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Velletri, il 6 settembre si ratifica la nascita del Comitato contro l’Impianto di Compostaggio

impianto

E’ un grido di dolore che non ammette una resa passiva, ma che si fonda invece sul fermo proposito di reagire, quello che arriva da molti agricoltori veliterni, ben determinati a combattere sino allo stremo contro il progetto dell’Impianto di Compostaggio da costruirsi in zona Lazzaria, nella campagna veliterna. Che il comparto agricolo stesse subendo i risvolti di una crisi che non lascia scampo a nessuna categoria loro, gli agricoltori veliterni, lo avevano capito per primi, vivendone sulla propria pelle tutte le conseguenze. Ma che anche la politica si mettesse di traverso per ostacolare il loro lavoro, mettendo a rischio persino la tenuta di luoghi a spiccata vocazione agricola, questo no, non potevano certamente aspettarselo. Non un caso, allora, che si stiano mettendo di traverso e siano pronti a ratificare la fondazione di un Comitato che li tuteli contro le angherie di una politica che hanno definito “miope e per nulla lungimirante”. L’opposizione è tutta rivolta alla localizzazione dell’Impianto di Compostaggio per la digestione anaerobica dei rifiuti, che dovrebbe sorgere nella distesa dell’ex contrada Lazzaria. A capo della frangia che si oppone al progetto licenziato nei mesi scorsi dal consiglio comunale veliterno su proposta della Volsca Ambiente e Servizi, è Gianluca De Felice, titolare della rinomata azienda ‘Frutti Felici’, tra le eccellenze assolute della produzione agricola veliterna, fiore all’occhiello di tutto il centrosud nella produzione dei kiwi.

“Il progetto – ebbe a dire lo stesso De Felice in uno dei primi incontri in cui si sollevò il problema – sconta tutta una serie di criticità non correttamente evidenziate all’interno del Progetto Definitivo presentato all’Amministrazione comunale. In particolare – rimarca De Felice –  nella relazione progettuale non si fa alcun riferimento all’inquadramento paesaggistico dell’area nella quale dovrebbe sorgere l’impianto. Si tratta infatti di una porzione di territorio classificata nel PTPR (Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio) come ‘Paesaggio agrario di rilevante valore’; per questo tipo di classificazione la disciplina regionale che definisce le azioni e le trasformazioni possibili, oltre agli obiettivi di tutela, prevede che non siano consentite nuove realizzazioni per servizi pubblici generali, non siano compatibili nuove realizzazioni per strutture produttive industriali e nuove realizzazioni per discariche”.

Il tutto senza tener conto, come rimarcato da alcuni esperti che si sono presi la briga di studiare a fondo la compatibilità della struttura in quella zona, che circa la metà della superficie destinata alla realizzazione dell’impianto ricade nella Fascia di Rispetto di un corso d’acqua costituito da un ruscello, nella quale sussiste un vincolo di inedificabilità che non può essere intaccato. Come se non bastasse l’intera area confina con una porzione di territorio classificato come Parco Archeologico e Culturale che rappresenta un ulteriore aspetto di pregio della zona. A tutte queste considerazioni si aggiunga l’impatto  sull’ambiente e sulle produzioni agricole di un territorio storicamente votato all’attività terriera.

A detta dei tecnici che hanno studiato il progetto lo stesso mostra gravi carenze tecnico-progettuali, essendosi optato per un’ubicazione per nulla azzeccata. Qualora fosse realizzato “causerebbe il degrado di un ambiente e di un paesaggio nel quale non sono presenti insediamenti industriali, ma solo attività agricole. Inevitabile, poi, sarebbe il considerevole aumento di traffico dei mezzi pesanti su una viabilità che ne risentirebbe enormemente. A ciò sia giunga il degrado della qualità dell’aria e la polverosi che potrebbe comportare anche potenziali depositi sul territorio circostante e sulle piante coltivate.

Se la raccolta differenziata e il successivo riutilizzo della frazione umida dei rifiuti solidi urbani risulta un obiettivo che tutte le amministrazioni dovrebbero perseguire, il progetto approvato a Velletri sconta tutta una serie di insanabili criticità che a detta dei fondatori del Comitato mai potranno risolversi se non individuando una nuova area.

E’ proprio col fermo proposito di fare ulteriore chiarezza sul tema che all’interno dell’azienda Frutti Felici, dalle 18 di giovedì 6 settembre, si potrà partecipare all’incontro che sancirà la nascita ufficiale del Comitato, nel cui direttivo, per ora, figurano oltre a Gianluca De Felice, anche Paolo Antonetti, Sisto Coccia, Massimo Ceracchi, Mauro Sassi e Matteo Ceracchi. Sarà un modo per dire la propria, arricchire il dibattito e rendere ancor più nutrito il fronte di chi tutelerà la zona da quello che senza esitazioni hanno definito il ‘Mostro’.

Da.Le.

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