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Ancora una straordinaria edizione dell’Infiorata: il bilancio finale

UNA PANORAMICA DELLA DISCESA DEGLI SBANDIERATORI

Si  è concluso anche quest’anno  l’evento più importante dell’anno per la città di Genzano: la celebre Infiorata, che da oltre due secoli ricopre di colori e profumi la centralissima Via Italo Belardi. Con la sfilata storica e la cerimonia dello spallamento da parte dei bambini, gli unici ai quali è concesso correrci sopra per distruggerla, la celebre Infiorata ha dato appuntamento al 2014.
Anche quest’anno la manifestazione ha richiamato numerose presenze ed iIl sindaco Flavio Gabbarini nei tre giorni di festa ha ricevuto numerose delegazioni e personalità come il fotografo giapponese Gotou Atsumi che da trent’anni viene ad ammirare il lungo tappeto floreale, l’Ambasciatore d’Austria in Italia e il Responsabile Affari europei dell’Ambasciata bulgara  e il Sindaco di Povdiv (Bulgaria), rappresentanti dell’ambasciata di Santo Domingo, gli Ambasciatori di El Salvador, Bolivia e Indonesia.
Accanto al prestigio della manifestazione, però,  non sono mancate polemiche per una reiterata mancanza d’acqua nella zona artigianale e nella parte alta della cittadina. L’assenza di acqua e l’abbassamento di pressione, non segnalato da AceaAto2, si sta protraendo da più di una settimana e sta generando disagi e malcontento dei cittadini che chiedono al Sindaco di intervenire, cosa che il Primo Cittadino sembrerebbe in procinto di fare, come testimoniato dalla conferenza stampa convocata  per venerdì  21 giugno. 

L’infiorata 2013 come tutti gli anni è nata comunque nelle grotte e nel cortile comunale: lì il gruppo di infioratori specializzati, guidati da Gino Romani (Il pirata) e da Francesco  Tofani, hanno iniziato a lavorare almeno 20 giorni prima della sua realizzazione a terra. Le prime sostanze ad essere raccolte e lavorate sono state la sausa  (Rumex  Semplice) i semi colorati marroni  e verdi usati per abbellire i quadri infiorati e la mortella ( Buxus sempre verde o Bosso),  la tradizionale pianta che serve per realizzare le colonnine e i festoni  che delimitano il tappeto floreale.  Un altro momento molto sentito e colorato che precede la manifestazione è stato lo spelluccamento dei migliaia di fiori che prima di essere usati per i disegni a terra vengono conservati nelle fresche grotte sotterranee sotto all’antico palazzo comunale.  Il clou della tradizionale infiorata che dal 1778 ha fatto conoscere il paese dei Castelli in tutto il mondo inizia la notte del sabato, quando i maestri  infioratori  iniziano la posa dei petali e delle altre essenze sui quadri disegnati a terra dagli artisti. Una lunga notte che si conclude all’alba con lo stupendo scenario del tappeto floreale più lungo del mondo su via Italo Belardi , o via Livia, dall’antico nome della strada. 

“Quest’anno i quadri sono stati 15 – ha sottolineato con orgoglio il sindaco Flavio Gabbarini -,  tutti su argomenti di carattere attuale, sociale e religioso. La collaborazione dei maestri infioratori, degli operai comunali, degli addetti alla preparazione e dei cittadini, insieme al gran lavoro degli uffici cultura e istituzione è stata fondamentale per la riuscita della manifestazione”.  Le iniziative che hanno preceduto l’Infiorata sono state molteplici e tutte molto interessanti, tra le più seguite troviamo la mostra orafa con realizzazioni sul posto a Palazzo Cesarini, curata dall’artista Fabio Pivari, e la sfilata di moda organizzata dagli stilisti locali Filippo La Fontana e Mavi Santarelli, che ha portato in passerella le sue creazioni derivate da materiale riciclabile. Stimate per l’infiorata finita migliaia di visite,  tra cui moltissimi visitatori stranieri provenienti dal Giappone, Cina, Austria, Germania, Inghilterra e altri Paesi internazionali.  I 15 quadri hanno avuto grande successo di pubblico e di critica, tra i più apprezzati  quello molto attuale dell’abbraccio tra i due Papi avvenuto a Castelgandolfo, ideato da Anna Pucci, realizzato dai maestri infioratori guidati da Rossano e Peter Buttaroni e quello del tema  sulla violenza  alle donne a cui hanno lavorato Selma e Parvin Gabbarini. Molto apprezzati anche altri quadri come quello sulla nobildonna Artemisia Gentileschi, La Libertà Personale, di Silvia D’Onorio e San Giuseppe Lavoratore e Padre del giovane maestro infioratore Giuseppe Mancini.

Lunedì sera migliaia di bambini, letteralmente scatenati, hanno spallato il tappeto floreale tra l’ammirazione e lo stupore di migliaia di visitatori. Con questa tradizione si è conclusa la tradizionale Infiorata, la 235a della storia, che nei due giorni, secondo una stima interna, ha calamitato circa 25mila visitatori. 

 

con il contributo di Federica Tetti

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