POLITICA

L’INTERVISTA – Fausto Servadio a tutto tondo: “il programma è centrato e se il Parlamento ‘chiama’…”

FAUSTO SERVADIO

 

Il sindaco di Velletri, Fausto Servadio, ci riceve nel suo studio all’interno del Palazzo comunale

di Daniel Lestini

 

Come si confà a più di qualche personaggio di vertice lo hanno accusato di tutto, di essere incline alla menzogna, di non saper utilizzare i congiuntivi, di aver sostenuto che si sarebbe dimesso in caso di dissesto, di aver bestemmiato in pubblico e poi averlo negato e, dulcis in fundo, pur con una mal velata ironia, gli hanno pure affibbiato l’etichetta del ‘colombiano’, che poi lui stesso, difendendosi strenuamente ed appassionatamente, ha fatto capire essere stato un accostamento poco elegante verso piste collegate a traffici ben poco chiari.

Respingendo al mittente ogni accusa lui ha tirato dritto e lo fa tuttora, certo della bontà del proprio operato, con la fermezza e la determinazione di chi, sin dal primo giorno di insediamento sulla poltrona più ambita della politica locale, lavora e si rimbocca le maniche per lasciare una Velletri migliore di quella trovata.

 

Sindaco, a che punto siamo col lavoro?

“Andiamo a gonfie vele, anzi, il programma elettorale è stato concluso già da tempo ed è per questo che ho costituito uno staff  per darmi un supporto per il compimento del programma straordinario di governo”.

 

Ah già, il suo nuovo staff: non le nascondiamo che più di qualcuno ha storto il naso di fronte alla nomina di Luca Masi (attuale segretario del Pd) e Roberto Leoni (assessore dimissionario). Non certo per le capacità dei personaggi coinvolti, quanto per la fattura degli altri ruoli ricoperti.

“Si tratta di gente che lavora a costo zero, per la comunità, e che anzi paga per stare qui – vedasi l’assicurazione – pur di essere da supporto al Sindaco”

 

Togliamoci subito il dente, per poi andare oltre: l’asticella delle accuse con gli epurati del Pd si sta alzando pericolosamente. Cosa si sente di dire per placare un po’ gli animi e riportare tutti a più miti consigli?

“Quando l’acredine personale va oltre la semplice battaglia politica finisce per danneggiare tutti, a partire da chi se ne rende protagonista. Il trio (Taddei, Bagaglini e De Santis, ndr) s’è sempre confrontato con attacchi di bassi livelli e false accuse che ho cercato di smontare attraverso dati specifici e prendendomene meriti e responsabilità”.

 

Però va dato atto che prima che la situazione degenerasse proprio i consiglieri citati fossero stati tra i più attivi e meritevoli.

“In un partito ci sono delle regole e vanno rispettate. Qualcuno pensava che il sindaco potesse essere ricattato pena la mancata fiducia. In quel che faccio c’ho rimesso tutto, ma mai la faccia. La verità la sanno in tanti: a Taddei è mancato l’assessorato…”.

 

Dica la verità: s’è pentito di non averglielo dato, vero? Una persona della cultura e preparazione di Taddei lo avrebbe forse meritato più di altri, non crede? E magari ora si sarebbe trovato con meno problemi e senza la necessità di ricorrere sempre alla doppia convocazione del consiglio comunale, cosa che quando l’attuale maggioranza era all’opposizione osteggiò in ogni modo.

“Taddei si faccia domande giuste e si chieda perché non è diventato assessore. Forse perché quando gestiva le sue deleghe non lo faceva col giusto spirito di squadra?”.

 

Tutto qui?

“Ognuno fa le proprie scelte e se ne assume le responsabilità e se lui continua a dire che sono stato eletto coi suoi voti gli ribatto ricordando che non sono stato eletto né coi suoi voti né coi miei, ma con quelli del partito. Io sono così, ho le mie idee, e ho idee anche sul Partito Democratico, non a caso sono critico su diverse questioni e se continueranno a non soddisfarmi non è detto che io sia obbligato a rimanerci per sempre”.

 

Questione alloggi popolari: a che punto siamo?

“Mi spiace per quelli dell’Ater, ma qui c’è un sindaco che non fa da scendiletto ai suoi referenti politici, si figuri a quelli dell’altra sponda. Hanno chiuso gli uffici Ater e l’ho saputo dalla stampa, mentre della visita del presidente l’ho appreso leggendolo sul vostro sito. Le pare normale?”.

