Cultura

Via Francigena del Sud, arriva la prima Applicazione ufficiale del percorso sacro nel Lazio

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Chi l’avrebbe mai detto che la Via Francigena, il tracciato dei pellegrini alla volta di Roma, sarebbe stata informatizzata in un’App? Grazie alla Fondazione Percorsi Giubilari (www.percorsigiubilari.it) arriva “la Via Francigena nel sud”, la prima App ufficiale del percorso sacro nel Lazio, per smartphone e tablet, in italiano, inglese e spagnolo, che si potrà “scaricare” gratuitamente. Si tratta di una ricca audioguida che promuove l’itinerario dell’antica Prenestina, da Piglio (Frosinone) alla Capitale.

Tutti i preziosi dettagli dell’App creata dalla Nova ICT (www.novaict.it) e del percorso in oggetto saranno illustrati al convegno di martedì 16 aprile (ore 16.30) che si terrà alla Pontificia Università Lateranense di Roma (Aula Paolo VI), al quale parteciperanno, tra gli altri, S.E. Mons. Enrico dal Covolo, Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense; S.E. Mons. Domenico Sigalini, Vescovo della Diocesi di Palestrina; Mons. Paolo Asolan, docente della Pontificia Università Lateranense; Dino Gasperini, Assessore alle Politiche Culturali di Roma Capitale; Livio Augusto del Bianco, Presidente Fondazione Percorsi Giubilari; Rodolfo Lena, consigliere della Regione Lazio.

Come spiega l’ingegner Livio Augusto Del Bianco, presidente della Fondazione Percorsi Giubilari, “la Fondazione approfondisce il percorso che arriva a Roma dal meridione, nella duplice accezione del tragitto compiuto dai Pellegrini che lasciavano la Capitale per il sud come quello di rievocare quell’ultimo tratto di cammino dei due grandi testimoni della fede che, arrivando e morendo a Roma, sarebbero diventati i santi patroni della Capitale”. “Non è tanto importante attestare che San Pietro o San Paolo abbiano percorso la Via Prenestina o l’Appia per giungere a Roma – prosegue Del Bianco – quanto concretizzare due momenti storici diversi e distanti nel tempo ma complementari nel significato della fede, due direzioni differenti sullo stesso itinerario, uno che portava alla nascita della prima chiesa e l’altro alla scoperta della Terrasanta”.

In particolare, la Via Francigena rappresenta il percorso che l’Arcivescovo di Canterbury, Sigerico, intraprese nel 990 dal nord d’Europa, alla volta di Roma, luogo dei martiri dei Santi Pietro e Paolo, che successivamente divenne il tracciato ufficiale dei pellegrini che, dal Medioevo in poi, si recarono verso la capitale della cristianità.

L’App “la Via Francigena nel sud” contiene tutte le tappe degli ultimi 90 km del pellegrinaggio verso Roma, georeferenziate, suddivise per tratti da compiere ciascuno nell’arco di una giornata di cammino, unitamente a una sommaria guida dei centri storici dei comuni attraversati dall’itinerario, una serie ricca di punti d’interesse che riguardano le ricchezze archeologiche, architettoniche e storiche delle varie località con sussidi audio/video, con foto mappe e testi, in modo da servire da guida turistica sul territorio, da orientamento geografico per chi intende percorrere l’itinerario già definito e, in ultimo, come fonte d’informazioni per chi vuole organizzare il proprio viaggio da casa.

L’iniziativa ha già il patrocinio di: Roma Capitale (Assessorato alle Politiche culturali), Provincia di Roma, Associazione Europea delle Vie Francigene, Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore (MiBAC), Diocesi di Palestrina, XI Comunità Montana, Colline Romane, Comuni di Gallicano nel Lazio, Palestrina, Cave, Valmontone, Zagarolo, Piglio e Paliano.

 

LA VIA FRANCIGENA – COS’E’

 

La Via Francigena, anticamente chiamata Via Francesca o Romea e detta talvolta anche Franchigena, è parte di un fascio di vie, dette anche vie Romee, che conduceva alle tre principali mete religiose cristiane dell’epoca medievale: Santiago de Compostela, Roma e Gerusalemme. I primi documenti d’archivio che citano l’esistenza della Via Francigena risalgono al XIII sec. e si riferiscono a un tratto di strada nel territorio di Troia in provincia di Foggia. Il percorso di un pellegrinaggio che il vescovo Sigerico, nel X secolo, fece da Canterbury per giungere a Roma rappresenta una delle testimonianze più significative di questa rete di vie di comunicazione europea in epoca medioevale, ma non esaurisce le molteplici alternative che giunsero a definire una fitta ragnatela di collegamenti che il pellegrino percorreva a seconda della stagione, della situazione politica dei territori attraversati, delle credenze religiose legate alle reliquie dei santi.

