Cultura

Silvestri (Archeoclub d’Italia Aricino-Nemorense): ‘così proseguono i lavori di recupero della via Appia Antica’

Ripul primo tratto Sostruzione

Lo scorso di aprile l’Archeoclub d’Italia Aricino-Nemorense, promotore dell’iniziativa, il Comune di Ariccia, la Soprintendenza Archeologica per il Lazio, e il Parco dei Castelli Romani, hanno dato il via al progetto di recupero e valorizzazione del tratto aricino della via Appia Antica, dislocato lungo il XVI miglio dell’arteria romana. La Soprintendenza Archeologica di recente aveva restaurato il Basto del Diavolo, antica porta della città, tristemente relegata a rotatoria spartitraffico.

Numerosi sopralluoghi si sono succeduti in questi mesi, ai quali hanno partecipato i tecnici appartenenti ai vari enti, prima di dare il via alla ripulitura dell’area archeologica di proprietà del Comune di Ariccia detta del “Torrione Chigi”, dove insistono diverse emergenze archeologiche, e al primo tratto della Sostruzione della Via Appia, il grandioso viadotto lungo 230 metri che fu realizzato nel II sec. a.C.

Ne abbiamo parlato con il Presidente della sede Archeoclub d’Italia Aricino-Nemorense, Alberto Silvestri: “Ringrazio anzitutto la dott.sa Giuseppina Ghini, funzionario di zona della Soprintendenza Archeologica per il Lazio ed Egidio D’Antimi, Giorgio Staccoli e Guido Cecchini dell’ufficio tecnico del Comune di Ariccia, il dott. Riccardo Caldoni e il dott. Fegatelli, responsabile dell’ufficio agro-forestale del Parco dei Castelli Romani, e l’archeologa Maria Cristina Vincenti che ha coordinato le operazioni”.

In questi giorni il diserbo delle aree, per l’acquisto del materiale i soci Archeoclub si sono autotassati, concluderà la prima fase delle attività. Infatti da quanto apprendiamo si tratta soltanto di un inizio, poiché la Costruzione una volta liberata dalle piante infestanti, cresciute a dismisura in questi anni, avrà bisogno anche di interventi di restauro e poi ci sono altre due aree archeologiche da valorizzare. Ma quando si parla di Aricia, una delle più antiche città latine, che ha dato i natali alla madre dell’Imperatore Augusto, è una cosa normale parlare di emergenze archeologiche. Anche perché presso il XVI miglio della Via Appia – mi spiega Alberto Silvestri – era localizzata la prima stazione di posta subito dopo Roma. Ed infatti intorno al 35 a.C. il poeta Orazio, “partito dalla grande Roma” passò per Aricia e poi continuò il suo viaggio lungo l’arteria, accompagnato da un amico greco, sino a raggiungere Brindisi. Un percorso culturale che l’Archeclub d’Italia vuole riproporre nell’attualità con il recupero e la valorizzazione dell’antica Regina Viarum.

                                                                                                                   MCV