POLITICA

Velletri – Alle Regionali, oltre a Trivelloni, in ballo anche Andolfi, Andreozzi, Felci, Ognibene e Sambucci

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E’ una Velletri da ‘quando a grilli e quando a tordi’ quella che, quasi rifacendosi ad un detto proverbiale che rammenta come nella vita ci siano periodi più grami ed altri più floridi, si appresta a vivere questa prima parte del 2013 col mirino puntato su quanto avviene nelle ‘alte’ sfere della politica, cittadina e sovracomunale.

Rimessi in un soffitto abeti e presepi impazza il toto-nomine in vista delle imminenti elezioni Politiche e Regionali, che sul finire di febbraio porteranno al rinnovo del consiglio regionale e dei due rami del Parlamento. Nel 2012 l’epilogo è stato rappresentato dalle Primarie per la scelta dei candidati parlamentari del Partito Democratico e di Sinistra Ecologia e Libertà, che ha visto entrambe i gruppi veliterni incapaci di convergere su un nome che potesse dare una concreta rappresentanza a Velletri. Un’occasionissima, soprattutto per il Pd, quella che si era presentata all’orizzonte, considerato che il serbatoio di voti di una città così grande avrebbe potuto far da traino ad un candidato cittadino, presentandolo in una posizione di preminenza nelle liste (bloccate, e quindi blindate) che avrebbero poi portato alla scelta dei nuovi parlamentari. Proprio in extremis si era fatto il nome della professoressa Emanuela Treggiari, su cui si è ragionato ma non si è chiuso. Ancora una volta i tanti veliterni che sono andati al voto lo hanno quindi fatto per far da sponda ad un esponente politico del proprio partito, ma di un’altra realtà territoriale e non quella cittadina. Nulla di sconvolgente, ci diranno, nell’ambito di equilibri politici che mutano e di territori i cui confini non sono certo così netti, andando oltre ogni sterile campanilismo. Eppure Velletri ha già pagato sulla propria pelle, per decenni, la guerra intestina che ha creato spaccature profonde nelle coalizioni e persino negli stessi partiti, mostrando un’incapacità di fondo nel saper far quadrato su un nome ben preciso e creargli le basi per un trampolino di lancio che consentisse un tuffo portentoso.

Di esempi, in ambo gli schieramenti, ve ne sono a iosa, con personaggi giunti all’interno della città che diede i natali all’imperatore Cesare Ottaviano Augusto per farsi immortalare in flash buoni solo per imbonirsi i dirigenti di partito e poi sparire su altre lande e non farsi più vedere (chiedere, per credere, al centrodestra cesaroniano, uccellato più di una volta, con la propria compiacente complicità…). In questo bailamme di strategie tutt’altro che orientate ad esaltare un orgoglio comunitario vi sono casi, che vanno oltre i si dice, in cui risulterebbero persino boicottaggi clamorosi su illustre candidature di partito. In tal senso fanno ancora rumore le accuse del consigliere comunale Fabio Taddei (da verificare), per il quale diversi esponenti del suo ormai ex partito, il Pd, si misero di traverso ostacolando l’elezione in Provincia di Stefano Carteny, col quale erano ancora freschi gli attriti derivanti dalle Primarie per la scelta del candidato a Sindaco. Qualcosa di simile, a detta dello stesso Taddei, rispetto a quanto avvenne ad inizio anni ’90, quando il papocchio fu confezionato ai danni di Roberta Bisini Tortorici.

