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‘IL VERBO DELLA DOMENICA’ – CHI SONO I ‘PICCOLI’?

PAROLA

DAL VANGELO SECONDO MARCO 9, 38-48 A CURA DI DON GAETANO 

 

Giovanni gli disse: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri». Ma Gesù disse: «Non glielo proibite, perché non c`è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi è per noi. Chiunque vi darà da bere un bicchiere d`acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.

Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare. Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna. Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. 

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“Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri”. 

A Gesù fu detto “hai un demonio…” (Gv 7, 19-30), perché, proclamandosi più vecchio di Abramo, si era messo, senza autorità alcuna, al di fuori delle leggi ebraiche. Gesù per i farisei aveva un demonio perché non aveva frequentato la scuola rabbinica, perché era un dottore senza laurea, era un “ignorante” e l’ignoranza rientrava nelle categorie del demonio.

Scacciare un demonio significava, perciò, debellare l’ignoranza… Ma guai ad atteggiarsi maestro se non si era scriba o fariseo…

 

“Non glielo proibite, perché non c`è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me”

Se i miracoli si fanno con l’Amore, l’Amore non è una faccenda che riguarda  solo “i nostri”. Quando ci si appropria di qualcosa in modo esclusivo, inevitabilmente si provocano divisioni. Se si riconosce, invece, che anche altri hanno la capacità di insegnare e di trasmettere valori, si favorisce il dialogo e con il dialogo la pace. Ben vengano, perciò, coloro che, senza pregiudizi, restituiscono alle coscienze il diritto di scegliere, indipendentemente dalle ideologie cui fanno riferimento e dalle fedi che professano.

L’insegnamento che viene dal Vangelo oggi ha un peso particolare. Si parla molto di dialogo interconfessionale, di rispetto reciproco, di condivisione, di collaborazione… tutte cose evangelicamente buone… ma quasi inutili, se tra le tante chiacchiere non si infila anche il coraggio di chiedere scusa per gli errori compiuti in passato.

 

“…Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono…”.

Chi sono i “piccoli”?

I “piccoli” sono le anime semplici che manifestano schiettezza nei comportamenti, sincerità nei discorsi, lealtà nei rapporti… e scandalizza i “piccoli” chi abusa della loro “ignoranza”; chi sfrutta la loro disponibilità; chi  imbottisce di devozioni inutili e stravaganti le loro anime; chi tiene sotto controllo in modo autoritario le loro coscienze, facendole schiave di regole mai fatte filtrare dalla  ragione.

Per contro, i “piccoli” non sono quelle brave persone di sacrestia che per mestiere fanno le scandalizzate, né sono le lingue maldicenti che  tra un’avemaria e un padrenostro sbirciano attorno per cogliere, come pasto succulento, lo scandalo del giorno.  I “piccoli” non sono neanche gli autori di lettere anonime, né tanto meno coloro che di queste, ricevendole, fanno maliziosamente un vangelo…

DON GAETANO ZARALLI

 

 

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