto nelle parole di Corrado Bisini, presidente del circolo ambientalistico ‘La Spinosa’. “Un incendio così esteso – racconta in questi minuti Bisini – lo ricordo solo nel 1998 quando praticamente andò in fiamme mezza montagna. E’ un dolore immenso veder bruciare ettari di bosco e non poter far nulla…Solo un grande senso di impotenza e rabbia, tanta rabbia. La rabbia di chi ricorda decenni di un atteggiamento benevolo verso quegli schieramenti le cui frange estreme sono gli autori di questi che possiamo definire “delitti contro l’Umanità”. E la scena è sempre la stessa che si ripete negli anni. Temperature elevate, siccità, vento ed ecco che intorno alle ore 22 del 18 luglio 2012 qualcuno avvista i primi focolai. Sono 4 -5, ovviamente distanti tra loro. Fino a qualche minuto fa, il fronte più lungo era di più di cento metri. Alla Fonte del Marcaccio una pattuglia dei Carabinieri mi ha spiegato la situazione e confermato che fino a domani all’alba i mezzi aerei antincendio non potranno intervenire. Al momento sono in azione i Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale dello Stato e la Protezione Civile. Le condizioni di intervento sono ovviamente difficilissime dato i luoghi in cui gli incendi sono stati appiccati. Solo i fuoristrada possono raggiungere la sommità della montagna e purtroppo immagino non siano sufficenti a fermare il rogo. Domani sarà un’alba buia per Velletri”. 

Se l’incendio del 1998 venne rivendicato da terroristi anti-parco le indagini successive agli incendi del 2003, effettuate dallo speciale reparto investigativo del Corpo Forestale dello Stato, furono indirizzate verso gli ambienti della caccia e del bracconaggio. 

 

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