POLITICA

Lotta furente a Genzano tra le opposizioni e la maggioranza. Si combatte a colpi di manifesti

infiorata dall'alto

Una suggestiva immagine di Genzano dall’alto tratta dal sito del Comune di Genzano, attribuita, come da sovrimpressione, all’arch. Genovese

 

Ancora una volta il periodo dell’Infiorata s’è rilevato foriero di manifesti e slogan elettorali per il mondo politico genzanese, tornato nuovamente ad accapigliarsi nel periodo in cui la cittadina castellana è maggiormente sotto i riflettori. Come l’anno scorso ancora una volta i botta e risposta sono arrivati a colpi di manifesti, con l’opposizione ad incalzare e la maggioranza costretta a difendersi coi denti e con le unghie.

Sotto il fuoco di tiro delle opposizioni il Sindaco e la Giunta non hanno atteso che la manifestazione per la quale Genzano è conosciuta in tutto il mondo fosse ormai in archivio per rispondere per le rime alle roventi accuse provenute dal Partito Democratico, da SEL e da Fratelli d’Italia.

Secondo la sezione locale del partito piddino l’esecutivo guidato da Flavio Gabbarini  non avrebbe mantenuto le promesse fatte in sede campagna elettorale e dopo due anni dalle elezioni che hanno consegnato le chiavi del municipio  all’altro centrosinistra la città risulterebbe “ferma, immobile e priva di slancio”.

A quel punto le minoranze, spesso e volentieri su posizioni diametralmente opposte, si sono compattate contro la giunta Gabbarini, con tanto di manifesti provenienti da Fratelli d’Italia e da Sinistra Ecologia e Libertà.  Viabilità, fornitura idrica, gestione del verde pubblico e dei parcheggi, manutenzione delle strade, raccolta differenziata, ufficio tecnico e società sportive alla deriva sarebbero i maggiori capi di accusa e recriminazione messi in campo dalle minoranze consiliari. L’Amministrazione si è spesso difesa adducendo come attenuante la “pesante eredità ricevuta”, ma l’opposizione è tornata ad incalzare più furente che mai.

 

LE ACCUSE DEL PD Di fronte un Pd, ora commissariato, dilaniato al suo interno dalle diversi correnti, con un segretario sfiduciato da diversi mesi da 23 firme su 40 i quattro rappresentanti comunali hanno cercato di tenere il punto, come confermato dalle parole del capogruppo Luca Lommi: “oggi il Pd è all’opposizione ed è contrario alle tante linee politiche che il governo della città sta applicando – ha ribadito Lommi  –. Per il futuro di Genzano occorre adattarsi ad un clima di rinnovamento, che porti gente nuova all’interno del Partito e che non lo personalizzi come invece è successo negli ultimi trenta anni. Abbiamo sempre bisogno dell’esperienza dei veterani della politica che hanno ricoperto ruoli importanti nell’amministrazione locale, ma il ricambio e l’avvicendamento generazionale è d’obbligo”.

 

Alla domanda su cosa ne pensasse di un possibile ricongiungimento coi celeberrimi fuoriusciti, ora assessori della giunta Gabbarini, Lommi ha commentato laconico: “il Pd non è  un autobus in cui si sale e si scende a piacimento”.

Non ultime per importanza alcune considerazioni sulle difficoltà delle società sportive Libertas, Cogianco e Cynthia che rischiano di non riscriversi ai rispettivi campionati di serie,  e le valutazioni sulle dimissioni dell’assessore alle attività produttive Roberto Pernaselci: “si è dimesso da Assessore al Commercio, un commerciante da 40 anni, ed è stato messo al suo posto un architetto”.

 

IL FORCING DEL CENTRODESTRA  – Alle parole di Lommi hanno fatto eco quelle provenienti dal centrodestra, a nome di Fratelli d’Italia, che fa capo al consigliere Fabio Papalia, di concerto con la Lista Civica – Udc che risponde al nome di Arnaldo Melaranci.

“E’ questa la Città Futura che avevate immaginato?” si sono sarcasticamente chiesti i membri dell’opposizione in chiusura di tutta una serie di punti elencati quali esempi del malgoverno amministrativo. Al centro della critica i parcheggi, la viabilità e le strade. “del parcheggio in via Dalla Chiesa – incalzano dal centrodestra – non si hanno più notizie, dopo anni di promesse e prese in giro da parte di Zingaretti e delle diverse amministrazioni comunali di Genzano”. Critiche per la situazione delle strade e, persino, per un verde pubblico “gestito in maniera approssimativa e dannosa”. Non è mancato un accenno ai problemi nella fornitura idrica, esplosi clamorosamente proprio in queste ore, con un’esortazione a denunciare Acea. Poi il gol a porta vuota, quello relativo all’affondo sui ritardi relativi alla Raccolta Differenziata Porta a Porta: “quando inizierà? quanto costeranno questi ritardi ai cittadini?” si chiedono dal centrodestra, stanchi di assistere ai batti e ribatti del centrosinistra. Il tutto per finire con un accenno ai Landi e ai Colli di Cicerone: “per loro – concludono Papalia e Melaranci -, soliti problemi e zero risposte”.

