POLITICA

Velletri – Emozioni e tensioni nel primo Consiglio comunale. E il Sindaco giura coi nipotini al fianco

GIUNTA COMUNALE

 

di Daniel Lestini

 

Per alcuni è stato come tornare al suono della campanella, quella che faceva da colonna sonora al primo giorno di scuola, quando si scrutava la finestra sperando di veder arrivare un viso amico e si affrontava tutto con l’ansia e la trepidazione di chi si tuffava d’impeto verso il mondo del domani.

Per altri è stata come la prima volta al lunapark, quando ancora bimbi, uomini in miniatura, si restava estasiati davanti alla magia di suoni e luci che non si pensava neppure potessero esistere, in quelle proporzioni.

Per quelli già avvezzi a calcare certi palcoscenici, invece, è stato come riascoltare un brano che ha contraddistinto altri momenti della propria vita, che pur conoscendone a menadito ogni nota e strofa si riascolta sempre con trasporto ed emozione.

Mettetevela come vi pare ma le contrastanti sensazioni che hanno caratterizzato il primo giorno della nuova consiliatura veliterna sono state tante e tali che ad amplificarle c’hanno pensato bene le decine e decine di cittadini che hanno preso d’assalto l’aula, come si conviene al taglio del nastro di ogni nuova avventura. E’ stato un giovedì 13 giugno che ha di fatto segnato l’avvio della 2^ Giunta Servadio, ritrovatasi al cospetto di un’assise consiliare dal profilo largamente rinnovato. Molte le new-entry, diversi i consiglieri riconfermati, anche se a far rumore sono stati soprattutto gli assenti.

Tutto secondo copione in una riunione consiliare che si è protratta per 3 ore (e che si era aperta col minuto di raccoglimento in onore del Capitano Giuseppe La Rosa perito in Afghanistan), con un’unica pausa finalizzata a rendere granitica la coesione tra maggioranza ed opposizione sul via libera al nuovo Presidente del Consiglio comunale, carica che come ampiamente preventivato è finita sulle spalle di Daniele Ognibene. In suo sostegno, nel ruolo di vice, Romina Trenta, in rappresentanza della maggioranza, ed Andrea D’Agapiti, quale espressione dell’opposizione. Un’opposizione la cui voce è risuonata soprattutto per bocca di Salvatore Ladaga, che nonostante la debacle elettorale non è apparso per nulla fiaccato, non mancando di dispensare frecciatine, più o meno acuminate, che hanno colpito a destra e manca, palesando tutta l’amarezza per quei dissidi interni che hanno depotenziato la sua candidatura.

Clima più sereno in seno a Fratelli d’Italia, dove Dario Di Luzio, nel suo breve intervento, ha dato già idea di essere a proprio agio nel nuovo ruolo. In tanti coloro che hanno rimandato alle prossime uscite il compito di ‘rompere il ghiaccio’ e sentire l’effetto che fa la propria voce quando risuona dagli altoparlanti consiliari. All’interno del nutrito gruppo del Partito Democratico particolarmente in vena Giorgio Fiocco, cui è toccato dare il via libera del Pd alla presidenza consiliare del suo caro amico Ognibene. Ha dato l’idea di promettere bene Francesco Cavola, che ha rotto gli indugi e replicato dettagliatamente a chi insinuava ombre sulla sua compatibilità all’elezione. Senza particolare trasporto il ritorno nell’aula consiliare di Roberto Leoni, che fonti interne al Pd dicono piuttosto seccato per la mancata investitura assessorile. All’estrema sinistra dello schieramento ha preso posto il più giovane, quello Stefano Pennacchi cui la Sinistra veliterna affida le proprie speranze consiliari.

Bocche serrate tra gli Assessori, che hanno ‘scortato’ il riconfermato Sindaco Fausto Servadio verso il suo nuovo giuramento. Proprio quello, forse, il momento più toccante, quando il Primo Cittadino s’è rivolto idealmente a tutti i veliterni, con particolare menzione per le future generazioni, giurando di osservare fedelmente la Costituzione e di agire per il bene pubblico. Non un caso che lo abbia fatto con accanto i suoi nipotini ed in braccio l’ultimo discendente della sua dinastia, il cui nome, guarda un pò, è proprio lo stesso del 63enne sindaco di Velletri.

Proprio lui, come pure altri, non ha mancato di ringraziare i presenti per il clima di armonia e cordialità che ha pervaso l’intera seduta, nella quale oltre ai presidenti del consiglio vi è stato un’unanime via libera anche per i componenti della nuova Commissione Elettorle, che sarà formata da Giorgio Fiocco, Carlo Quaglia e Carla Caprio.

 

 

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