 

Beh, quantomeno ci compiacciamo per il nostro lavoro. Al di là del faceto provi a far luce sulla questione degli alloggi di via San Giovanni Vecchio (LEGGI QUI PER GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI DELLA VICENDA).

“La questione  ha inizio nel 2008, quando abbiamo informato l’Ater dell’esistenza di questo spazio. L’Ater ci ha risposto la prima volta il 21 luglio del 2011, con l’allora Commissario Massimo Cacciotti, che non nascose l’interesse per il progetto. Col tramite del consigliere Carlo Serafi l’ho ricevuto nel mio ufficio e nell’occasione Cacciotti ha illustrato per intero il progetto, cui abbiamo ribattuto garantendo la nostra massima disponibilità. Da quel giorno, tuttavia, nessuno dell’Ater si è più fatto vivo, adducendo impegni prioritari per la 167. Come si può pensare che se un Sindaco abbia un’opportunità del genere e non la sfrutti? Vi pare normale? Comunque ben venga l’apporto di tutti, anche di Lamberto Trivelloni, ora dirigente Ater: se riuscirà a farci costruire gli alloggi popolari, senza demagogie o attacchi gratuiti, gliene verrà dato atto e merito, come abbiamo fatto con Cinzia Felci per il progetto Plus”.

 

Il Plus, un progetto di portata storica per Velletri.

“Un progetto che rivendico appieno e che abbiamo centrato grazie alla mia testardaggine, visto che eravamo un Comune dissestato ed abbiamo dovuto promuovere un’apposita delibera per essere inseriti nel circuito. Ad una cosa mi sta però particolarmente a cuore ribattere…”.

 

Prego.

“Ho letto alcune dichiarazioni comparse proprio su ‘Castelli Notizie’ in cui Trivelloni mi accusa di aver aumentato i debiti. Ma come si fa a dire certe cose (poi ribadite in consiglio anche dal leader Mpv Rolando Cugini,  ndr)? Stiamo approvando il bilancio consuntivo con un nuovo avanzo di amministrazione e i dati sono inconfutabili”.

 

Eppure l’opposizione sostiene che le entrate siano sovradimensionate e le uscite sottostimate, mettendo persino a rischio la permanenza nel Patto di Stabilità. Nulla di nuovo sotto al sole?

“Guardi, evidentemente è giunta l’ora di ricredermi su alcuni personaggi: da certe dichiarazioni mi rendo conto che non sanno proprio di cosa parlano, tanto da farmi ritenere che il disastro non lo hanno provocato in maniera dolosa ma solo per manifesta incapacità”.

 

Passiamo ad altro. Fronte idrico, come stiamo messi?

“Sull’acqua siamo in grossa sofferenza e non siamo per nulla soddisfatti della gestione dell’Acea. Abbiamo avuto perdite un po’ ovunque e ho chiesto già da 1 mese e mezzo un aumento del personale su Velletri. Inutile continuare coi rattoppi, meglio sarebbe se si procedesse alla sostituzione di tubazione”.

 

Che risposte ha avuto?

“Ho trovato un accoglimento da parte della provincia e abbiamo un nuovo incontro il 20 settembre  con l’assessore Civita. Così non si può più andare avanti, sono stufo: sono 3 anni che mi vengono date rassicurazioni che non trovano riscontro. Lo stesso vale per gli impianti di potabilizzazione per le zone per le quali a fine anno scadrà la deroga, come i pozzi di Marmi 1 e 2, quello di Marucco e delle Corti: a me interessa che l’acqua rientri nei limiti e che non si vedano più silos che spuntano dalle vigne”.

 

Sul versante dei rifiuti che bilancio si sente di fare?

“Non sono molto soddisfatto, in quanto la città andrebbe pulita meglio e il servizio potenziato. Detto questo però sappiamo bene che nulla era semplice e ci va dato merito di aver ricostituito una società che oggi è un fiore all’occhiello a livello regionale, essendo sana, senza debiti e con bilanci in equilibrio, capace di garantire la raccolta a prezzi inferiori al 30% rispetto al circondario”.

 

Sul Porta a Porta non tutto va in maniera spedita. Conferma?

“Ho appena fatto un’ordinanza che prevede che i contenitori siano posizionati nelle proprietà private, creando apposite isole dedicate laddove ciò non sia possibile. Il mio interesse era orientato a far si che la nostra città non fosse più la Cenerentola dei Castelli ed è per questo che  abbiamo puntato ad una città di livello agricolo, culturale e turistico. Tante cose sono state fatte e tante sono in cantiere…”.

 

Ce ne preannunci alcune.

