I portalettere del centro recapito e smistamento di Vallericcia hanno detto ‘basta’ e nella mattinata di oggi hanno incrociato le braccia, dando vita a 3 ore di agitazione. Il motivo della protesta è stata la decisione degli ulteriori tagli al personale deciso da Poste Italiane, che vedrà ridurre le zone di recapito da 46 a 40 nei territori di Albano, Ariccia, Genzano, Castelgandolfo, Pavona e Cecchina. Questa decisione secondo gli operatori del recapito comporterà un ulteriore aumento del lavoro di consegna, su un settore già al collasso.
“Il settore recapito è già pieno di criticità e in perenne ritardo – ha detto Fabio Troiani, rappresentante sindacale dei Cobas – e con questi ulteriori tagli indiscriminati si rischia la paralisi completa della consegna della posta a domicilio ai cittadini del nostro territorio. Già ora, a causa della mancanza del personale, la posta viene recapitata a singhiozzo e con forti ritardi; con altri tagli al personale si rischia di bloccare completamente il settore, e non è nè pensabile nè attuabile una cosa del genere. E’ per questo – ha concluso – che ci batteremo con tutte le forze in campo per evitare questo progetto”.
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