Il pellegrinaggio a Roma, in visita alla tomba dell’apostolo Pietro era nel Medioevo una delle tre peregrinationes maiores insieme alla Terra Santa e a Santiago di Compostela. Per questo l’Italia era percorsa continuamente da pellegrini di ogni parte d’Europa. Molti si fermavano a Roma, gli altri scendevano lungo la penisola fino al porto di Brindisi e da lì si imbarcavano per la Terra Santa. Una tappa importante prima di giungere a Brindisi era il Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo, sul Gargano, in provincia di Foggia. Nella maggior parte dei casi i pellegrini seguivano le Strade consolari romane. I pellegrini provenienti soprattutto dalla terra dei Franchi in età post carolingia cominciarono a valicare le Alpi ed entrare in Italia. Con l’itinerario primitivo si entrava in territorio italico attraverso il Colle del Moncenisio (talvolta transitando anche dal Colle del Monginevro), dando così alla strada il nome di Francigena, cioè proveniente dalla Terra dei Franchi. La via prese quindi a far parte di quella vasta rete di strade e percorsi che segnava l’Europa di pellegrinaggio e che univa tutti i maggiori luoghi di spiritualità del tempo.

La presenza di questi percorsi, con la grande quantità di persone provenienti da culture anche molto diverse tra loro, ha permesso un eccezionale passaggio di segni, emblemi, culture e linguaggi dell’Occidente Cristiano. Ancora oggi sono rintracciabili sul territorio le memorie di questo passaggio che ha strutturato profondamente le forme insediative e le tradizioni dei luoghi attraversati. Un passaggio continuo che ha permesso alle diverse culture europee di comunicare e di venire in contatto, forgiando la base culturale, artistica, economica e politica dell’Europa moderna; è nota la frase del poeta Goethe secondo cui la coscienza d’Europa è nata sulle vie di pellegrinaggio.

A partire dal 1994 la Via Francigena è stata dichiarata “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa” assumendo, alla pari del Cammino di Santiago di Compostela, una dignità sovranazionale.

 

Dopo la riscoperta, avvenuta negli anni settanta, del Cammino di Santiago, ci si rese conto che anche in Italia esisteva un simile percorso di pellegrinaggio, la via Francigena. Come era successo per il cammino spagnolo, anche il percorso della Francigena giaceva in parte sotto l’asfalto delle autostrade e delle statali che, col tempo, avevano ricalcato il tracciato di quelle che già erano state le strade principali del Medioevo e dell’età romana.

 

L’interesse, dapprima limitato agli studiosi, poi estesosi a molti che, dopo aver percorso il Cammino di Santiago, desideravano arrivare a Roma a piedi e poi a Gerusalemme, ha fatto nascere una rete di amanti della Francigena che, con vernice e pennello, hanno cominciato a segnare sentieri e percorsi. Dove possibile si è cercato di recuperare il tracciato originario, ma a volte si è scelto di deviare dal percorso storico in favore di sentieri e strade meno trafficate. Constatando il sempre maggiore interesse per il Cammino di Santiago, è oggi chiaro che anche la Francigena è un tesoro dal punto di vista turistico, e se questo ha portato le amministrazioni pubbliche a prendere coscienza dell’importanza del fenomeno ha anche portato alcuni ad approfittarsi, ad esempio deviando il percorso pur di farlo passare nei pressi di quel bar o di quell’altro ristorante.

 

Tra le regioni italiane la regione Lazio è stata molto attiva negli ultimi due anni, infatti ha investito sulla Francigena in termini di risorse e di promozione turistica, riattivando una serie di percorsi che hanno come fulcro Roma. In particolare il tratto a nord proveniente dalla Toscana e quello a sud da e verso la Terra Santa sulla direttrice Prenestina che attraversa Palestrina, entra nella Valle del Sacco e dopo Anagni si ricongiunge alla Latina per dirigersi a Benevento, dove incontra l’altra direttrice l’Appia, per molti secoli, dopo la caduta dell’Impero Romano, ridotta a via di carattere soprattutto commerciale per la presenza delle paludi pontine. (Fonte: wikipedia.it).