Velletri – Ad incastrare l’aggressore della 40enne l’utilizzo del cellulare sottratto alla donna

Sono sotto torchio da ormai diverse ore i due nordafricani fermati nella giornata di lunedì a Velletri, perchè ritenuti in qualche modo implicati nella vicenda della violenza perpetrata, nei primi di febbraio, ai danni di una 40enne. Da giorni gli inquirenti erano sulle tracce dell’aggressore della donna, tanto da seguirlo e monitorarne ogni passo, pronti ad entrare in azione una volta individuato il momento più propizio. 

L’ora ‘x’ è scattata nei giorni scorsi quando un nordafricano è stato posto sotto stato di fermo, subito seguito poco dopo da un connazionale, da lui stesso coinvolto nella vicenda. Ad incastrarli – resta da capire con quale capo d’imputazione – è stato il cellulare sottratto alla vittima il giorno dell’aggressione. Cellulare al quale l’aggressore ha sostituito la scheda Sim e rimesso in funzione qualche giorno dopo, non credendo che col cambio di scheda lo stesso potesse essere comunque rintracciabile. Il quadro che si sta ricostruendo non esclude che uno dei due, ovvero il rapinatore, possa aver ceduto il telefonino all’altro, che quindi nella vicenda avrebbe un ruolo senza dubbio minoritario. 

I due si trovano ora rinchiusi nel Carcere di Regina Coeli, nella Capitale, in attesa della convalida del fermo, ed entrambi continuerebbero a professare la propri innocenza. La vicenda, che proprio ‘Castelli Notizie’ ha anticipato nel primo pomeriggio di ieri, riporta a quel 2 febbraio, giorno in cui una donna fu aggredita nel parcheggio di Piazza Donatori del Sangue e si ritrovò poco dopo a chiedere aiuto presso un centro sportivo in periferia. Le tracce di quanto recuperato dagli inquirenti saranno chiaramente incrociate con quelle dei due fermati e la stessa cosa verrà fatta per comprendere se uno dei due possa essere stato anche l’artefice della violenza perpetrata ai danni della 19enne di Lariano, violentata il 9 febbraio in un parcheggio adiacente piazza Garibaldi. 

Sospiro di sollievo da parte della comunità, che nonostante giorni e settimane contraddistinte dalla paura generalizzata ha sempre confidato nel lavoro che le forze dell’ordine stavano portando avanti in maniera capillare. Se nella giornata di venerdì a finire in manette è stato il rapinatore del Carrefour ora è la volta del presunto aggressore della prima donna finita nelle grinfie di quello che potrebbe non essere un maniaco seriale, come invece si era pensato all’inizio di questo vero e proprio incubo. In attesa che la situazione evolva soddisfazione è stata espressa dal Primo cittadino, Fausto Servadio, dettosi sempre fiducioso nei confronti del lavoro portato avanti dalle forze di polizia, che ha visto in qualche modo impegnati  anche gli uomini della Polizia Locale, che hanno coadiuvato Polizia e Carabinieri nella ricerca di chi ha messo a ferro e fuoco la città, portando a termine diverse aggressioni e ben 6 rapine ai supermercati.