Attualità

‘Habemus Papam’: alle 19.06 eletto il successore di Benedetto XVI

fumata bianca

 

di Daniel Lestini

 

Dopo due fumate nera, quella bianca: alle 19.06 del 13 marzo 2013, i Cardinali riuniti al cospetto del Giudizio Universale della Cappella Sistina hanno scelto chi sarà il successore di Papa Benedetto XVI, il Papa Emerito, da qualche giorno asserragliato nella villa pontificia di Castel Gandolfo.

Centoquindici i cardinali elettori che si sono ritrovati nella clausura della Cappella Sistina dopo l’extra omnes di martedì pomeriggio. Solo oggi, al quinto scrutinio, hanno superato quota 77 voti, quella utile per eleggere il 266° successore di San Pietro.

Impazza il toto – nome, in attesa che il nuovo Papa si affacci dalla loggi di San Pietro: tra i favoritissimi, qualora i Cardinali, come sembra vista la celerità della scelta, non abbiano brillato in fantasia, c’è l’Arcivescovo di Milano, il 71enne Angelo Scola, esponente di spicco di Comunione e Liberazione. Outsider, tra i Cardinali italiani (nel caso si tornerebbe ad un Pontefice ‘nostrano’ dopo 35 anni) Angelo Bagnasco e Gianfranco Ravasi.  In pole position anche il brasiliano Pedro Scherer,che insieme al canadese  Marc Ouellet, rappresenta l’alternativa numero 1 all’ipotesi italiana. In prima fila anche lo statunitense Sean Patrick O’Malley, cappuccino arcivescovo di Boston. Pari credenziali per l’arcivescovo di New York Timothy Michael Dolan. A discapito della pista a stelle e strisce le possibili tensioni con l’Islam più radicale, che non avrebbe visto di buon occhio l’elezione di un Papa americano. Nelle ultime ore sembrerebbero essersi affievolite le possibilità del Papa nero, coi castellani che vedrebbero di buon occhio l’elezione del nigeriano Francis Arinze, il successore di Ratzinger come titolare della Diocesi Suburbicaria di Velletri – Segni: a suo discapito l’età, 81 anni, la stessa che non gli consentirà di entrare nel Conclave, avendo superato quota 80 (non è comunque preclusa, per lui, come per gli altri over 80, la possibilità di guadagnare la titolarità del ministero petrino). 

Nell’attesa del fatidico ‘Habemus Papam’, che verrà proferito a minuti dal protodiacono Jean-Louis Tauran e precederà di pochi secondi la presentazione del Papa che arriverà poco prima delle 20, trapela curiosità sul nome che il nuovo Papa sceglierà: difficile, secondo i più addentrati, che il nuovo Pontefice prosegua sul filone dei Benedetto. Un Benedetto XVII viene considerato non meno improbabile di un Giovanni Paolo III, ipotesi anche questa tra le meno accreditate. Con ogni probabilità, allora, si ritornerà a soluzioni legate al passato, essendo difficile che il nuovo Papa si presenti al cospetto dei suoi fedeli con un nome che non sia già stato scelto da qualche suo predecessore. Difficile, ma non impossibile, il drastico taglio col passato, sebbene proprio Karol Wojtyla fu quasi costretto a dirottare sul nome di Giovanni Paolo II, dopo che la sua idea di chiamarsi Stanislao I, in onore del Santo Patrono della Polonia, fu caldamente sconsigliata, in quanto poco incline alla tradizione romana. 

Le campane di tutte le Chiese di Roma e anche di molte parrocchie dei Castelli (comprese chiaramente quelle di Castel Gandolfo) stanno suonando a festa proprio in questi minuti e piazza San Pietro è gremita di decine di migliaia di fedeli, mentre altri sono in arrivo con via della Conciliazione che si è rapidamente riempita.

 

AGGIORNAMENTO:

E’ L’ARGENTINO BERGOGLIO IL SUCCESSORE DI BENEDETTO XVI: SI CHIAMERA’ PAPA FRANCESCO I

 

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