POLITICA

Velletri – Morassut attacca il Centrodestra. Ma striglia anche la Maggioranza: “non sia debole”

massimo morassut

MASSIMO MORASSUT

 

Arriva ancora una volta da Massimo Morassut, coordinatore comunale di Sinistra Ecologia e Libertà, l’analisi più incisiva e ficcante che fa seguito al primo consiglio comunale del secondo mandato della Giunta Servadio. Nella sua disamina, tenendo fede ad un sano e composto campanilismo di partito, parte lodando i compagni e gli ex compagni di partito, senza però mancare di prodursi in domande scomode, che pesano come macigni sulla politica veliterna, ‘pizzicando’ l’opposizione, a partire dal suo candidato sindaco, senza mancare di arrivare a pungere anche la maggioranza, dalle quali si aspettava risposte che sono tardate ad arrivare.

Con termine, forse abusato, ma efficace – esordisce Morassut –  l’Assessore Sergio Andreozzi ha definito il servizio idrico ‘offerto‘ da ACEA ‘da terzo mondo‘ e tutti sappiamo, grazie anche al puntuale lavoro del Comitato per l’Acqua pubblica, che questo servizio per la natura del bene che gestisce è pessimo sotto tutti i punti di vista. Qualità dell’acqua, rapporto con l’utenza, continuità del servizio, economicità, sono ormai da 8 anni le criticità che evidenziano un rapporto feudale, dove il rispetto delle clausole contrattuali vale solo in una direzione: quella del più forte. Lo stesso esito del risultato referendario continua ad essere ignorato dalla politica nazionale, salvo poi, dopo ogni tornata elettorale interrogarsi  sulla disaffezione per il voto e il crescente astensionismo. Purtroppo però, a Velletri il terzo mondo non si limita all’acqua e fuori dalle convenzioni di facciata, il primo Consiglio comunale non è stato da meno. Certamente il rito democratico ha le sue liturgie, ma quanto avvenuto lo scorso 13 giugno non può essere banalizzato tanto meno ignorato. Prima e dopo le solite e per certi versi stucchevoli dichiarazioni di rito sulla ‘opposizione costruttiva‘, dopo una campagna elettorale totalmente fuori dalle regole, il ‘valore della famiglia‘ sempre utile a parole, l’attenzione ‘alle categorie più deboli‘ in una Città che con oltre 5000 persone sotto la soglia di povertà ha bisogno di fatti e non di attenzione, la esaltazione da parte degli anziani uomini del fattore ‘rinnovamento di genere e giovani‘, arriva la zampata della vecchia politica, da colui, che forse, sarà il capo dell’opposizione, cioè il consigliere Salvatore Ladaga. E così con la capacità dialettica della vecchia volpe, ferita dall’esito elettorale e consapevole dei molti tradimenti consumati in casa propria, dice e non dice, ma quanto basta per essere chiaro. Risponde subito al giovane, ma non inesperto consigliere di Sinistra per Velletri, Stefano Pennacchi, spiegandogli che ‘…il problema non è arrivare, ma mantenere la posizione‘, cosa che nel terzo mondo è come dire: ‘ehi ragazzo io avrò perso, ma sto qui da trenta anni, quindi non ti allargare!’. Anche se, aggiungiamo noi, in più di una occasione in campagna elettorale, mai sollecitato in tal senso, lui stesso ha sentito il bisogno di specificare che la sua attività imprenditoriale non lo pone in conflitto di interessi”. 

 

LA NUOVA GIUNTA COMUNALE

Ma la parte più succosa – continua Morassut – arriva quando, giustamente, ricorda all’assemblea, il ruolo non secondario di Marilena Ciarcia e Rolando Cugini nelle precedenti amministrazioni per poi passare alla stoccata finale sul neo eletto Romano Favetta anche lui targato Movimento Popolare per Velletri, artefice, sempre secondo il consigliere Ladaga, di una campagna elettorale, fatta sulla ‘strada’, tra la gente, stendendo sottili veli di asfalto per ogni contrada.  Fatti, anche questi ‘da terzo mondo‘, come direbbe l’amico Andreozzi, ma che però sembrano non suscitare scandalo. Dopo una settimana, nessun esponente della amministrazione e del principale partito di maggioranza o altri, hanno sentito il dovere di chiedere conto di queste affermazioni nelle sedi e con modalità adeguate ad una sede istituzionale come il Consiglio comunale, tanto meno ci risulta che la stampa abbia fatto in merito puntuali domande. Non è infatti solo scandaloso che il consigliere Ladaga, in possesso evidentemente di precise notizie di reato (voto di scambio, violazione delle norme in materia di appalti pubblici), si sia limitato ad usarle in una sede istituzionale a solo scopo intimidatorio, senza denunciare all’autorità pubblica, ma è forse anche più grave che nessuno abbia risposto immediatamente ad accuse che ora sarà il caso di chiarire e dimostrare nelle sedi opportune.  Quindi – rimarca con orgoglio Morassut – bene ha fatto il nostro consigliere Pennacchi a sottolineare la sconfitta della vecchia politica, che non ha mancato, già alla prima occasione di dare prova di se stessa, ma è anche vero che debolezze e contraddizioni della nostra maggioranza potrebbero, se ignorate, essere facile oggetto di strumentalizzazioni tutt’altro che infondate. Per questo comunque, stia tranquillo il Consigliere Ladaga, come sempre staremo nel merito e giudicheremo senza sconti questa nuova stagione politica seguendola da bene-pensanti di centro-sinistra! Del resto nella nostra tradizione ci sono la FGCI ed Enrico Berlinguer, tra i pochi che seppe porre in questo Paese il nesso tra questione morale e un vecchio ordine fondato sul privilegio e l’ingiustizia a danno delle giovani generazioni”. 

 

 

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