POLITICA

Velletri – In tanti per Natale Di Belardino ed il ‘Progetto Città di Velletri’. Trivelloni si sospende dalla segreteria e guarda alle Regionali

di bela 2

 

Terminata la riunione coi cittadini e dirigenti uddiccini il ‘Progetto Città di Velletri’ si è ritrovato insieme al possibile candidato a Sindaco

Non è avvenuto al mattino, bensì nelle prime luci della sera, ma quanto accaduto nel tardo pomeriggio di venerdì nella sede dell’Udc, nella centralissima piazza Cairoli, appare una spia sostanziale di quanto sta avvenendo e, soprattutto, potrà avvenire nei mesi venturi nella città di Velletri.  Tanto da far dire ai presenti che ‘…se il buongiorno si vede dal mattino…’.

Centinaia le persone che hanno fatto la spola con l’angusta sala della sezione uddiccina, nella quale si è generato un via vai di persone che non hanno voluto far mancare il proprio apporto ad una prospettiva politica, quello del ‘Progetto Città di Velletri’, attesa da tappe importanti. Tutti insieme, con l’entusiasmo e l’ottimismo dei giorni migliori, facilmente incrementato dalla presenza dell’uomo a cui Velletri potrebbe scegliere di affidarsi per una salvifica rinascita, col conforto di un appoggio politico senza eguali in una coalizione allargati a uomini di ogni latitudine politica, senza distinzioni e discriminazioni. In prima fila, infatti, proprio lui, il dottor Natale Di Belardino, noto cardiochirurgo veliterno, tra i medici più stimati ed apprezzati dell’intero territorio castellano.

Prima di lui, però, ha preso la parola un commosso Lamberto Trivelloni, che ha relazionato i presenti con una breve cronistoria degli ultimi anni di politica cittadina, con particolare riferimento al lavoro svolto dal proprio partito, capace di lottare con orgoglio e fedeltà su alcuni punti ritenuti fondamentali, fino a mandare persino a casa un’Amministrazione, l’ultima di Cesaroni, che non ebbe la forza e il coraggio di intraprendere scelte che l’UDC riteneva cruciali (dai parcheggi sotto alla Villa allo stop agli affitti passivi, passando per la mai avvenuta accelerazione alla Zona Artigianale).

Da Trivelloni è poi arrivato l’annuncio di un passo indietro che ha quasi del clamoroso, col fermo intento di farne tanti altri in avanti, per il bene di  una comunità, di una città e di un territorio che, lo ha detto lui stesso, “ha bisogno di risposte sostanziali”. Ai molteplici ruoli istituzionali già ricoperti (Trivelloni è difatti membro del consiglio nazionale del partito, dirigente della direzione provinciale, presidente di ‘Fare Futuro’, un’associazione culturale che vanta ormai oltre 12mila iscritti, membro della segreteria del vicepresidente del consiglio regionale come responsabile degli enti locali e, per ultimo, membro del cda dell’Ater della Provincia di Roma) ha deciso di lasciarne uno, sospendendosi dalla carica di segretario cittadino dell’Udc, pur nella reticenza dei tanti convenuti, che hanno provato invano a farlo desistere, salvo poi comprenderne senza difficoltà le fruttuose intenzioni. Al suo posto il vicesegretario facente funzione, Gaetano Lattanzi, che s’è detto entusiasta e fiducioso del lavoro da svolgere nei prossimi mesi.

