Attualità

La poetica di Rita Gatta alla Mondadori di Velletri

fruscii

 

di Maria Lanciotti

Rita Gatta, nota poetessa e scrittrice di Rocca di Papa, ha presentato venerdì 12 luglio alla Libreria Mondadori di Velletri la sua nuova raccolta poetica Fruscii del silenzio (Edizioni Controluce 2012) con prefazione di Aldo Onorati. Dopo la sua silloge in vernacolo rocchigiano Svrìnguli Svrànguli – Brani e sonetti in vernacolo e non su Rocca e dintorni (Edizioni Controluce 2010) Rita Gatta si propone con i suoi versi in lingua italiana come a voler soddisfare i diversi mondi, le diverse anime. “Scrivo in dialetto quando trovo situazioni in cui posso riconoscere ironia e un tocco di divertimento, e in italiano quando devo dar vita ai sentimenti”, confida la stessa autrice nel corso della presentazione.

Rita Gatta scherza con Luca Leoni

Una presentazione di sapore colto e insieme familiare, con un eccellente Luca Leoni – storico e scrittore, autore tra l’altro di una preziosa monografia sul pittore Domenico Tojetti (1897-1892) – che ha saputo porgere all’autrice ogni volta lo spunto adatto per rispondere a domande non formulate ma aleggianti nel pensiero del pubblico presente, visibilmente coinvolto. L’abilità del conduttore ha saputo tessere le fila di un discorso poetico, umano e sociale, con accostamenti anche geografici e di costume dei comuni confinanti di Rocca di Papa e di Velletri, con la descrizione del suggestivo territorio boschivo di natura vulcanica e di genti belle e schiette a cui tanti personaggi illustri resero omaggio. Non poteva mancare all’appuntamento con la poesia di Rita il suo grande estimatore Giulio Montagna, che le ha dedicato un delizioso sonetto scritto per l’occasione. Giulio Montagna, poeta in vernacolo e in lingua, simpaticamente intervenuto, così ha definito la poesia in dialetto: “la maglia di lana”, quella insomma che ti sta più a pelle, a diretto e carnale contatto. Rita Gatta non si presenta mai da sola agli incontri con il pubblico.

Porta con sé ogni volta la voce che più la sa interpretare. Le letture di Alfredo Piacentini rendono particolarmente viva e intensa la poesia di Rita, già di per sé emozionante. Felice la scelta di lettura di dieci componimenti, che ha tracciato senza svelarlo il percorso del libro, che inizia con la poesia ‘Donna’ e termina con ‘Vita’. E già qui si può cogliere la chiave di accesso alla poetica di Rita Gatta, sposa, madre e nonna felice, e da trent’anni bambina tra i bambini in qualità di insegnante nella scuola primaria. Capace sempre, con la parola e con gli scritti, di trasmettere positività e fiducia, e comunque sentimenti tesi al bene, con l’immediatezza della sua grande umanità. Con la pubblicazione di Svrìnguli Svrànguli ha dotato la sua città di un testo fondamentale per la memoria e la storia del luogo, cui poter attingere per altri lavori che certamente verranno, una volta aperta la strada. E con Fruscii del silenzio ha interrotto il rumore che la mente ottenebra e impoverisce, facendo vibrare corde che solo attendono di venir dolcemente pizzicate per rilasciare suoni che altrimenti resterebbero silenzio nel fondo di noi tutti. “… S’avvolge su se stessa/ elica di metamorfosi/ e si snoda nell’attimo/ in cui il primo vagito/ si rivela assordante sinfonia”.       

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