“Al di là degli attraversamenti pedonali rialzati, che stiamo collocando in diverse zone proprio questi giorni, arriveranno marciapiedi e nuovi impianti di illuminazione che andranno da piazza Garibaldi a viale Regina Margherita, coinvolgendo persino la circonvallazione di via dei Volsci. Entro l’anno partiranno circa 40 cantieri e rifaremo anche un altro tratto del corso, da piazza Mazzini a San Martino”.

 

Non ha paura che ciò venga visto come un frettoloso spot pre-elettorale?

“A chi sostiene si tratti di maquillage elettorale dico che se prima non approvo il bilancio non posso attivare alcune procedure di garanzia che noi intendiamo rispettare interamente. Comunque un’attenzione particolare verrà riservata al Cimitero, visto che sono molto deluso della sua gestione e spero che per il 2 novembre abbia un aspetto più decente, anche se abbiamo risentito di modifiche legislative mensili che spesso hanno legato le mani persino ai dirigenti”.

 

Altri lavori al via?

“Apriremo la bretella sino a ponte Papazzano ed entro fine anno ci occuperemo anche della rotatoria alla stazione ferroviaria. Sarà rifatto l’asfaltato di via Ponte della Regina e il marciapiede di viale Marconi e  viale Salvo D’Acquisto, nella cui zona abbiamo chiesto che i pullman possano far salire e scendere gli studenti in un apposito spazio all’interno del piazzale dell’Istituto Alberghiero, allo scopo di alleggerire l’ingente mole di traffico. Non resta che trovare le risorse, fare le gare ed appaltare i lavori”.

 

Sindaco, volgiamo lo sguardo al futuro: qualcuno, per lei, preconizza addirittura un futuro da Parlamentare. Quanto c’è di vero e quanto l’alletterebbe la cosa?

“E’ un’eventualità che non dipende da me e neppure dai cittadini. Per prima cosa bisognerebbe essere candidati e io ancora non lo sono. Comunque già in tempi non sospetti sostenni che qualsiasi veliterno sarebbe stato candidato avrebbe avuto il mio sostegno, rappresentando una ricchezza per Velletri (proprio poco dopo, in consiglio, arriverà il duro attacco di Fabio Taddei, rivolto proprio al sindaco e a parte del Pd, rea, a sui dire, di aver boicottato l’elezione di Stefano Carteny alle Provinciali, sfumata per poche decine di voti, ndr). La città – ha aggiunto Servadio – non ha mai avuto un proprio rappresentante in Parlamento, visto che siamo sempre avvezzi a farci del male, e qualora ne avessi l’opportunità non la rifiuterei di certo, perché consapevole di poter continuare a far ancor più ed ancor meglio il bene della mia città e del mio territorio.  Comunque – ha concluso il Primo cittadino  – quella del candidato in parlamento è una prospettiva che fa gola a tanti, ma oggi sono e resto il sindaco di Velletri e mi impegnerò a farlo al mio meglio, fino alla fine del mandato”.

 

Vista la prospettiva di ‘peso’ e viste le voci che vorrebbero il dottor Natale Di Belardino in procinto di candidarsi alla sua successione in sella ad una coalizione di moderati, non sarebbe nemmeno troppo peregrina e, consentiteci, neppure negativa per Velletri, l’immagine onirica di un futuro con Servadio parlamentare e uno stimato professionista come il dottor Di Belardino al suo posto in qualità di Primo cittadino. 

Lui stesso, l’attuale Sindaco, metterebbe la sua firma su una eventualità del genere e sembra quasi riderci su, mentre insieme si guadagna la via dell’aula consiliare, dove di lì a poco si sarebbe vissuta la bagarre sull’approvazione del Consuntivo 2011. “Caro sindaco, mi sa che oggi la faranno arrabbiare” viene da dirgli stringendogli la mano, quasi a metterlo in guardia dalle invettive dell’opposizione, ben determinata a comprovare il fallimento nel risanamento dei conti.  E lui, con naturalezza, pronto a replicare senza affanni: “Daniel, potevano mettermi in difficoltà i primi mesi, non più ora che ho imparato a divincolarmi in ogni situazione…”. E allora chissà che nel suo corso accelerato di governo non abbia già trovato il prontuario giusto per trovare le chiavi per aprirsi (e aprire a Velletri) le chiavi di Montecitorio o Palazzo Madama. Mai porre limiti a chi, nonostante accuse e critiche, ha già dimostrato di aver spianato montagne, come quando contro ogni previsione arrivò a sedere sulla poltrona più delicata ed ambita. 

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