CRONACA

Prova a sedare una rissa e viene a sua volta aggredito: è in coma farmacologico

aggressione

MARINO – Un Capodanno da incubo quello vissuto da un 51enne di Marino e dai suoi familiari. L’epilogo di un  Veglione di festa a casa di amici si è trasformato in un fattaccio che solo per poco non ha assunto i connotati della tragedia. Tutto è accaduto poco dopo le 2 di notte, quando l’uomo, Antonio De Vincentis, si accingeva a far ritorno nella propria casa.

Pur se lontano da lavoro lui, ispettore di Polizia in servizio al Commissariato romano del Viminale, non s’è tirato indietro quando a bordo della propria auto, in compagnia di sua moglie, ha visto un gruppetto di giovani che se le stavano dando di santa ragione, proprio di fronte ad un noto ristorante di Marino. Sceso dalla macchina, e qualificatosi come poliziotto, il ‘poveretto’ ha cercato in ogni modo di sedare la rissa, ma per tutta risposta è stato fatto oggetto di una reazione scellerata da parte dei malcapitati, che lo hanno sottoposto ad una scarica inaudita di calci e di pugni, riducendolo in fin di vita. Dopo essere stato portato al San Giuseppe di Albano, De Vicentis è stato trasportato d’urgenza al San Camillo di Roma, dove lo staff medico ha propeso per il coma farmacologico, in attesa di procedere con l’operazione. Assurdo quanto accaduto durante il trasporto verso il nosocomio romano, con l’ambulanza che in zona Trastevere è stata circondata da un gruppo di marocchini ubriachi, che volevano a tutti i costi far salire un proprio amico che si era sentito poco bene. Nel farlo hanno preso a calci il mezzo, mandando in frantumi uno dei vetri, prima che l’autista riuscisse a fuggire via. 

Nel frattempo s’indaga per risalire agli autori della folle aggressione. Tre gli uomini che nella giornata successiva sono stati condotti nella sede della Questura di Roma, negli uffici della Squadra Mobile, dove sono stati ascoltati a lungo per chiarire le dinamiche dell’accaduto. Tra di loro ci sarebbe addirittura un pregiudicato legato al clan dei Casamonica.

 

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