Lettera al direttore

POLITICA

Albano – Andrea Titti: “chiudo con l’Fli e non aderisco ad altro partito”

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Andrea Titti: “chiudo con l’Fli e non aderisco ad altro partito”

LETTERA IN REDAZIONE  – “Non credo ci possano essere uomini e donne per tutte le stagioni, non faccio valere questo assunto solo per gli altri ma lo applico in primo luogo su di me. Per questo ed altri motivi ritengo corretto informare gli organi competenti e soprattutto le persone che in questi due anni mi sono state vicine, pochi o tanti non importa, la mia intenzione di non rinnovare il tesseramento, ne il mio personale ne tantomeno del mio circolo, a Futuro e Libertà. Come ho scritto domenica 24 Febbraio ad urne aperte, con l’ultimo appuntamento elettorale unitamente alla mia candidatura di servizio in prima persona alla Camera, da me voluta, si concludeva il mio percorso politico all’interno di questa comunità, accanto a colui che da sempre è stato il mio riferimento politico e culturale, oltre che “capo partito”.

Questo mio gesto non è da interpretarsi in alcun modo come un rinnegare idee, scelte e percorsi di convinta militanza, che a distanza di due anni dalla nascita ad Albano del primo circolo di Generazione Italia della Provincia di Roma, rifarei, col medesimo spirito, con lo stesso impegno e con immutata passione. In questi tormentati mesi ho cercato in ogni sede di affermare un mio specifico e personale contributo, anche in dissenso con alcune scelte del partito, scelte che, una volta deliberate, ho sostenuto con la doverosa disciplina che ogni militante deve ottemperare, senza mai scadere in sterili personalismi. Con la mia azione ho cercato di interpretare al meglio delle mie possibilità la mia idea dell’Italia e della destra italiana a cui sento di appartenere, ieri come oggi. E’ di tutta evidenza che l’esito elettorale complessivo ha visto nettamente sconfitta la nostra proposta, se non proprio nei principi ispiratori, che credo siano tutt’ora validi ed attuali, ma certamente nelle modalità e in chi ne ha incarnato il volto, me incluso. Si dice che un buon politico anche nelle sconfitte più cocenti riesce sempre a dissimularne gli effetti, trovando qualche appiglio numerico o dialettico per dimostrare che una sconfitta può diventare una vittoria o almeno un pareggio. Non sarò io un buon politico quindi, perché non intendo squadernare il pallottoliere per dimostrare che, tutto sommato, nel disastro generale la mia persona ha dimostrato di saper raccogliere su di se un consenso numericamente apprezzabile: non mi interessa, non è importante adesso, non lo farò.

Ho sempre criticato e in alcuni casi combattuto le scelte politiche disinvolte e spregiudicate, i cambi di casacca, un certo professionismo della candidatura per cui le liste elettorali sono sempre piene dei soliti nomi mentre a cambiare sono solo i simboli ed i loghi sotto cui raccogliere il consenso. Ecco perché, ritenendo l’esempio un valore, con la mia uscita da Fli, non intendo aderire ad alcun altro contenitore politico, ne nazionale ne locale, non è mia intenzione iscrivermi ad alcun altro soggetto politico esistente, ne tantomeno assumere qualsivoglia carica politica diretta.  Concludendo mi sento di dedicare un pensiero a quei tanti ragazzi e ragazze che sono entrati per la prima volta all’interno delle Istituzioni e d’ora in poi oltre a rappresentare tutta la nostra comunità nazionale, si troveranno a confrontarsi con la complessità del sistema Italia. Vi diranno che è un errore scegliere con il cuore, che la via più facile è sempre quella più breve, che i sentimenti è meglio metterli da parte, che vi dovrete costruire una corazza per sopravvivere in Parlamento e negli enti locali. Io vorrei dirvi soltanto di compiere le vostre scelte solo per amore, di fare della vostra passione un valore: pagherete certamente un prezzo se sceglierete questa strada, ma questo sarà il prezzo della vostra onestà, per cui andare per sempre orgogliosi”.

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