POLITICA

Una fine ingloriosa per il ‘Progetto Città di Velletri’

tavolo

 

Un ‘Progetto’ iniziato male e finito peggio. E’ una dipartita che qualcuno faticherà a capire quella in cui è prematuramente incorso il ‘Progetto Città di Velletri’. Tutt’altro che un ‘happy end’ per quello che è stato una sorta di involucro progettuale dove da un paio d’anni erano confluite diverse sigle politiche cittadine, allo scopo di mettere in atto, almeno nei propositi, un nuovo modo di far politica.

Una presentazione alla stampa più di due anni fa, e poi un lungo periodo di stasi (che i protagonisti dicono essere stato comunque ragionato, tra incontri privati e approfondimenti sul da farsi). Una ricomparsata poco più di un anno fa e poi rari comunicati stampa, inframmezzati da diversi incontri, più privati che pubblici, nei quali gli esponenti (appartenenti all’Fli, l’Udc, il Movimento Popolare Veliterno, la Lista Civica, il Partito Repubblicani, qualche transfugo del Pdl e alcune new entry provenienti dal centrosinistra, in quota Pd e, pare, persino Rifondazione) si sono incontrati mettendo nel mirino le Comunali del 2013 tramite un diverso modo di amministrare la cosa pubblica.

Non resteranno però agli annali iniziative degne di rilievo, ne a beneficio della cultura, tantomeno del sociale o dello sport; ma lo studio di progetti, ci dicono ora alcuni dei protagonisti, andava avanti con fervore. Tutto è naufragato d’incanto, allorchè quello che era stato individuato il fulcro del progetto, il dottor Natale Di Belardino, ha scelto di dire ‘si’ alla chiamata per le elezioni Regionali di fine febbraio. ‘Apriti Cielo’ debbono aver pensato alcuni, dispiaciuti più per aver perso un cavallo di razza per le Comunali che per la sfiducia sulle reali possibilità del 53enne medico veliterno, che pare riscuotere consensi via via più crescenti tra i suoi concittadini, che sembrano aver individuato in lui l’uomo giusto per un cambiamento che non sia solo di facciata. Non dello stesso avviso alcuni esponenti di quello che proprio i protagonisti, sin da subito, avevano escluso essere un ‘cartello elettorale’ (nonostante il collante apparisse proprio l’unione d’intenti con vista sulle Amministrative).

Nella riunione del 30 gennaio – si legge in una nota diffusa dal coordinatore Franco Tosti – il “Progetto Città di Velletri” ha concluso il proprio cammino”. Dopo aver sancito il neppur tanto clamoroso ‘de profundis’ il comunicato svela importanti novità per il futuro: è in corso l’apertura di un uovo progetto, basato sugli stessi principi e valori ma con un nuovo programma, che sarà quanto prima reso pubblico, per una Velletri più europea, più culturale, turistica, moderna ma che non dimentica la sua storia e le sue origini”. La parola ‘uovo’ associata a ‘progetto’ è chiaramente un involontario refuso, ma chissà che non sarà proprio nell’uovo di Pasqua che si celerà una nuova sorpresa per un gruppo che è imploso proprio sul più bello, quando non appariva così remota la possibilità di restituire a Velletri un rappresentante di spicco in consiglio regionale, con un salto di qualità che avrebbe dato al progetto quella autorevolezza di cui è parso a tratti difettare. 

Chi ha avuto in mano la regia dell’operazione che ha dato il là alla candidatura di Di Belardino alle Regionali si ritrova a difendersi dalle accuse di un gruppo che ha lamentato l’assenza di concertazione in una fase cruciale per gli equilibri politici locali. Quella che ai più sembrava una fisiologica turbolenza ha invece mandato fuori rotta il progetto, nel quale sono prevalse le logiche correntizie e i giochi di cortile, quasi del tutto protesi  a cercare ogni strada che spodestasse l’attuale amministrazione comunale. Alla fine, un pò come nel caso del marito ferocemente inviperito con la moglie, che pur di fargli torto si taglia gli attributi, il Progetto ha preferito l’eutanasia ad una profonda riflessione che, come in una catarsi, avrebbe potuto farlo riemergere più vigoroso e propositivo che mai.

Mentre in tanti propendono comunque per l’appoggio incondizionato alla candidatura di Natale Di Belardino,  qualcun altro, quasi liberatosi di un peso, appare in procinto di imboccare nuove strade: la costellazione politica, anche in ambito locale, appare piuttosto ampia, e trovare qualche ombrello che ripari dalla pioggia e dal sole non appare poi così difficile. Salvo fuggire nuovamente all’arrivo di nuove intemperie…perchè si sa i progetti nascono sempre conditi di tante belle parole ma tra l’ideare una ricetta succulenta e servirla in una tavola imbandita ci passa una voragine, meno teorica e più pratica, che non tutti sono in grado di superare… 

d.lestini 

 

 

Più informazioni
commenta