POLITICA

Velletri – Bagaglini e Taddei esultano: “riconosciute le nostre ragioni”

pd-espulsi

Non poteva non lasciare adito ad ulteriori strascichi la lunga querelle in seno al Partito Democratico veliterno, che al termine di una battaglia estenuante, fatta di comunicati e carte bollate, si chiude col pronunciamento della Commissione Regionale di Garanzia, che ha ridimensionato la portata dell’impianto accusatorio ai danni di Vincenzo Bagaglini e Fabio Taddei. Non più un’espulsione a vita per i due, ma un invito, pur duro, di mettersi in panchina per 2 anni (uno dei quali già passato). Non un cartellino rosso, quindi, ma una cancellazione dal registro degli iscritti che, a differenza di quanto previsto dalla Commissione Provinciale, avrà un limite, dopo il quale i due, se lo vorranno, potranno rimettere piede e becco nella sezione di via Nati.

Se lo vogliano o meno sono gli stessi a svelarlo, col solito comunicato al vetriolo, col quale hanno voluto replicare alle dichiarazioni di giubilo del segretario Luca Masi, che ha evidenziato la fondatezza delle accuse perpetrate ai loro danni, ritenendoli incompatibili col partito al quale avrebbero arrecato un grave danno d’immagine.

Fabio Taddei e Vincenzo Bagaglini

“Come sempre qualcuno del partito locale ci ha fatto notare – esordiscono i due, poi confluiti nel Gruppo Misto –  le sentenze si rispettano e non si commentano. Poiché  chi avrebbe dovuto avere più giudizio dei sottoscritti e tacere nell’interesse del partito locale ha sbandierato quanto stabilito dal Regionale solo nella parte che gli interessava, ci vediamo costretti ad emettere un nostro comunicato stampa. Dire di essere soddisfatti sarebbe sciocco, ma il fatto che da parte della commissione sia stata tramutata la pena da espulsione a vita a soli 2 anni di sospensione la dice lunga! Inoltre – continua nel comunicato congiunto Bagaglini e Taddei – la CommissioneRegionalesmonta tutto l’impianto accusatorio della Commissione provinciale che ci aveva espulso a vita ,e come riportato fedelmente nel verbale recita, “…nel corso della discussione, da più commissari (regionali), viene evidenziato il comportamento non all’altezza della funzione tenuto dalla Commissione Provinciale e che si ritiene che, nell’ambito del provvedimento finale, debba essere stigmatizzato…”, con la solo eccezione accoglibile di quanto stabilito dal Provinciale nella parte riguardante le comunicazioni, le quali hanno generato, a loro dire, “un comportamento non consono con la normale dialettica politica”, per il solo fatto che ci siamo rivolti all’esterno del Partito, cioè alla stampa, e non alla Commissione di garanzia per esporre le nostre ragioni arrecando, ‘secondo loro’, un grave danno all’immagine del Partito stesso! Precisiamo che siamo stati costretti a rivolgerci alla stampa perché di proposito nessuno nel partito ha mai voluto avere un confronto. Si ricorda che la causa scatenante è stata la lettura in Consiglio comunale del comunicato da parte del capogruppo Cestrilli per togliere d’impaccio il presidente del consiglio Treggiari, col quale ci sospendeva dal gruppo consiliare: una questione prettamente interna al partito e al gruppo è diventata pubblica. Il verbale della Commissione regionale – ammettono gli ormai ex piddini – va rispettato, ma se queste sono le ragioni che ci vedono fuori dal Pd che non mette in discussione le questioni oggettive, ma il modo con cui sono state esposte dai sottoscritti, noi ci riteniamo soddisfatti. Non va neppure sottaciuto che la commissione regionale “…formula un invito alla Segreteria Provinciale affinchè, in vista delle elezioni amministrative di Velletri previste per la primavera del prossimo anno, dispieghi ogni iniziativa utile a recuperare un clima di serenità e collaborazione…”. Tradotto dal politichese, in termini diretti, invita la Segreteria Provinciale a ricomporre la frattura. Se questa non è per noi una vittoria che cos’è? Il giudizio del regionale, nella sostanza, a noi poco interessa, quello che conta è che siamo stati e resteremo attenti soltanto al fatto che la nostra città non seguiti ad essere deturpata ed ingannata da falsi perbenisti e novelli affaristi. Resta comunque l’orgoglio di avere impedito ad alcuni personaggi di seguitare a portare avanti interessi diversi dalle vere esigenze della nostra città. Di questo, evviva Dio, sembra che qualcuno della Commissione di garanzia regionale se ne sia accorto, come del resto migliaia di cittadini veliterni”.

Un ultimo affondo è riservato al solo Luca Masi: “a lui che nei propri comunicato stampa si riferisce a noi col ‘tanto per capire di chi stiamo parlando”, diciamo che certe “meschinerie” non hanno nulla a che vedere con la dialettica politica ma sono un’altra cosa che a noi non ci appartiene e che le infamanti accuse che ci imputa gli hanno invece prodotto querele da membri del direttivo del Pd. Non spetta a noi giudicare ma riportiamo i soli fatti accaduti. Se il Masi ritiene che diciamo bugie, ci denunci. Ieri, lavorando coi verbali (per i quali è stato querelato) ha inciuciato per farci cacciare, facendoci condannare a vita. Oggi, i vertici regionali si accorgono che forse avevamo ragione ma lo abbiamo esposto usando altri mezzi e hanno ridotto la nostra esclusione dal partito a soli due anni, di cui uno già passato. Domani, forse diranno che oltre ad avere ragione, abbiamo fatto bene anche nei modi. Ma sarà troppo tardi – concludono i due palesando il proprio definitivo allontanamento dal partito – visto che il tempo è finito”.

 

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