POLITICA

“E’ una vergogna che deve finire!” – Così Velletri porta ACEA e i suoi disservizi in Tribunale

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Disservizio dopo disservizio, goccia dopo goccia, il vaso è divenuto colmo. A quel punto, dopo aver fatto di tutto per ripararne i cocci, l’Assessore ai Beni comuni di Velletri, Sergio Andreozzi, ha deciso di mettere da parte ogni calcolata ipocrisia amministrativa, sino a rompere gli indugi in maniera clamorosa. Nell’alto della sua delega ai rapporti con Acea un Andreozzi inviperito ha protocollato e poi inviato agli organi competenti, Procura e Prefettura compresi, l’ennesima lettera di denuncia di mancato rispetto del contratto da parte dell’ente gestore del servizio idrico integrato. Eppure questa volta si è andati ben oltre, visto che risultato allertati tutti gli uffici interessati affinché vengano messe insieme tutte le carte da presentare in tempi brevi al Tribunale di Velletri per citare in giudizio la multinazionale ‘pubblica’, procedendo persino alla messa in mora della società. 

“Si è toccato veramente il fondo – ha dichiarato Andreozzi -. Questa società ha dimostrato di avere poco a cuore i cittadini, visto che non ripara le perdite o ripristina i lavori eseguiti da impresa del terzo mondo. A ciò si aggiunga che non rispetta l’orario della turnazione in piazza Mazzini e sta attuando turnazioni non previste su tutto il territorio (colle dei Marmi, zona 167, Rioli, via San Nicola, via Sant’Anatolia e via Appia Nord). Continue le segnalazioni di sbalzi di pressione con danni alle tubazioni, oltre alla presenza di coliformi (un gruppo di batteri appartenenti alla famiglia delle Enterobacteriaceaee altre strane sostanze nell’acqua. Sabato e domenica – ha aggiunto l’Assessore in quota SEL – hanno perfino lasciato la zona del campo sportivo senza acqua: se fosse successo all’Olimpico sarebbero saltate le teste dei responsabili. E’ una vergogna: Acea dimostra di essere sollecita solo nel vessare gli utenti. Senza preavviso e senza presentazione va perfino a casa dei nostri concittadini e si porta via il contatore. La sua gestione – conclude Andreozzi con stizza – è stata un autentico fallimento e arrivati a questo punto o dimostra di lavorare come si deve o è meglio che si faccia da parte, definitivamente”. 

 

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