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San Raffaele – “5mila famiglie verso un disastro finanziario”

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Sono notizie drammatiche quelle che arrivano in queste ore sulle sorti della sanità locale, la cui tenuta è messa a repentaglio da politiche dissennate, protrattesi per anni, cui si è cercato di mettere riparo a colpi di mannaia.

“Il Comitato per la Difesa del San Raffaele – si legge in una nota diffusa in questi minuti dal gruppo – ha appena appreso che la riunione preannunciata giovedì 13 a fine di un incontro in Prefettura di Roma e fissata per oggi, 21 dicembre, alle 17, sempre in Prefettura di Roma tra il Prefetto di Roma, dr. Pecoraro, il Commissario di Governo, dr.Bondi, ed i Rappresentanti dell’Azienda San Raffaele SpA, è stata disdetta senza che venissero addotte  alcuna giustificazione o motivazione.  La riunione tra le parti era volta a stabilire le modalità per un immediato stanziamento delle risorse finanziarie necessarie per garantire la continuità assistenziale nelle tredici strutture sanitarie San Raffaele del Lazio. Il Comitato per la Difesa del San Raffaele, preso atto di questo ennesimo atto irresponsabile della Amministrazione Regionale e Commissariale, si riserva di intraprendere tutte le iniziative di piazza per difendere il diritto al lavoro ed il diritto alla salute. Il Comitato per la difesa del San Raffaele si riserva altresì di attivare tutte le opportune azioni legali contro l’Amministrazione Pubblica che con la propria inerzia sta portando al disastro finanziario 5000 famiglie che dipendono direttamente od indirettamente dal San Raffaele”.

Contestualmente alla nota del Comitato è arrivata anche quella del Presidente del San Raffaele S.p.A.: “la società, come era stato concordato la scorsa settimana, è rimasta fino ad ora in attesa dell’ufficializzazione dell’incontro di oggi pomeriggio con il Commissario Bondi, in Prefettura a Roma. Il Commissario, tuttavia, non ha ancora ritenuto di comunicare nulla. Così permanendo le cose, pur sconcertati di fronte all’irresponsabilità di tale atteggiamento, dobbiamo prenderne atto e, di conseguenza, confermare la cessazione delle attività nelle nostre 13 strutture del Lazio alle quali, dal 31 Dicembre, verranno meno finanche le forniture dei medicinali, come più volte in questi giorni denunciato. Il Commissario Bondi dovrà assumersi la responsabilità, di fronte a lavoratori e pazienti, di questa catastrofe sociale”.

 

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