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I Castelli insorgono: ancora in migliaia in corteo per l’ennesimo ‘NO’ all’Inceneritore

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Comitati, associazioni, semplici cittadini ed amministratori pubblici: tanti, tantissimi coloro che sabato pomeriggio sono sfilati lungo l’Appia, da Albano a Genzano, per diversi chilometri, per ribadire il proprio ‘no’, incondizionato, alla contestatissima costruzione dell’Inceneritore di Roncigliano, nel territorio di Albano. Almeno due migliaia i manifestanti, tra loro anche diversi sindaci e rappresentanti delle amministrazioni castellane.
Un impianto che è stato definito antieconomico e dannosissimo per l’ambiente e la salute, un impianto per il quale sono stati fatti già 9 ricorsi e decine di esposti penali, in una battaglia legale che si protrae ormai da un lustro, combattendosi tra chi caldeggia alternative più  sostenibili, con l’adozione di un modello di gestione dei rifiuti basato sul riciclo e il riuso, e chi, al contrario, mosso da ben altri interessi, spinge  i vagoni su ben altri binari. 
In un corteo del tutto pacifico amarezza è stata espressa da alcuni politici albanensi per l’iniziativa di alcuni manifestanti, che hanno utilizzato alcuni secchioni della differenziata apponendovi le fotografie di svariati amministratori di Albano. “Peccato per la presenza di alcuni schernitori, soliti alla disinformazione e alla polemica improduttiva” è stato il commento a caldo di Massimiliano Borrelli. Più articolato il pensiero di Luca Andreassi :
“circa mille persone – ha detto – sono scese in piazza per far sentire ancora una volta la voce di un territorio che non vuole l’inceneritore in quanto gravemente nocivo e dannatamente inutile. Territorio rappresentato dai sindaci del bacino a cui va il mio personale ringraziamento per aver voluto dimostrare solidarietà e vicinanza ai rappresentanti della Città di Albano (tra cui il sottoscitto) divenuti oggetto di scherno dalla solita minoranza strumentalizzante e che fa della disinformazione il proprio credo. Il fatto che i Sindaci abbiano risposto a questi signori togliendosi la fascia tricolore e proseguendo il corteo da semplici cittadini vale molto a titolo strettamente personale ma vale molto di più come dimostrazione di compattezza di un territorio che non si lascia tirare dalla giacchetta da questo o da quel gruppuscolo. Albano non molla. Il territorio dei Castelli Romani non molla. Io – ha concluso Andreassi – non mollo”. 
Neppure i ‘No Inc’ mollano, eppure si chiedono stupefatti, ma neppure troppo, del come e del perchè la Differenziata Porta a Porta sia partita a singhiozzo soltanto in poche realtà dei Castelli, con risultati confortanti che si limitano a realtà come quelle di Ariccia e Lariano. Agli amministratori chiedono allora coerenza tra quanto detto e quanto fatto, affinchè la battaglia sia davvero comune e porti al risultato da tanti auspicato: il definitivo affossamento del progetto di quello che in molti hanno definito il ‘cancrovalorizzatore dei Castelli’. 
Non è mancato un commento neppure da parte degli O.P.S. (Occupazioni Precari Studenti), che in una nota diffusa sul proprio blog hanno sintetizzato così la manifestazione odierna:  “siamo precari e precarie, studenti e studentesse, oggi abbiamo manifestato per le strade di Albano e Ariccia perchè oltre a distruggere il nostro futuro stanno avvelenando il nostro presente con discariche e inceneritori nel nostro territorio a Roncigliano dove ogni giorno scaricano l’immondizia e dove, grazie all’ultimo decreto del ministro Clini, da tempo arrivano compattatori che portano i rifiuti da Roma. Da un momento all’altro potrebbe partire il cantiere per la costruzione dell’inceneritore anche se ancora non si capisce da dove arriveranno i soldi. Presto bisogna tornare a Roncigliano con una grande mobilitazione e un presidio permanente perchè i nostri territori e la nostra salute non possono continuare ad essere il profitto di alcuni potenti”.
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