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EMERGENZA SENZA FINE – Chiude anche il San Raffaele di Rocca di Papa. E i lavoratori ‘occupano’ la rotatoria sulla Via dei Laghi

san raffaele rocca di pap

Una morìa che non accenna ad avere termine quella che, una dopo l’altra, sta interessando tutte le cliniche del San Raffaele. In assenza di una determinazione certa da parte della Regione Lazio riguardo la richiesta di pagamento dei soli costi minimi di funzionamento (personale, medicinali, presidi sanitari), e nonostante il credito di oltre 260 milioni di euro che il Gruppo vanta nei confronti della Regione Lazio per mancati pagamenti di prestazioni già erogate, la Società si è vista costretta a comunicare nella giornata di lunedì 10 dicembre la cessazione delle attività nella clinica San Raffaele di Rocca di Papa, che va quindi ad aggiungersi a quelle del San Raffaele di Cassino, Villa Buon Respiro di Viterbo e San Raffaele di Montecompatri.

A Rocca di Papa chiuderanno quindi 255 posti letto, di cui 95 di Lungodegenza, 80 di RSA, 16 di Hospice residenziale e 64 domiciliare per malati terminali. Nella Struttura operano 206 lavoratori.

C’è di pi§: in conseguenza della chiusura di questi quattro presidi ospedalieri, si è reso necessario un significativo ridimensionamento della struttura centrale del Gruppo, che fornisce supporto a quelle periferiche nelle attività amministrativo-contabile, logistica e risorse umane; i lavoratori ai quali, in questo caso, verrà comunicata la cessazione del rapporto di lavoro sono pari a 130, tanto che i provvedimenti odierni portano a 1200 i posti letto sottratti alla disponibilità dei cittadini e a 1500 i posti di lavoro persi, senza considerare l’impatto sull’indotto.

 

Il Gruppo San Raffaele s’è detto “profondamente scosso dalle decisioni che, suo malgrado, ha dovuto assumere ma, in mancanza di pagamenti immediati da parte della Regione Lazio, come più volte ribadito, non è più in grado di far fronte agli impegni economici necessari a garantire la continuità assistenziale nelle sue strutture”. 
Pur coi dovuti distinguo non la pensano proprio così sindacati e lavoratori, per i quali qualcosa si poteva ancora fare per evitare delle chiusure che oltre a danneggiare migliaia di famiglie mettono a rischio persino il diritto alla sanità di decine di migliaia di persone. E’ per questo che anche oggi hanno manifestato, in maniera decisa ma pacifica, sventolando bandiere e rotolando striscioni per tutta la giornata presso la rotatoria sulla via dei Laghi: un modo, come un altro, per far valere le proprie ragioni, sperando che la lume della ragione illumini le menti di chi può ancora fermare l’ennesima mattanza di posti di lavoro. 

 

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