La mia sospensione – ha premesso Trivelloni, sommerso dall’affetto dei suoi – è conseguente a due aspetti: uno politico e l’altro temporale. Quanto a quest’ultimo – ha dichiarato preannunciando quanto era già nell’aria dopo l’ottimo risultato delle consultazioni del 2010 – non si può negare l’ingente mole di lavoro da affrontare (e dopo aver snocciolato tutti i suoi impegni non fatichiamo a credergli), essendo dall’altroieri ufficialmente impegnato nella campagna elettorale in vista delle Regionali, dove concorrerò con la ferma intenzione di vincere, per assicurare a Velletri la forza di un rappresentante in Regione. Con tutto quanto mi aspetta non credo si possa segretario di un partito a tempo determinato: le donne e gli uomini che fanno parte dell’Udc di Velletri meritano una persona a tempo pieno”. E’ sul fronte politico, dalle aspirazioni di un futuro di rinnovamento che si è ormai fatto presente, che Trivelloni trova la chiave di una scelta per molti inattesa: “è tempo che l’Udc si apra alla società civile e si sdogani dal peso di un politico vecchio stampo e ingiustamente chiacchierato come il sottoscritto. Questo è lo spirito che sta animando il Progetto ‘Città di Velletri’ ed è una scelta che vive sulla disponibilità e l’orgoglio di un candidato a sindaco del valore di Natale Di Berlardino, che permetterà  a me di concentrarmi appieno sulle questioni sovracomunali che poi, in fondo in fondo, riguardano anche gli interessi della città in cui ho sempre vissuto e amo. Auguro buon lavoro al vicesegretario vicario, che confortato da un equipe di dirigenti di qualità avrà l’onere e l’onore di traghettare il partito verso il prossimo congresso sezionale, predisponendo sin da ora tutto il lavoro di preparazione della prossima campagna elettorale. Col dottor Di Belardino, ne siamo certi, sarà possibile imprimere una svolta definitiva anche alla politica cittadina, costruendo un percorso che da qui a pochi anni potrà permettere a Velletri di recuperare spazi e tempo perduto, riacquisendo forza e dignità ben oltre i suoi confini”.

Parole al miele per il dottor Di Belardino, che poco dopo avrà la possibilità di ricambiare, facendo una fotografia del Trivelloni uomo che solo i suoi aficionados, stante una visione generalmente stereotipata, conoscono davvero. “In un momento storico in cui la politica vive una crisi d’identità neppure sospettabile fino a poco tempo fa – ha continuato il 46enne dirigente uddiccino – la discesa in campo di una personalità di spessore come il dottor Natale Di Belardino apre la stura a nuovi e più completi ragionamenti in cui la società civile è destinata a coprire le difficoltà e le mancanze di una classe politica sempre più discussa e resa debole dai suoi stessi vizi”.

Vizi e debolezze che proprio il cardiochirurgo veliterno proverà a curare con un apporto fatto di competenza, sostanza e professionalità. Ha toccato le corde dei presenti il dottor Natale Di Belardino, dando l’idea di poter rappresentare davvero il nuovo che avanza, trovando senza affanni una diagnosi dalla quale ripartire per scovare la giusta ricetta. A lui il compito di dire quello che molti pensavano ma forse non hanno mai avuto il coraggio di dire: “un candidato – ha premesso – non anticipa ma segue un programma elettorale, che non è partorito all’interno delle segrete stanze ma è l’espressione delle istanze del territorio, delle associazioni e di tutte le realtà economiche, sociale e culturali che lo caratterizzano. L’ufficializzazione di un candidato a sindaco è quindi successiva alla stesura di un programma, in quanto deve esservi funzionale, di modo che le caratteristiche del  candidato e del programma da realizzare si incontrino e si piacciano”.

Natale Di Belardino – ha puntualizzato Trivelloni –  ebbe la lucidità e l’onestà di dirmi che non avrebbe mai partecipato ad una politica muscolare, urlata, frutto di litigi continui e senza senso”. Non un caso, allora, che il cardiochirurgo veliterno, dando la sua disponibilità condizionata ad un programma ben definito – che abbia la sanità come assoluta priorità – abbia già annunciato che non sarà “un candidato da cene elettorali, dove si cercano di ammassare centinaia di persone al fine di carpirne un consenso condizionato: se ci sono le risorse – ha detto tra gli applausi Di Belardino – vanno date in beneficienza, sopperendo così alle difficoltà degli enti pubblici. Non accetterei mai di deturpare il territorio con conseguenze ambientali devastanti, solo per affiggere manifesti scaturiti da lotte tra bande di attacchini. Se questa è la politica – ha continuato Di Belardino tra i cenni di consenso dei presenti – io sono centinaia di chilometri lontano da essa. Ma la politica può essere ben altro, individuando delle priorità per le quali impegnarsi con convinzione, passione ed abnegazione”.  