 

IL MANIFESTO DI SEL Accuse per larga parte simili sono arrivate da Sinistra Ecologia e Libertà, che alle critiche sui Parcheggi e sulla Differenziata, ha aggiunto delle invettive sul nuovo riassetto dell’Amministrazione: “così facendo si risparmia davvero?” si sono chiesti quelli di Sel, con un manifesto che lascia intendere di avere presto un seguito. Dopo aver chiesto lumi sul centro storico, su Palazzo Sforza Cesarini e persino sul Teatro Levi (inaugurato farloccamente durante il crepuscolo della Giunta Ercolani, ndr), gli esponenti del partito di Vendola si chiedono “quando avverrà la riapertura del Pronto Soccorso?”, messo tra i punti del programma di governo.

 

LA REPLICA DI SINDACO E GIUNTA A tutte queste accuse il Sindaco e la Giunta hanno replicato con un altro manifesto, nel quale hanno cercato di stemperare gli animi e  fare un appello al dialogo e alla dialettica propositiva, auspicando persino una riappacificazione dell’intero centrosinistra. “Sono passati due anni dall’insediamento della Giunta sostenuta dalla maggioranza che portò al governo il Sindaco Gabbarini ed evitò di lasciare la città al centrodestra, dopo la negativa esperienza della Giunta Ercolani. Questa maggioranza – vi si legge – si è trovata nel pieno di una crisi economica che ha creato delle difficoltà oggettive a tutti i Comuni, ma nonostante ciò non è mai venuto meno, in questo breve tempo, l’impegno e l’azione riformatrice per dare una prospettiva di ripresa alla città”.

“Rivendichiamo – si legge ancora – il pagamento di 6 milioni di vecchi debiti, la conclusione della gara per la Raccolta Differenziata Porta a Porta, la lotta per migliorare il servizio idrico (a tal proposito è stata convocata un’apposita confernza stampa per venerdì mattina, ndr), la ripresa dei lavori nel centro storico, la pulizia e il decoro della città, l’impegno per la cultura, la scuola e il sociale, la migliore gestione del Parco e del Palazzo Sforza Cesarini, e il pareggio, divenuto poi attivo, del bilancio delle farmacie comunali, oltre alla verifica del patrimonio comunale. E’ spiacevole – si legge ancora nel contro-manifesto – vedere il gruppo consiliare del Pd dimentico che governare una città è un esercizio più difficile e complesso del lanciare slogan ad effetto o attacchi personali di cattivo gusto animati da vecchi rancori personali. Si sono attivati perfino ad attaccare funzionari pubblici i cui compiti sono di garanzia giuridica e amministrativa per ogni amministrazione comunale. Non rientra nel nostro stile scaricare le responsabilità su chi ha governato in precedenza; abbiamo sempre cercato di attenerci a questa linea, rimboccandoci le maniche senza piegarci davanti alle difficoltà. Crediamo che voi cittadini – hanno aggiunto rivolgendosi confidenzialmente a tutti i genzanesi –  conosciate bene la realtà e siate consapevoli che in un periodo come questo non servono facili populismi, bensi impegno, coerenza, legalità e sobrietà. Sappiamo che esiste un senso di sfiducia nei confronti della politica e che quindi il primo impegno per un governo cittadino di rinnovamento consiste nel lavorare con e per i cittadini, consapevoli delle risorse e dei mezzi che si hanno a disposizione. A Genzano non servono le solite ed inconcludenti polemiche, segno di un vecchio modo di far politica. Serve  governare le difficoltà del momento, serve un centrosinistra unito, un dialogo continuo con la società civile, i movimenti e le associazioni per una politica nobile ed altruista”.

E’ dunque il dibattito politico ad infiammare l’estate genzanese, oltre al caldo dell’anticiclone e all’arsura provocata dalla carenza di acqua. Il tutto in attesa che l’elezione del nuovo segretario del Pd, in autunno, crei ulteriori sommovimenti tellurici nel magma della politica cittadina. Per ora ci si combatte a colpi di manifesti, sperando che la stessa verve dialettica la si dimostri anche nell’aula consiliare, dove troppo spesso si assiste a sedute consiliari soporifere, ben lontane dalle schermaglie che contraddistinguono, e spesso valorizzano, i consigli comunali delle vicine Velletri ed Albano. 

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