Attualità

La Festa del Corpus Domini nel ‘Verbo della Domenica’ di don Gaetano Zaralli

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Dal Vangelo secondo Luca cap. 9, 11-17 a cura di Don Gaetano Zaralli

 

Allora prese con sé gli apostoli e si ritirò verso una città chiamata Betsàida. Ma le folle lo seppero e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlar loro del regno di Dio e a guarire quanti avevan bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiché qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Dategli voi stessi da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C`erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: «Fateli sedere per gruppi di cinquanta». Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti. Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste.

 

COMMENTO

 

Ma le folle lo seppero e lo seguirono. Egli le accolse …

In altri tempi avrei ignorato il gesto dell’accoglienza compiuto da Gesù, sottolineando magari con maggiore forza i suoi insegnamenti e le guarigioni operate a favore delle folle.

C’è voluta l’esperienza di molti anni nell’apostolato per capire finalmente che, ancor prima di fare prediche, prima ancora di distribuire penitenze, è necessario che il fedele, i fedeli che accorrono, vengano bene accolti. Non è facile per un prete dismettere la veste del burocrate, né è facile per lui, prima ancora di inveire contro la colpa che suppone una condanna, scorgere nell’anima del penitente il dramma di una scelta sbagliata. Molti sacerdoti si vantano di aver negato e di negare ancor oggi l’assoluzione a certuni che vivono fuori dei canoni stabiliti dalla Chiesa. Non li invidio, anzi, così facendo, mi dimostrano il fallimento della loro azione pastorale.

 

Il giorno cominciava a declinare…

Non mi aspettavo di trovare nel racconto dell’evangelista questa pennellata dalle tinte rosee di un tramonto. L’avvento della notte fa paura a chi non ha un tetto che lo ripari dal freddo, come fa paura il buio interiore a chi cerca, senza speranza alcuna, un po’ di sollievo.

Ci sono dei momenti nella vita in cui è bene fare la resa dei conti… e il guardarsi dentro suppone  sempre una dose di coraggio non indifferente.

 

Ma essi risposero: “Non abbiamo che cinque pani e due pesci…”

La prima reazione che si ha dinanzi ad una qualsiasi richiesta di cambiamento è il riconoscersi incapaci di uscire dall’immobilismo delle abitudini. Come è più comodo percorrere strade già battute e mille volte affrontate nell’indifferenza delle cose già accadute! Anche il pellegrino ha nella sua bisaccia un solo tozzo di pane per il sostentamento giornaliero, eppure  cammina e gode della libertà dei poveri, cammina e, nell’incertezza dell’avventura,  scopre le meraviglie del mondo che lo circonda.

 

…li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla.

Se dovessi scegliere un’immagine di Gesù, farei mio il santino che lo rappresenta nell’atto di spezzare il pane. Quante volte Gesù nel vangelo spezza il pane? Se nei prossimi giorni avrò modo di incontrare un bambino da prima comunione glielo chiederò e sono sicuro che mi porterà sull’altare e mi mostrerà le piccole ostie, il pane spezzato mille volte, che nella sua festa mangerà così… come si mangia l’Amore. Gesù benedice, spezza il pane… e i discepoli ubbidienti lo distribuiscono alle folle… e nelle folle ci sono buoni e  cattivi, tutti affamati di amore.

Tremo al solo pensiero di essere anch’io, come i discepoli, distributore di pezzettini di pane, perché di quel pane, di cui tutti dovrebbero essere sazi, potrei io impossessarmi per creare poi tra la gente, arbitrariamente, dei privilegiati:  “A te sì, a te no…”.

don Gaetano Zaralli

 

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