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L’Ing. Mastrostefano (AIV): “le difficoltà di fare impresa al giorno d’oggi”

impresa oggi

 

L’impresa nuova e il finanziamento statale

 

L’ingegner Nando Mastrostefano

I più penalizzati, attualmente, sono i giovani che decidono di aprire un’impresa. Il sogno di mettersi in proprio e di non dipendere da nessuno ma anche la necessità di inventarsi un lavoro nella consapevolezza che il posto fisso non esiste più, sono solo alcune delle tante motivazioni che spingono giovani e meno giovani a cimentarsi nell’apertura di una nuova attività. Per i giovani, tuttavia, la scelta di avviare un’impresa spesso si rivela una strada esclusivamente in salita che in molti abbandonano ancora prima di iniziare a percorrerla. La mancanza di coperture finanziarie, infatti, il più delle volte spezza le gambe alle tante buone idee che vengono concepite dai cervelli italiani. Ci sono settori, però, nei quali è più semplice accedere ad un finanziamento. Si tratta dei rami legati all’agricoltura, al turismo e – in generale – all’ambiente. In questi casi, infatti, è stato emanato un decreto legge che permette ai giovani di accedere ai mutui o a finanziamenti a fondo perduto per intraprendere una nuova impresa in questi settori. Altri finanziamenti, poi, sono previsti per i giovani che hanno un’età compresa tra i diciotto e i trentacinque anni al fine di subentrare personalmente ed economicamente nell’impresa di famiglia. Ad ogni modo, per avviare una nuova attività è necessario procedere per gradi e farsi un quadro completo dei vantaggi ma anche dei numerosi svantaggi in cui è possibile incappare in seguito all’apertura di una nuova attività.

 

Le difficoltà che incontrano i giovani per aprire una nuova impresa

In qualsiasi caso, l’apertura di una nuova impresa implica un investimento iniziale da parte di un giovane. Si va dalla semplice apertura di una partita iva alla costituzione di una nuova società. Tutto ha un costo che spesso è anche particolarmente oneroso. Negli ultimi mesi, il governo italiano sta cercando di mettere mano alle difficoltà a cui vanno incontro i giovani che desiderano aprire una nuova attività. Tra le tante agevolazioni ci sarebbe anche la possibilità di aprire una nuova società al prezzo simbolico di un euro. Questo potrebbe motivare molti giovani verso l’apertura, ma nella realtà non risolve i problemi reali di tutte le imprese che sono senza dubbio legati ai costi di gestione delle società più che a quelli iniziali di costituzione. Il sistema fiscale italiano, inoltre, prevede una tassazione particolarmente alta che non risparmia nemmeno i giovani che trovano il coraggio di aprire un’impresa in piena crisi economica. Infine, restano i problemi legati alla richiesta di mutui e prestiti di ogni tipo che – soprattutto per quanti riguarda i più giovani – restano una vera e propria utopia non avendo questi ultimi strumenti di tutela o di garanzia da presentare alle banche.

Un tempo quello dell’usura era un fenomeno localizzato in alcune regioni storicamente dominare dalla malavita organizzata. La camorra in Campania, la mafia in Sicilia e la ndrangheta in Calabria, infatti, nel tempo hanno dato vita a questo fenomeno di violenza economica che molto spesso sfocia anche in violenza fisica.

L’evoluzione dell’usura

Oggi, tuttavia, sarebbe scorretto circoscrivere questo fenomeno a poche regioni del sud anche perché queste organizzazioni criminali hanno esteso la propria presenza in tutte le regioni d’Italia e, in alcuni casi, anche all’estero. Parlare di usura significa sostanzialmente parlare di persone che prestano soldi applicando tassi di interessi talmente alti che spesso rischiano di superare la cifra concessa in prestito. In passato, il fenomeno dell’usura era legato soprattutto agli ambienti malavitosi nei quali persone in difficoltà si rivolgevano a patrini e malviventi locali per ottenere prestiti veloci a tassi esorbitanti. Oggi, però, questo fenomeno di sciacallaggio economico rischia di diventare quasi legalizzato se si tiene conto del fatto che esistono banche e società finanziarie che elargiscono prestiti applicando interessi pari a quelli degli usurai. Combattere questo fenomeno non è semplice ma alcuni strumenti per farlo esistono. Nel momento in cui si ha bisogno di ottenere un prestito, ad esempio, è preferibile affidarsi a società e banche conosciute piuttosto che a privati o società nuove che pubblicizzano i propri finanziamenti dietro la promessa di interessi inferiori a quelli della media nazionale. In base ad una legge precisa, infatti, il tasso di interessi applicato ad ogni somma prestata da una banca o da una società finanziaria deve essere reso noto al pubblico che, in qualsiasi momento, deve essere tenuto al corrente della percentuale esatta di interessi che deve versare oltre al denaro avuto in prestito. … continua…

                      Ing. Nando Mastrostefano

AIV – Associazione Imprenditori Veliterni 

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