Parole di affetto quelle che Di Belardino ha riservato all’ormai ex segretario uddiccino: “la sua passione e la sua sincerità – ha detto il cardiologo di Trivelloni – ha risvegliato in me sensazioni da tempo sopite, convincendomi di poter avere un interlocutore credibile per ridare dignità ed efficienza al nostro ospedale. Da lì, insieme a pochi amici, abbiamo iniziato un lavoro comune, fatto di piccole cose ma anche di interventi importanti, a sostegno del nosocomio cittadino, che verte in una situazione di grande ed innegabile difficoltà”. Proprio a quei tempi, ha confermato Trivelloni “è nato e si è consolidato il nostro rapporto, mettendo le basi al progetto attuale. Ed oggi siamo qui per presentare questo personaggio ad una classe dirigente di donne e uomini straordinari, che da anni lavora in modo appassionato, col solo obiettivo di far crescere la propria comunità, trovando la soluzione ai tanti problemi che l’affliggono. A ciò s’arriverà attraverso la creazione e l’esaltazione di un partito di moderati che possa far nascere la classe dirigente della Velletri del futuro”.

 

Alessio D’Andrea, giovane esponente del ‘Progetto Città di Velletri’, firma il ‘suo’ manifesto

“Ho avuto rapporti con Trivelloni proprio in coincidenza dei primi tentativi di salvaguardare l’ospedale – ha ribadito Di Belardino -; non lo conoscevo, se non di nome e non ho faticato ad apprezzare doti neanche sospettabili, frutto di capacità, cultura e prospettive politiche. Mi ha colpito la sua umanità, una cultura frutto di sacrifici e non improvvisata, ma soprattutto una schiettezza difficile da riscontrare, soprattutto in un uomo politico. Ha avuto la capacità di individuare i suoi errori, senza nasconderli, ed oggi, insieme ad altri, ha capito che in questo momento storico-politico c’è bisogno di un passo indietro per poterne farne altri in avanti. Proprio in quei frangenti mi sono convinto che anche nella politica poteva esistere uno spazio per persone come me, e che nelle carenze a tutti ormai note dovevano sovrapporsi personalità che sino a quel momento non avevano mai operato in quel campo. Questo è quello che ho già detto a decine e decine di amici, alle tante eccellenze che pullulano nel nostro territorio, che eccellono nelle loro professioni e che mai e poi mai avrebbero dato disponibilità per operare in campi da quelli della propria professione, e in particolar modo in politica. Solo la loro vicinanza e la loro disponibilità – ha continuato Di Belardino – mi ha convinto ad intraprendere questa esperienza in cui ai molteplici problemi di Velletri si vanno a sommare quelli sanitari, che prima di ogni altra cosa mi stanno a cuore, tanto da indurmi ad affrontarli con forza e convinzione. Prima di tutto, però, ci dovrà essere un programma condiviso, che dovrà uscire fuori dalle consultazioni con le forze politiche, economiche e culturali della città; un programma concreto, possibile da realizzare, lontano anni luce dai libri dei sogni che nel passato hanno coronato le tante promesse rifilate ai cittadini. Convinti che non è il candidato  a fare il programma ma che è un programma a fare l’amministratore, si è stabilito un iter procedurale che potrà fuoriuscire da una sorta di bando di partecipazione aperto a tutti i cittadini, attraverso il quale poter raccogliere suggerimenti e collaborazione. Questa sera iniziamo un percorso che non sarà facile, anche perché il sottoscritto lavora per ore e dovrà trovare energie per poter dare il proprio contributo anche in politica. È ovvio che per farlo mi aspetto un aiuto da tutti coloro che rivestono ruoli apicali ed un sostegno affinché all’interno dell’ospedale vi sia una situazione più sicura e funzionale, visto che il personale è ormai all’estremo delle forze e i pazienti sono sempre più preoccupati ed inermi di fronte alle notizie che arrivano. Queste sono questioni centrali, che possono e debbono rientrare nelle motivazioni della mia discesa in campo. Ringrazio tutte le persone che stanno credendo in me e a questo ambizioso ‘Progetto Città di Velletri’; si possono fare passi da gigante se si viaggerà uniti con tutti coloro che vorranno confrontarsi e lavorare per migliorarci e rafforzarci a vicenda, anche a livello programmatico. Il tutto per arrivare ad una coalizione in cui quello di destra e sinistra sia solo un dato anacronistico, in cui la tessera del partito non condizionerà le scelte, e in cui il primo e vero obiettivo sia quello di dedicarsi veramente a questa straordinaria città, che io amo, e ai suoi cittadini, cui guardo sì con un occhio clinico, ma anche e soprattutto con tanto tanto affetto e riconoscenza”.

