POLITICA

Velletri, scornate sulla Casa Popolare. Cestrilli replica all’Udc (‘è tornata la macchina del fango’), ma anche Taddei e Bagaglini scendono nel rodeo

scontro

Promette di trasformarsi nel tormentone dell’estate – quantomeno fino a quando un organo terzo, il Tar, non sancirà chi avrà avuto ragione o chi torto – la vicenda di una casa popolare collegata ad un noto consigliere comunale veliterno. Il polverone, che neppure le inattese piogge di questi giorni sono riuscite a placare, è stato alzato da un comunicato firmato dal Gruppo Udc di Velletri, che qualche settimana fa ha rispolverato un ‘caso’ di cui s’era già fatta velata menzione nell’aula consiliare. A riportarlo in auge, dicevamo, una nota degli uddiccini, cui non era mancata la controreplica del diretto interessato, che risponde al nome del capogruppo del Partito Democratico veliterno: Gianfranco Cestrilli.

Con serenità, dinanzi all’invito di farsi intermediario nella riconsegna dell’immobile ‘incriminato’, l’esponente piddino si era detto pronto ad accettare il responso della giustizia, senza peraltro esimersi dal depotenziare le accuse degli uddicini (LEGGI QUI IL PRIMO ARTICOLO PUBBLICATO in merito a questa querelle).

Nonostante la replica del capogruppo del PD (LEGGI QUI) l’Udc ha rincarato la dose con un’ulteriore nota (VAI A QUESTO LINK) che trova nuovamente risposta da parte di Cestrilli, che non nasconde la sua stizza e la sua amarezza per i contorni assunti dalla questione.

Di seguito, senza voler null’altro aggiungere, pubblichiamo le parole dei ‘protagonisti’. Le lettere ci sono giunte pressocchè in contemporanea, sebbene quella dell’esponente del Pd sia in risposta alle accuse dell’Udc e non alla nota di seguito pubblicata del duo Taddei – Bagaglini, la cui sostanza di quanto esposto, peraltro,  non differisce di molto da quanto già riportato dal Gruppo Udc Velletri.

 

 

 GIANFRANCO CESTRILLI: “L’ELEZIONI SI AVVICINANO

ED E’ TORNATA LA MACCHINA DEL FANGO”

 

Dopo la lettura del nuovo intervento  del gruppo Trivelloni, questa volta  immagino senza il prezioso contributo di Lamberto partito per le meritate ferie, mi pongo alcune domande:

1)      Come posso difendere la mia onorabilità e quella delle mie figlie dalla sequela di stupidaggini raccolte qua e la e pubblicate con tanta sfrontatezza?

2)      è legittimo trascinare nell’agone politico la vita privata di persone che con la politica non c’entrano?

3)      come mai tanta virulenza su una vicenda che tra qualche settimana verrà definita al punto di deformare la realtà corredandola  di giudizi e di considerazioni che hanno l’unico scopo di denigrare e  far apparire le persone coinvolte come degli approfittatori senza cuore. La vicenda viene descritta come un intrigo internazionale, con l’intervento di agenti segreti o meno segreti che costruiscono dossier fasulli. Si inventano ricchi principi azzurri senza conoscere i fatti e le persone interessate.

Quando, invece, si tratta di una persona che ritiene, a suo dire, di avere un diritto che la legge gli attribuisce e si sottopone, secondo le regole di uno stato diritto, al giudizio di un tribunale.

Beh, alle prime due, trattandosi di tutela della sfera personale  chiederò al mio avvocato e mi regolerò di conseguenza. Sulla terza qualche risposta incomincio a darmela: la prima che mi viene in mente e che siamo a pochi mesi dalle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale, la seconda è che questa amministrazione si sta avvicinando a quell’appuntamento con risultati straordinari e per una opposizione il lavoro diventa arduo.

Diventa complicato attaccare un Amministrazione come quella Servadio dopo che la stessa ha risanato il bilancio comunale, dopo che ha eliminato a costo zero quella rendita parassitaria che strangolava i cittadini di Velletri con  affitti di locali rivelatisi inutili, dopo aver recuperato gli introiti dei parcheggi a pagamento sul nostro territorio  precedentemente svenduti ad una cooperativa “amica”. Senza parlare  del salvataggio delle due aziende comunali sull’orlo del fallimento dopo le allegre e fantasiose gestioni del passato. Dopo che ha risolto il contenzioso del famoso quanto illegittimo finanziamento di 14 milioni di euro richiesto dalle precedenti amministrazioni per coprire buchi di bilancio. Attività svolte con successo che hanno portato un risparmio, per le casse comunali e quindi per tutti noi, di una trentina di milioni di euro che in un modo o nell’altro continuavano a gravare sulle nostre tasche. Per non parlare dell’ arredo urbano e delle soluzioni trovate per migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini, dai nuovi parcheggi ai bus navetta gratuiti, alla pedonalizzazione del primo tratto di Via del Corso e di Via Cannetoli e la prossima riapertura dopo 25 anni del Teatro Artemisio. Del prezioso lavoro svolto dal nostro assessore alla casa e ai sevizi sociali a dimostrazione che su questi argomenti non prendiamo lezioni da nessuno e non ci interessiamo dei bisognosi solo in chiave strumentale. Dell’approvazione del Progetto Plus che porterà a Velletri oltre 11milioni di euro di fondi europei e che insieme  ad altri progetti cambierà volto alla nostra città. Dello  Sport e delle cose fatte per rendere la vita meno complicata e sicura per chi lo pratica, giuro, non ne parlo per non provocare un attacco di orticaria ai fratelli Trivelloni.

