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A 11 anni dalla sua tragica scomparsa ricordato il Vice Brigadiere Sandro Sciotti

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Santa Maria delle Mole, 13 giugno 2013, ore 10.30. Uno squillo di tromba, la comunità si ferma. Su piazza Palmiro Togliatti cala il silenzio. Due Carabinieri in alta uniforme attraversano la piazza, raggiungono la stele commemorativa posta al centro della strada in onore del vice brigadiere Sandro Sciotti dove pongono, in segno di onore e ricordo, una corona d’alloro. Sono passati undici anni dal quel 13 giugno 2002 in cui Sciotti, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria, consegnò la sua esistenza al Cielo nel tentativo di sventare una rapina alla Banca Popolare del Lazio di Santa Maria delle Mole. Undici anni nei quali la comunità non ha dimenticato il grande e generoso gesto di un uomo che, per difendere la sua città come il suo dovere di servitore dello Stato gli imponeva, non ha esitato ad intervenire per contrastare l’azione dei tre malviventi.

Pagando, personalmente, il prezzo più alto: quello della vita. Per un bottino di soli 500 euro. Aveva 40 anni e, originario di Cesena, da 23 era in servizio nell’Arma dei Carabinieri. Ad onorarne la memoria il vice sindaco Fabrizio De Santis con il comandante della Legione Carabinieri Lazio, generale di brigata Gaetano Maruccia che, insieme al comandante del Gruppo Carabinieri Frascati, colonnello Rosario Castello e della stazione di Santa Maria Marcello Michienzi, hanno accolto la vedova del vice brigadiere Sciotti, Claudia Sebastianelli, con i figli Dario e Diana. Con loro il comandante della Compagnia di Castel Gandolfo Luigi Aureli, del distaccamento di Marino, Simmaco Vigilante, di Albano Giordano Salvatore, di Cecchina Enrico Cortese, di Ville Pontificie Giovanni Blangiardo e interinale di Castel Gandolfo Gianlucio Luzzu.

Presente anche il comandante del Nucleo Informativo Gruppo Carabinieri Frascati Jerry De Vito. A porgere il saluto del questore di Roma Fulvio Della Rocca, il suo vicario Carmine Belfiore con l’ispettore Piero Tavolaro e l’assistente Fabio Cecchini del commissariato di Marino, in rappresentanza del dirigente Walter Di Forti. Presente il Corpo di Polizia Locale di Marino. La Guardia di Finanza ha visto, invece, la presenza del tenente colonnello Stefano Corsi, comandante Gruppo Baschi Verdi Pronto Impiego Roma mentre il comando provinciale di Roma dei Vigili del Fuoco è stato rappresentato dall’ingegner Paolo Bruno De Paola. Presente anche l’Associazione dei Carabinieri in Congedo con i presidenti di Castel Gandolfo Fabrizio Pagnanelli, Albano Carlo Orru e Santa Maria delle Mole Felice Avagliano. La cerimonia, coordinata dal capitano Emanuela Rocca comandante Compagnia di Tivoli, ha visto la partecipazione del cappellano militare del Comando Carabinieri Lazio don Gabriele Castelli. 

«Siamo orgogliosi delle nostre Forze dell’Ordine e del lavoro, encomiabile, da loro svolto in favore della comunità» ha detto il vice sindaco De Santis rivolgendo a nome dell’Amministrazione e della Città di Marino, un particolare pensiero e ringraziamento a tutti quelli che, come il vice brigadiere Sciotti, ogni giorno, coraggiosamente, si prodigano per la sicurezza e la tutela della legalità, mettendo a repentaglio la loro vita. «Per un servizio imprescindibile, eseguito con presenza riservata e costante – ha aggiunto – senza il quale per la nostra comunità sarebbe tutto più difficile». «Essere qui oggi – ha affermato il generale Maruccia – vuol dire testimoniare, ancora una volta, la vicinanza, la riconoscenza e l’affetto che l’Arma dei Carabinieri e la comunità tutta riserva alla famiglia Sciotti. Per un uomo che, con generosità e spirito di servizio, nel momento del pericolo ha avuto un solo pensiero: l’assolvimento del suo dovere. Per noi Carabinieri un esempio da seguire, pur nel vuoto da lui lasciato tra i suoi colleghi nella sua famiglia, tra gli amici. Il suo ricordo sarà sempre vivo in noi». Presenti alla cerimonia molti fra i componenti la Giunta comunale e il Consiglio comunale. Tra loro gli assessori Gianfranco Bartoloni e Remo Pisani e i consiglieri Biagio Cianci e Sergio Ambrogiani.