Attualità

In 150mila per ‘per unire quello che le mafie e il potere vogliono dividere’

libera16mar06

 

Nei giorni scorsi la splendida e raffinata Firenze è stata invasa da centocinquantamila tra ragazzi e ragazze, bambini e bambine, signori e signore di tutte le età, provenienti da tutta Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, in occasione della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, promossa da Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie e Avviso pubblico. Da diciotto anni, infatti, ogni 21 Marzo, giorno di inizio della primavera e simbolo della speranza e della rinascita, con questo appuntamento, si ricordano le oltre 900 vittime innocenti delle mafie.

Quest’anno è stata scelta come città ospitante Firenze. Firenze, dove vent’anni fa, morirono cinque persone, nella strage di via dei Georgofili, vittime del terrorismo mafioso; Firenze, come sinonimo di Rinascimento, una rinascita morale, sociale e culturale che soltanto tutti\e insieme si può realizzare. Inoltre, questa città ci ricorda grandi nomi della lotta antimafia, quali il giudice Antonio Caponetto “padre” del Pool antimafia, Pier Luigi Vigna, magistrato italiano e Procuratore nazionale antimafia dal 1997 al 2005, e Gabriele Chelazzi, magistrato della DNA, distaccato a Firenze per le indagini sulle stragi mafiose del ‘ 93 e per la pagina nera di via dei Georgofili.

Dai Castelli Romani cinque pullman hanno raggiunto il capoluogo toscano. Una giornata stupenda, che ha portato un sole splendente sulla città, un sole di libertà, di rispetto, di memoria e di voglia di lottare, lottare per la legalità, per la giustizia… lottare pacificamente per combattere la “peste”, come ha detto Don Ciotti dal palco dello stadio “Artemio Franchi”, al termine del lungo e partecipato corteo. Bellissima l’atmosfera in cui si è svolta l’intera giornata, avvolti\e da bandiere, magliette e striscioni di Libera, dai caldi colori come il rosa, l’arancio ed il giallo, da un gruppo di ragazzi e ragazze vestiti\e da clown, da moltissimi fiori di ogni tipo, ma anche da un forte sentimento di rispetto e di commemorazione durante la lettura degli oltre 900 nomi delle vittime, accolti dalla folla con un lungo e intenso applauso.

“Non uccidiamoli una seconda volta con il nostro silenzio e con la nostra indifferenza” ha affermato Don Ciotti al termine della lettura. Dal palco, ha invitato tutti\e a non dimenticare, sostenendo, inoltre, che chi dice “che i magistrati sono peggio della mafia dovrebbe vergognarsi”. Ha sottolineato ancora che “La mafiosità può annidarsi dentro ognuno di noi, e dentro le coscienze addormentate o addomesticate. La mafia è una peste e bisogna chiamarla con questo nome”. Alla fine, il concerto di Fiorella Mannoia: la cantautrice, attraverso le note, ha ribadito l’invito di Don Ciotti a rompere il silenzio, perché “la storia siamo noi, siamo noi queste onde del mare, questo rumore che rompe il silenzio, questo silenzio così duro da masticare”.

Nel corso della settimana, tre iniziative, a Frascati, Marino e Ariccia, organizzate dal presidio di Libera dei Castelli Romani, insieme ad altre associazioni del territorio (Noi Polis, Utopia Reale, ArteIdea) hanno voluto ancora celebrare questo appuntamento: un invito a non cristallizzare la memoria in una sola giornata, ma a trasformarla in un impegno quotidiano e costante per rendere vivi e concreti gli insegnamenti di coloro che, nella lotta alla mafia, hanno perso la vita.

Arianna Corsetti