Come dicevo per la nostra opposizione non sarà facile nascondere questi risultati, tra l’altro sotto gli occhi di tutti. Il confronto non lascia scampo, loro falliti con un  lascito in eredità di 93 milioni di debiti e Servadio, insieme alla sua maggioranza consiliare e politica, nonostante le enormi difficoltà’ locali e nazionali ha rimesso in navigazione la nostra nave dopo averla risanata. Un confronto reso ancora più difficile per la totale assenza di rinnovamento, la vecchia classe dirigente responsabile del dissesto ancora domina il campo dell’attuale opposizione. Da qui la necessità di mettere in funzione la  macchina del fango, e rivolgerla contro gli avversari politici, una volta sul Sindaco, una volta su qualche assessore, una volta su qualche consigliere e questa volta è toccata a me. In gergo politico si chiamano “armi di distrazione di massa”  di solito non producono grandi risultati ma se maneggiate male a volte diventano pericolose e rischiano di bruciare chi le usa. I cittadini hanno buona memoria, più di quanto questi signori credono e non si fanno confondere da questi polveroni.

A proposito del mio declassamento politico, da parte dei fratelli Trivelloni e dei suoi amici, la ritengo una onorificenza di cui andare orgoglioso e raccontare ai nipoti.   In questi giorni sono preoccupato dai declassamenti che riguardano il nostro Paese Italia. Un argomento che, probabilmente, ai miei interlocutori interessa poco in quanto troppo occupati a guardare dal buco della serratura altrui.

Come avete potuto constatare non ho mai parlato volutamente di UDC perché ho rispetto di quel partito e delle molte persone che vi si riconoscono per la moderazione  e il senso di responsabilità che dimostra nei momenti difficili della vita politica  nazionale e che certo non si concilia con lo stile del gruppo dirigente locale.

GIANFRANCO CESTRILLI

CAPOGRUPPO PARTITO DEMOCRATICO VELLETRI

 

 

 

TADDEI – BAGAGLINI: “ECCO LE CARTE ALLE

QUALI QUALCUNO DEVE DARE UNA RISPOSTA…

 

In qualità di consiglieri comunali, sempre attenti alla ricerca della verità e alla tutela degli interessi della collettività, non possiamo non ringraziare Gianfranco Cestrilli per averci illuminato attraverso una lettera consegnata al quotidiano telematico ‘Castelli Notizie’, con alcune ragguagli relativi alla casa popolare a lui vicina. Non avevamo conoscenza dell’istituto ‘URRA CASA’ che fu costituito nel 1959 con la prerogativa della formula del riscatto, secondo quanto affermato dallo stesso Cestrilli. A dodici anni di distanza l’ente Urra Casa fu sciolto, crediamo per ricorso di una legge che si omette di citare, e il tutto fu ricondotto nel patrimonio pubblico comunale.

La prima domanda, tra tante, è la seguente: perché l’istituto Urra Casa è stato soppresso? Forse vi erano anomalie discriminanti tra cittadino e cittadino? In buona sostanza alcuni potevano usufruire della casa costruita con soldi pubblici, mentre altri vivevano dentro costruzioni fatiscenti ed indecorose? Probabilmente avendo creato un ente che discriminava lo stesso fu soppresso. Ovviamente questo è il frutto di un ragionamento scaturito in base a quanto scritto dal Cestrilli. Se giusto o sbagliato lo deciderà la gente secondo coscienza e se il buon Cestrilli ritiene di far valere le sue ragioni ne avrà tutto il diritto, come peraltro noi di far rilevare queste anomalie. Certamente le polemiche del Cestrilli con il Trivelloni e i suoi nuovi compagni di viaggio non ci interessano, ma tutto ciò è interessante per scongiurare il sospetto di una furbata da parte del Cestrilli, capogruppo del Pd di Velletri. Certi che non si sottrarrà su un tema per il quale ne va la sua onorabilità, poniamo delle domande che da consiglieri comunali adoperatisi per far luce sulla questione, alla ricerca della verità, ci sorgono spontanee. Teniamo a precisare che tutto quanto andremo ad esporre qui di seguito, è bene premetterlo, è attestato e supportato da documenti incontrovertibili!

