CRONACA

Tensione a Genzano durante il comizio della Meloni: la Polizia costretta a bloccare i manifestanti

IMG_8498

 

E’ una Giorgia Meloni che ha dimostrato di saper reggere alle provocazioni e di continuare il suo intervento con serenità e spirito propositivo quella che, giunta a Genzano nel tardo pomeriggio di sabato 19 gennaio, dopo aver già presenziato a due analoghi appuntamenti a Lariano e Velletri, si è ritrovata oggetto, suo malgrado, delle ormai rituali contestazioni della sinistra genzanese. Quelle contestazioni che colpirono anche la Polverini, due anni or sono, trovandola incapace di mantenere la calma e non cadere nelle provocazioni, scatenando una reazione con toni e modalità persino peggiori a quelli dei pur esagitati contestatori.

Il copione si è ripetuto di nuovo, in quella che da sempre è etichettata come la ‘Piccola Mosca’, se non la ‘Stalingrado dei Castelli’. Degli appellativi che cominciano ad andare stretti ad una Genzano finita nuovamente nella rete di contestazioni che per quanto rituali rischiano di diventare sterili e banalmente ripetitive (come dimenticare le scritte ingiuriose, il lancio di uova e la bandiera bruciata quando, poco distante, venne aperta la sede dell’appena nato Pdl…).

 

I contestatori di Ops srotolano lo striscione

Intorno alle 19.50, in un apparente clima di assoluta cordialità, proprio nel mentre la Meloni stava completando il suo intervento improntato alla presentazione della nuova avventura targata ‘Fratelli d’Italia’, un insolito movimento all’esterno dell’Auditorium dell’Infiorata ha richiamato l’attenzione dei presenti, in primis dei poliziotti stazionanti all’ingresso della struttura.

Deluso, e non poco, chi aveva pensato che per una volta, almeno per una volta, una manifestazione del centrodestra genzanese potesse concludersi senza l’intervento di terzi, che questa volta, pur se privi di intenti violenti e con toni almeno inizialmente pacati, rispondevano alla sigla degli Ops, gli Occupanti Precari Studenteschi, che alcune settimane fa avevano occupato il Teatro ‘Carlo Levi’, in una manifestazione che aveva riscosso apprezzamenti e consensi per aver riportato in auge le sorti del teatro di via Mazzini.

 

I MANIFESTANTI VENGONO BLOCCATI ALL’ENTRATA

Un teatro per il quale anche il consigliere comunale Fabio Papalia, seduto proprio a fianco della Meloni, si era già lungamente battuto, mettendone in risalto le lungaggini e l’assurdo sperpero di danaro pubblico. Proprio Fabio Papalia, che nell’incipit del suo intervento aveva appena comunicato la sua fuoriuscita dal Pdl e la sua convinta adesione al nuovo soggetto politico, si è poi detto profondamente colpito e deluso per quanto accaduto. “Si tratta dell’ennesima contestazione ai nostri danni – ha detto ancora scorato per la piega presa dall’incontro -. Ancora una volta hanno provato a colpire  chi fa politica con passione ed impegno, tenendo fede ai propri valori e alla volontà di mettersi al servizio della comunità in cui si vive. Così facendo si vuole impaurire la gente e far passare il messaggio che a Genzano non ci sia spazio per una certa proposta politica. Una maniera inaccettabile di affrontare la vita democratica, finalizzata solo ed unicamente alla demonizzazione della controparte politica. In un contesto del genere – ha concluso Papalia –  sono di nuovo a chiedere che la Prefettura assicuri maggior sicurezza durante manifestazioni analoghe, visto e considerato che la Polizia, suo malgrado, non dispone di forze numericamente all’altezza del compito richiesto”.

Dopo una prima carica dei poliziotti, che hanno negato l’ingresso ai manifestanti (una quindicina in tutto), nonostante proprio la Meloni li avesse esortati a far entrare i manifestanti potendo cosi confrontarsi con loro, i contestatori hanno intonato dei cori e srotolato uno striscione: ‘per i giovani solo precarietà, ma de che voi parlà?’, il testo della lenzuolata con la quale hanno dato alla Meloni il personale benvenuto. Per due di loro sarebbe scattata la denuncia, cosi come vociferato da fonti vicine al Commissariato di via Chatillon. Durante la fase più calda della protesta, s’è reso necessario l’intervento dei Carabinieri della Stazione di Ariccia, che hanno coadiuvato i colleghi nella messa in sicurezza dell’area, facilitando così l’uscita della Meloni, accorsa ai Castelli insieme all’ex assessore regionale Francesco Lollobrigida (con loro anche il vicepresidente del Cal, Giancarlo Righini, peraltro consigliere comunale di Velletri, come Fabio D’Andrea, anch’egli tra i presenti, in prima fila nel cercare di placare i bollenti spiriti).

Scotimento di capo e tanto rammarico da parte di alcuni presenti, dettisi “indignati per quanto avvenuto”. “Ci vergogniamo che la nostra Genzano continui a distinguersi per certi episodi”,hanno poi aggiunto prima di lanciare un appello al Sindaco: “è arrivata l’ora che anche l’Amministrazione prenda le distanze da certi fenomeni di inaccettabile intolleranza, indegni di una comunità civile. Arrivati a questo punto – hanno concluso – ci aspettiamo che il Primo cittadino condanni fermamente l’accaduto, perchè altrimenti si finirà col cedere il passo a personaggi che hanno come unico obiettivo quello di soffocare il vento di novità e di libertà di un centrodestra che anche a Genzano ha il diritto di esserci e far sentire la propria voce…”.

 

A BREVE LA CRONACA DELL’INTERVENTO DELLA MELONI

DURANTE LA VISITA A LARIANO, VELLETRI E GENZANO

Più informazioni
commenta