POLITICA

Velletri – Righini sul filo di lana, sfuma l’elezione di Ognibene e Di Belardino

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Righini a Genzano, tra Melaranci e Papalia

 

Sono ore frenetiche quelle che si stanno vivendo all’interno dei comitati elettorali di Giancarlo Righini, l’unici candidato veliterni che a quasi 22 ore dall’inizio dello spoglio per le Regionali continua a coltivare l’ambizione di uno scranno alla Pisana.

La partita si sta giocando su scala romana, dopo il sensazionale risultato calamitato in tutta la Provincia dal candidato di Fratelli d’Italia. 

Per la neonata formazione politica che fa capo al duo Meloni-Crosetto sarà soltanto uno il seggio a disposizione: al momento Giancarlo Righini (che a Velletri ha chiuso con 1251 voti) è in testa con 4mila voti di vantaggio, ma nella Capitale appare sostanzioso il recupero degli altri candidati. Su tutti Fabrizio Ghera, che viaggia di gran lena tra le sezioni capitoline: al momento sono però ancora 2mila preferenze di vantaggio per l’assessore di punta delle Amministrazioni Cesaroni che conta quindi di tagliare per primo il traguardo, centrando un risultato che avrebbe del sensazionale). 

Ognibene controlla i dati col segretario Luca Masi

Dieci i consiglieri che scatteranno in quota Pd ed al momento Ognibene si trova in 9^ posizione; ‘passandone’ 10, mette a rischio la possibilità che possa guadagnare uno scranno alla Pisana; i dati su Roma stanno rimescolando ulteriormente le posizioni e tutto si giocherà sul filo di lana, per una manciata di voti…Al momento appare però difficilissimo che l’assessore alla cultura e all’ambiente veliterno possa riuscire nell’impresa, che nella notte sembrava invece a portata di mano. Al di là di tutto resta l’eccezionale pioggia di voti ottenuti nella sola Velletri, dove Ognibene ha calamitato su di se oltre 3250 preferenze.

Sorridono invece i piddini locali che, ignorando la candidatura di ‘casa’, avevano scelto di appoggiare i vari Leodori, Ciarla  e Lupi, a dimostrazione di come presto potrebbero aprirsi ulteriori riflessioni per la riconfermata incapacità dei veliterni di catalizzare le attenzioni sui figli della propria terra (cosa avvenuta in diverse liste). 

Per quanto concerne gli altri candidati veliterni buon risultato per il dottor Natale Di Belardino, il cui bottino finale, nella sola Velletri, si attesta sulle 1542 preferenze: un bel risultato a fronte del flop della Lista Bongiorno, all’interno della quale il noto cardiochirurgo veliterno era candidato. Un bottino che, aggiunto ai dati provenienti dagli altri paesi, non gli consentirà l’elezione, visto e considerato che la Lista Civica eleggerà appena 1 consigliere e che lo stesso sarà con tutta probabilità Pietro Sbardella. Sul conto di Di Belardino pesano diverse decine di voti contestati, con la preferenza che non sarebbe stata espressa correttamente, anche e soprattutto per via di un simbolo che in molti dei suoi estimatori hanno faticato a riconoscere. In questo ha sicuramente avuto il suo peso una campagna elettorale condotta senza alcuna pubblicità alla propria candidatura, se non tramite il ricorso al solo passa parola. Nonostante questo il dato finale, prossimo ai 3mila voti, nella generale moria di preferenze, non sarebbe comunque negativo per una candidatura decisa proprio nell’ultimo giorno utile per la presentazione delle liste.

Spicca anche l’ottimo risultato di Paolo Felci, che chiude secondo all’interno di Casapound, sfiora 400 preferenze nella sola Velletri.

280 i voti raccolti a Velletri da Sandro Sambucci (per un totale che si avvicina ai 400 voti); a Velletri sfiora quota 400 Sergio Andreozzi, candidato nelle fila di Sinistra Ecologia e Libertà, che ha condotto una campagna elettorale all’insegna dell’austerity e che pure nel totale si accinge a calamitare quasi 600 voti.  Giuseppe Grimaldi, altro esponente veliterno  (pur se d’adozione) in lizza, chiude a 117 voti nella Lista Storace (per un totale che, sommando i dati del resto della Provincia arriva quasi a 500 preferenze).

 

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