CRONACA

Quell’incendio era doloso. Nuova condanna per Corrado Piccioni: 12 anni di reclusione

DSC_0013-1


 

Dopo l’efferato omicidio del consigliere provinciale Franco Ercoli, freddato nel 1992, Corrado Piccioni balza di nuovo agli onori della cronaca nera. Ancora una condanna per lui che nel 2004 fu rimesso in libertà per motivi di salute.  L’uomo è accusato di essere implicato in un giro di estorsioni e minacce. Proprio questi due capi d’accusa, insieme a quello di incendio doloso, gli sono costati una condanna di 12 anni, emanata nei giorni scorsi dal Tribunale di Velletri. 

Decisive le indagini condotte dalla squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Genzano, dove la vittima sporse denuncia. Nelle maglie della giustizia sono finiti anche il cognato di PIccioni, condannato a 10 anni di reclusione, e i due figli, per i quali il giudice ha sentenziato una pena di 5 anni. Il Pubblico Ministero Taglialatela ha ricostruito nei dettagli una storia fatta di minacce ed estorsioni ai danni di un imprenditore di Ariccia, col quale il cognato di Piccioni era socio in affari. I due, secondo quanto dichiarato, si sarebbero offerti di aiutare e proteggere l’imprenditore dalle fauci di una fantomatica famiglia mafiosa, mentre  per il Pm sono stati proprio loro a tentare di estorcergli circa 200mila, mettendo in campo telefonate intimidatorie, recapitando proiettili per posta e, infine, causando l’incendio appiccato in un cantiere di Velletri, in via Paganico, il 27 novembre 2011 (LEGGI QUI)

I quattro, che sono stati condannati anche al pagamento delle spese processuali e al risarcimento di 26mila euro alla famiglia dell’imprenditore, continuano a professarsi innocenti, tanto da confidare in una totale revisione della pena in fase di appello. 

Più informazioni
commenta