In questo tourbillon resta agli annali la scarsa propensione di una delle città più popolose del Lazio (con più abitanti persino di due capoluoghi di provincia come Frosinone e Rieti e con una spanna in meno rispetto a Viterbo) ad eleggere i ‘propri’ figli nei consessi sovracomunali. Spesso e volentieri, dicevamo, è stata proprio l’atavica propensione alle divisioni e alle invidie del popolo ‘velletrano’ a far da sponda agli interessi altrui. Un po’ quello che potrebbe accadere anche questa volta, in special modo nella tornata delle elezioni Regionali, nella quale il frazionamento di coalizioni e partiti che si sta creando a livello nazionale sta producendo, a cascata, una pioggia di candidati cittadini che, giocoforza, finiranno per  rosicchiarsi i voti a vicenda, col rischio di prestare di nuovo il fianco alle realtà limitrofe, più abili a far quadrato su figure interne (si guardi, tanto per restare all’estrema attualità, all’ottimo risultato della genzanese Ileana Piazzoni, vincitrice delle Primarie di Sel).

In prima fila l’uddiccino Lamberto Trivelloni (LEGGI QUI), che dopo l’ottimo risultato del 2010 appare quello più preparato e prossimo al grande salto, avendo intessuto tutta una serie di collegamenti e aver calamitato consensi che vanno oltre una Velletri che con lui (si spera anche con lui) può davvero colmare una lacuna decennale.

Oltre a Trivelloni una dopo l’altra si stanno ufficializzando le nuove candidature, mentre altre ancora aspettono il crisma dell’ufficialità. Come promesso, per dare un taglio col passato, mettendo da parte i rumors di una consiliatura chiacchierata, il Pd ha deciso di ‘sacrificare’ i consiglieri uscenti e nel calderone dei grandi esclusi, tra gli altri, è finito anche il genzanese Tonino D’Annibale, uno di quelli che i voti a Velletri li ha presi, sebbene in pochi, anche nel suo partito, ricordino azioni  in favore della comunità veliterna. Mentre la direzione regionale ha varato un codice etico che fa divieto, tra le altre cose, di affiggere manifesti oltre gli spazi consentiti, e impegna formalmente a non abbandonare il gruppo democrat una volta eletti, emerge il via libera per Daniele Ognibene, che dopo i 5 anni da assessore nella sua Velletri ha la ghiotta opportunità del grande salto in Regione.

Oltre al 31enne assessore alla cultura anche ‘La Destra’ presenterà un proprio candidato, che risponderà al nome di Sandro Sambucci, già vicinissimo, anni fa, all’elezione in Provincia. Ancora in lizza Massimo Andolfi (capogruppo dei Moderati per Velletri), che gareggerà nella lista dei ‘Verdi’, che su scala nazionale confluiranno nella Lista elettorale “Rivoluzione Civile – Lista Ingroia”.

In ballo anche un altro assessore della Giunta Servadio, quel Sergio Andreozzi che nelle prossime settimane dovrà aggiungere alle fatiche legate alla gestione del suo assessorato ai beni comuni anche quelle della campagna elettorale nelle fila di Sinistra Ecologia e Libertà.

Sesto e, per ora, ultimo candidato Paolo Felci, che farà parte della lista di CasaPound Italia e proverà ad entrare in consiglio con un movimento che non cercherà alcun apparentamento.

Sei candidati, quindi, in attesa che ne spuntino altri ed è da ritenere, in questo senso, che in quota Pdl – Fratelli d’Italia un veliterno possa guadagnarsi il visto. Una lista destinata quindi ad allargarsi, come testimoniato da Stefano Cortina, coordinatore dei Moderati per Velletri, che ha annunciato la propria candidatura al Senato col movimento di Oscar Giannino, ‘FARE per Fermare il Declino”.  

In un tale balletto di nomi e numeri, destinato inevitabilmente a rinfoltirsi, resta da capire se quella che si prospetta, per Velletri, sia una fase in cui si potrà sperare di andare davvero a ‘tordi’ e non più a ‘grilli’…. La quantità, anche in questo caso, non è certo quella che fa la differenza…Per la qualità non resterebbe che rispolverare il concetto del ‘voto utile’, quello che più di una volta ha fatto trasecolare qualche dirigente di partito e che pure sta invece facendo breccia nell’elettorato, sempre meno integralista ed idealista e sempre più orientato a volgere lo sguardo verso chi possa rappresentare al meglio gli interessi della propria comunità.

Daniel Lestini
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