Hanno agito indisturbati, facendosi scudo di una pettorina della Guardia di Finanza che certamente li avrà aiutati, e non poco, per portare a termine le proprie mire criminali in una villetta nella zona orientale di Ariccia. Eppure qualcosa si è inceppata e per i tre malviventi che ieri mattina hanno assaltato la villa del gestore di una delle fraschette ariccine non è rimasto altro che dileguarsi senza aver incamerato nulla di quanto messo in preventivo.
Tutto è accaduto intorno alle 6.30, quando i tre, camuffati da uomini delle Fiamme Gialle, hanno bussato alla porta della Villa, esibendo falsi tesserini identificativi, e annunciando l’inizio di una verifica fiscale. Il tutto confidando di potersi arraffare l’intero incasso del fine settimana, credendolo certamente cospicuo.
La ‘recita’ è durata giusto il tempo di intrufolarsi nella proprietà, perchè una volta dentro i 3 non hanno più perso tempo, palesandosi per quello che realmente erano: ladri pronti a tutto pur di incamerare quanti più denari possibili. Terrore per i due coniugi, entrambe 80enni, chiusi in un bagno dopo essere stati costretti ad indicare il punto esatto della cassaforte. Quando tutto sembrava volgere al meglio, per i rapinatori, qualcosa si è però inceppato, a partire da insoliti problemi nell’apertura del forziere, che uniti alle urla dei coniugi e ad una finta telefonata alle forze dell’ordine inscenata dai due ha spinto gli intrusi a darsela alle gambe, fuggendo a bordo di un’utilitaria dalla cromatura scura.
Le descrizioni fornite dai proprietari agli investigatori del Commissariato di Polizia di Albano, poi affiancati dalla Scientifica di Velletri, convergono sul fatto che i balordi fossero tutti italiani.