1)            Perché la figlia minore ha trasferito la residenza dalla casa paterna, dove risiedeva dalla nascita, in questo alloggio nel 2009, quando già c’era un contenzioso aperto tra la sorella più grande ed il Comune iniziato nel 2007, nonostante lavorasse ed abitasse regolarmente a Torino?

2)            Perché la figlia maggiore, pur se sposata con un facoltoso professionista romano, e che vive e lavora nella Capitale stabilmente, ha lasciato la sua residenza proprio nell’alloggio di Via Fontana delle Rose?

3) Per quale motivo un attestato di servizio proveniente dall’azienda dove lavora la figlia maggiore di Cestrilli le è stato rilasciato con un indirizzo di Roma, dove probabilmente viveva e aveva fornito per la corrispondenza? E, soprattutto, perché dopo pochi giorni una corrispondenza simile le è stata mandata invece in via Fontana della Rosa? Forse perché qualcuno accortosi dell’errore, chiamiamolo così, ha subito provato a riparare al ‘misfatto’?

4) Per quale motivo la Commissione comunale dell’assessorato ai problemi della casa ha respinto l’assegnazione in regolarizzazione dell’alloggio in quanto l’interessata non occupava stabilmente tale alloggio? Questo è stato possibile dichiararlo grazie alla certificazione dei Vigili Urbani, i quali da sopralluoghi effettuati in orari e giorni diversi hanno constatato che l’interessata è risultata sempre assente e da informazione recepite in loco è emerso che non occupa stabilmente l’alloggio e raramente vi dimora.

5) Perché nella primavera del 2009 non si è ottemperato alla richiesta del Dirigente del Comune di Velletri che intimava entro 60 giorni il rilascio della casa libera da cose e persone, cosa poi riconfermata anche ad agosto dello stesso anno, quando viene riconfermata da parte dell’ente Comune di Velletri la richiesta di rilascio della casa, che puntualmente viene disattesa?

6) Perché nel ricorso fatto al Tar dal presunto avente diritto si menzionano solo accertamenti della Polizia Municipale e si mette quindi in dubbio il lavoro sviluppato dagli agenti in servizio e dalla Commissione preposta che, secondo lui, un po’ riduttivamente, sarebbe stata influenzata solo da questo aspetto? Anche qui il Cestrilli dimentica di rimarcare però che unitamente alle ispezioni al singolo appartamento l’indagine si è ampliata anche al circondario tramite informazioni raccolte dalle testimonianze del vicinato.

Riteniamo vergognoso che una nostra richiesta di consiglio comunale straordinario sia stata bocciata, perché evidentemente qualcuno preferisce nascondersi, facendo esattamente l’opposto di quanto promesso ai cittadini. Che fine ha fatto la ‘Casa di Vetro’?

A conclusione di quanto sopra ricordiamo che la Dirigente del Comune di Velletri preposta, applicando la legge, ha dato torto a Cestrilli, chiedendo il rilascio della casa e i Vigili Urbani, nell’esercizio del proprio lavoro, hanno accertato una verità che dà nuovamente torto al Cestrilli. Inoltre la Commissione comunale dell’assessorato ai problemi della casa ha bocciato la richiesta di regolarizzazione e ha dato per l’ennesima volta torto a Cestrilli.

In un contesto del genere, allora, siamo sicuri che il Cestrilli non farà la fine di Scajola, che alla domanda ‘ma lei come ha acquistato la sua casa?’ rispose di non saperne nulla, apportando versioni di comodo e ignorando come fosse stata pagata la sua abitazione in zona Colosseo. A noi, sia chiaro, interessa risolvere i problemi della povera gente e soprattutto ci piacerebbe conoscere la posizione ufficiale del Partito Democratico e del suo Segretario Luca Masi in merito a questa situazione, visto e considerato tutto quanto sopra. Stessa cosa per quanto riguarda il Sindaco Fausto Servadio, del quale ci piacerebbe conoscere la posizione politica, molto più interessante di qualsiasi chiacchiera! Ci dirà ancora una volta di non sapere niente?

Ancora una volta si è persa l’occasione per dare il buon esempio e dinanzi a tutto ciò non possiamo che ribadire l’esigenza di perseguire sempre e comunque quanto ci sta più a cuore: regole, rispetto e trasparenza. Nei fatti, non solo a parole.

I consiglieri comunali  Vincenzo Bagaglini – Fabio Taddei                                                                                                      

 

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