Entusiasmo e voglia di fare è stata espressa anche da un raggiante professor Gaetano Lattanzio (che tra i tanti incarichi, tra i quali quello di professore universitario a ‘La Sapienza’, riveste anche quello di coordinatore sanitario degli invalidi civili della Rm H), cui sarà affidato il testimone della segreteria politica cittadina. “Bisogna muoversi su binari ben specifici, che viaggino verso soluzioni fattibili in tema di sanità, giustizia, agricoltura, commercio, viabilità, parcheggi e quant’altro. In seno al partito – ha detto di concerto col vicesegretario Sergio Evangelisti – cercherò il consenso massimo non su una ristretta cerchia di persone, ma allargandolo il più possibile a chiunque vorrà dare il suo contributo. E’ per questo che ci apriremo convintamente all’apporto dei giovani, mettendo le basi per la politica del futuro. Ognuno di noi dovrà fare un passo indietro, senza scendere nell’arena elettorale, evitando di sottrarre spazio e possibilità a quei giovani che invece andranno appoggiati e sostenuti con l’esempio quotidiano”. Proprio lui tra gli artefici del ‘rendez-vous’ tra Di Belardino e i dirigenti del ‘Progetto Città di Velletri’: “presentai io stesso Natale a Lamberto e mi farei in quattro per assicurare a Velletri una rappresentatività negli organi sovracomunali. Velletri dovrà giocarsi bene le sue carte, perché avere un deputato veliterno (da non escludere la carta Servadio, ndr) e un consigliere regionale aprirebbe nuove prospettive ed opportunità. L’unico ad aver già preso migliaia di voti con un partito che non tocca le due cifre è stato proprio Lamberto ed è proprio su di lui che converrà tutto il nostro impegno, assicurando al contempo a Velletri una guida onesta e preparata come quella che potrà garantire Di Belardino, che sarà contornato da uno staff di gente per bene e ambiziosamente innovativa”.

Il finale è stato ancora riservato al tema della sanità, con Di Belardino che ha nuovamente toccato il tasto della valorizzazione dell’ospedale ‘Colombo’: “oggi come oggi non c’è possibilità di dare risposte concrete a patologie cardiache acute. In questo stato dei fatti ci troviamo a poter far ben poco, mentre tante persone potrebbero essere salvate se solo avessimo i mezzi. E’ arrivato il momento di porre fine alla politica in cui ci sono cittadini di serie A, quelli di Roma, e cittadini di serie B, quelli di realtà come la nostra. E’ inaccettabile che nella Capitale vi siano 22 emodinamiche e nella provincia nessuna. E’ proprio in questa direzione che lavoreremo con impegno assoluto, prestando massima attenzione anche ad altri settori, come il commercio, l’artigianato, l’agricoltura, la viabilità e tutti quelli che riterremo giusto affrontare dopo aver concertato il piano di lavoro con le forze politiche che vorranno sostenerci e con tutti i cittadini che vorranno fornire il proprio apporto”.

da.les.

 

 

IL CURRICULUM PROFESSIONALE DI NATALE DI BELARDINO

 

 

Nato a Velletri (Roma) il 04/08/1959. Laurea  in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di  Roma “La Sapienza”. 

Specializzazione con lode in Cardiologia presso l’Università  Cattolica “Sacro Cuore” di Roma. Specializzazione in  Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva presso l’Università Cattolica “ Sacro Cuore“ di Roma. 

Diploma biennale in Cardiologia della Scuola Medica Ospedaliera di Roma presso l’Ospedale San Camillo De Lellis di Roma. 

Master internazionali in università americane (YALE e HOUSTON) in Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione.  Diplomi di Proficiency in English e Shenker a livello 75 (TOEFEL equivalente). 

Servizio militare espletato come Ufficiale medico di complemento  presso la caserma del Genio Pio Spaccamela in Udine. 

Dirigente Medico di I livello presso la Divisione di Pronto Soccorso  dell’Ospedale “P. Colombo” di Velletri dal 1988 al 1991.  

Dirigente Medico di I livello presso la Divisione di Medicina dell O.C. Paolo Colombo di Velletri dal 1991 al 1994.  

Dirigente Medico presso la Divisione di Cardiologia dell O.C. Paolo Colombo di Velletri dal 1994.  

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